venerdì 27 maggio 2016

Spiagge e fondali puliti: volontari al lavoro in tutta Italia


Articolo da Unimondo.org

Ad accomunare molte delle spiagge italiane e mediterranee non sono solo il gran sole e il bel mare, ma anche i rifiuti arenati sui litorali. Per questo ogni anno, prima dell’estate, un pacifico esercito di volontari armati di sacchi, guanti e rastrelli, si da appuntamento lungo le coste del Belpaese per liberare le spiagge e i fondali marini da montagne di rifiuti abbandonati. Un gesto di civiltà e partecipazione che Legambiente organizza dal 1995 con chi “non vuole rassegnarsi all’indifferenza” e desidera tutelare quello straordinario bene comune che sono le nostre coste. “Se non sopporti più vedere la tua spiaggia preferita piena di plastica e rifiuti di ogni genere, se diventi di cattivo umore passeggiando a piedi nudi tra mozziconi di sigaretta e pezzi di vetro, allora sei dei nostri!” ha spiegato Legambiente presentando i tantissimi appuntamenti che i volontari del Cigno verde hanno organizzato in tutta Italia il 27, 28 e 29 maggio. Un’azione ecologica che nel 2015 ha coinvolto altri 21 Paesi del Mediterraneo e in Italia ha contato su oltre 150 attori tra associazioni, istituzioni, scuole e membri della società civile impegnati in una o più iniziative di pulizia e tutela ambientale.

Tutti possono aderire alle giornate e il lavoro purtroppo non mancherà, come è stato confermato anche dai dati dell’indagine “Beach litter” che ha quantificato e schedato i rifiuti raccolti durante le giornate dedicate a Spiagge e Fondali puliti - Clean up the Med lo scorso anno. In quell’occasione sono state ripulite da rifiuti di ogni genere, di tutte le forme e le dimensioni 54 spiagge nel Mediterraneo, di cui 29 in Italia e 25 negli altri Paesi costieri. Dopo i resti di plastica e di polistirolo che sono i rifiuti più trovati (23,5%), a guidare la top-ten dei rifiuti integri rinvenuti nei soli litorali italiani ci sono le bottiglie di plastica per bevande (10,3%), tappi e coperchi di plastica e metallo (6,9%), nasse, reti, strumenti da pesca e cassette per il pesce (6,5%). Mentre i mozziconi di sigaretta conquistano il quarto posto con il 5,4%, in quinta posizione troviamo i rifiuti da mancata depurazione (4,9%) come cotton fioc, assorbenti, preservativi, blister, deodoranti da wc, conseguenza della scorretta abitudine di “smaltire” questi rifiuti gettandoli nel wc e segnale dell’inefficienza dei sistemi depurativi che non riescono a filtrare neanche oggetti di notevole grandezza. Chiudono la classifica stoviglie usa e getta di plastica (4,8%), materiali da costruzione (4%), flaconi di detergenti (3,8%), bottiglie di vetro (3,3%) e sacchetti di patatine e stecchetti di leccalecca e gelati (1,9%).

Di tutta questa variegata immondizia in Italia sono stati trovati 17 rifiuti ogni 100 mq, 5 rifiuti in più ogni 100 mq rispetto all’indagine del 2014. Un dato migliore rispetto alla densità di rifiuti delle spiagge turche con 33 rifiuti ogni 100 mq, di quelle dell’Algeria, con 28 rifiuti e della Croazia con 21 rifiuti ogni 100 mq. Meglio dell'Italia vanno solo le spiagge della Tunisia con 8 rifiuti ogni 100 mq, della Grecia con 4, del Portogallo con 3 e della Spagna con 2 rifiuti ogni 100 mq. E quest’anno? Come è facile prevedere i sacchi di immondizia saranno riempiti ancora di plastica, la regina indiscussa dei rifiuti spiaggiati, che lo scorso anno ha rappresentato circa l’80% degli oggetti trovati sulle spiagge italiane (contro il 65% del 2014), contro il 52% degli altri litorali del Mediterraneo. L’indagine del 2015 ha dimostra che il problema dei rifiuti spiaggiati è una questione comune a tutto il Mediterraneo, ma non è impossibile da risolvere. Se è vero che sulle coste del Belpaese le percentuali di materie plastiche sono in aumento, un dato positivo e sicuramente rilevante è quello relativo ai sacchetti di plastica, che nel nostro Paese lo scorso anno hanno rappresentano meno del 2% sul totale dei rifiuti trovati, mentre nelle spiagge degli altri Paesi superano il 7%. “Una differenza dovuta principalmente alla messa al bando italiano dei sacchetti di plastica non compostabili, ottenuto dopo anni di battaglie della nostra associazione, che ne ha ridotto il consumo del 50% negli ultimi tre anni e che testimonia che si possono intraprendere azioni concrete ed efficaci per salvare spiagge e mari dai rifiuti” ha spiegato Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente.

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Fonte: Unimondo.org 

Autore: Alessandro Graziadei 

Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da 
Unimondo.org 



3 commenti:

  1. Basterebbe poco per tenere il mare un pò pulito, solo un pò più di amore e responsabilità da parte di tutti ! Un saluto

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  2. Ecco una cosa che mi piace tanto!!! se tutti collaborassero quante cose andrebbero molto meglio...
    Caro Vincenzo ti auguro un buon fine settimana.
    Tomaso

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  3. Mi è capitato da adolescente di partecipare come volontaria a campagne simili: penso siano occasioni estremamente educative e formative per i più giovani, perché siano sensibilizzati alle problematiche ambientali. Sono ottime campagne.

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