domenica 28 gennaio 2024

Aumentano i conflitti nel mondo



Articolo da Info Cooperazione

Nel 2023 si sono verificati il 12% di conflitti in più rispetto al 2022, il 40% rispetto al 2020. Una persona su sei vive in un’area in cui si registra un conflitto attivo. Nei 234 paesi e territori coperti dall’analisi di ACLED, la maggioranza – 168 – ha visto almeno un episodio di conflitto nel 2023. Si registrano oltre 147.000 eventi di conflitto e almeno 167.800 vittime.

Sono i numeri in evidenza dell’Indice dei conflitti (Conflict Index) redatto periodicamente da ACLED, organismo che valuta ogni paese e territorio del mondo sulla base dell’analisi dei dati sugli eventi di violenza politica raccolti nell’ultimo anno. I primi 50 paesi e territori classificati stanno vivendo livelli di conflitto estremi, elevati o turbolenti.

I conflitti differiscono per intensità, frequenza e forma. Per questo motivo, il confronto dei numeri degli eventi può distorcere i confronti. Basandosi sui dati e sui modelli più recenti, l’aggiornamento 2024 dell’indice dei conflitti ACLED valuta i livelli di conflitto in base a quattro indicatori chiave: mortalità, pericolo per i civili, diffusione geografica del conflitto e frammentazione dei gruppi armati. La posizione di un paese nell’Indice rappresenta il suo livello di conflitto rispetto ad altri paesi.

I livelli più alti si riscontrano nei 50 paesi evidenziati nella lista dell’Indice. Questi paesi sono classificati come “estremi”, “alti” o “turbolenti”. Questi primi 50 paesi rappresentano il 97% di tutti gli eventi di conflitto registrati negli ultimi 12 mesi. I paesi estremamente violenti rappresentano il 40% di tutti i conflitti.

Di questi 50 paesi, il Myanmar è il più violento in assoluto e mantiene la sua posizione come il più “frammentato” a causa delle sue centinaia di piccole milizie formate per contestare il governo dopo il colpo di stato del 2021. La Siria è il secondo paese in classifica a causa di molteplici conflitti che continuano a verificarsi all’interno dei suoi confini. Il conflitto in Palestina copre quasi tutti i suoi territori e quindi è considerato il conflitto più “diffuso”. La posizione della Palestina è fortemente aumentata rispetto all’ultimo Indice, a causa della guerra estesa e mortale con Israele combattuta principalmente a Gaza. Il Messico continua ad essere il paese più pericoloso per i suoi cittadini, poiché sono direttamente presi di mira dai cartelli nelle loro azioni violente. L’Ucraina rimane il paese con il maggior numero di vittime, poiché gli eserciti sia sul versante ucraino che su quello russo hanno perso decine di migliaia di combattenti, anche se, a partire dal 7 ottobre, è proprio Gaza a registrare il maggior numero di vittime complessive.

Continua la lettura su Info Cooperazione


Fonte: Info Cooperazione

Autore: redazione Info Cooperazione


Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da Info Cooperazione



Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.