mercoledì 1 maggio 2024

L'Angolo del Rockpoeta®: Scusatemi

Non poteva mancare Daniele Verzetti il Rockpoeta® e suoi versi, in questa giornata speciale per i lavoratori di tutto il mondo.

Buona visione.

Angolo curato e gestito da Daniele Verzetti il Rockpoeta®


DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

Questo post, fa parte dell'iniziativa gli angoli. Se anche tu, vuoi avere uno spazio fisso in questo blog, clicca qui.


Buon 1° maggio




Oggi in tutto il mondo si celebra la Festa del lavoro o Festa dei lavoratori, ma ragioni per cui festeggiare ne abbiamo ben poche. Ormai quei pochi diritti conquistati negli anni, sono stati spazzati via in pochi mesi, rendendo tutti precari e sfruttati.

Ecco alcuni miei pensieri per questo giorno:


Non è lavoro, se non puoi vivere dignitosamente.

Non è lavoro, se subisci molestie.

Non è lavoro, se fai uno stage non retribuito.

Non è lavoro, se violano la tua privacy.

Non è lavoro, se non c'è sicurezza.

Non è lavoro, se non c'è uguaglianza.

Non è lavoro, se sei umiliato.

Non è lavoro, se non hai diritto al riposo.

Non è lavoro, se non vedi un futuro.

Non è lavoro, se non hai diritti.

Non è lavoro, se non puoi vivere la tua vita.




Buon 1°maggio di lotta e riflessione.



martedì 30 aprile 2024

Il viaggio di Che Guevara a Gaza


La visita di Che Guevara a Gaza nel 1959 rappresenta un momento significativo nella storia della solidarietà internazionale con il popolo palestinese. Guevara, noto per il suo impegno rivoluzionario e anti-imperialista, arrivò a Gaza il 18 giugno 1959, durante un tour di tre mesi in 14 paesi, su invito di Gamal Abdel Nasser, leader egiziano e figura di spicco del panarabismo.

Durante la sua visita, Guevara indossava le sue caratteristiche uniformi militari scure e fu accolto calorosamente nei campi profughi palestinesi, dove i rifugiati lo salutarono con canti rivoluzionari cubani. Questo evento non solo dimostrò la solidarietà di Guevara con la lotta palestinese, ma segnò anche l'inizio della trasformazione del conflitto sionista in Palestina in una lotta globale contro il colonialismo, ispirando movimenti di liberazione in tutto il mondo.

La presenza di Guevara a Gaza è stata un simbolo potente che ha rafforzato il legame tra le lotte di liberazione in America Latina e quelle nel Medio Oriente. La sua visita ha evidenziato la resistenza palestinese come parte di una lotta più ampia per l'autodeterminazione e la giustizia sociale, unendo diversi movimenti in un fronte comune contro l'oppressione.

Il viaggio di Guevara a Gaza è stato un chiaro messaggio di sostegno e fratellanza, che ha lasciato un'impronta indelebile nella memoria collettiva dei palestinesi e di tutti coloro che si battono per la libertà e l'uguaglianza. La sua figura continua a ispirare le generazioni future nella loro ricerca di un mondo più giusto e equo.

L'autore di questo post, si è riservato il diritto di restare in anonimato, quindi non verrà rivelata l'identità e la fonte.

Autore: Anonimo

Licenza: pubblicato e concesso su richiesta dell'autore

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I fascisti non sono mica come i funghi...


"I fascisti non sono mica come i funghi, che nascono così, in una notte. No. I fascisti sono stati i padroni a seminarli, li hanno voluti, li hanno pagati. E coi fascisti i padroni hanno guadagnato sempre di più, al punto che non sapevano più dove metterli i soldi. Così hanno inventato la guerra. Ci hanno mandato in Africa, in Russia, in Grecia, in Albania, in Spagna! Ma chi paga siamo sempre noi! Chi paga: il proletariato, gli operai, i contadini, i poveri!" 

Olmo Dalcò

Tratto dal film Novecento di Bernardo Bertolucci


Perché non provare a costruire una civiltà diversa?


"Perché non provare a costruire una civiltà diversa? Veramente diversa. In questa civiltà le nazioni non dovrebbero essere fondate sul lavoro, ma sul benessere di tutti, quello vero, quello che mira a inquinare di meno, a non delinquere, a sconfiggere le malattie e il bisogno. Oppure, se proprio vogliamo tenerci questa, chiamiamo le cose col loro nome, diciamo che siamo per il privilegio di pochi e non raccontiamoci balle."

Natalino Balasso


Ogni giorno esistono centinaia di esseri umani...



"Ogni giorno esistono centinaia di esseri umani che, abbindolati dai mezzi di comunicazione, darebbero persino la vita per gli stessi uomini che li sfruttano da generazioni."

Friedrich Engels


I salari sempre più giù



Articolo da Openpolis

Il lockdown ha avuto un impatto considerevole su molti aspetti del mondo del lavoro tra cui anche i salari. Sono 12 i paesi europei in cui in media nel 2022 non sono ancora tornati ai livelli del 2019 e tra questi c’è anche l’Italia.

La pandemia ha avuto un impatto notevole sul mondo del lavoro. Molte persone hanno infatti perso il proprio impiego nel periodo di lockdown oppure hanno dovuto ridurre il numero di ore lavorate (secondo la banca centrale europea, si tratta del calo maggiore mai registrato). In questo scenario, i salari non hanno costituito un’eccezione: la massa salariale totale, anche in conseguenza di queste dinamiche, ha subito una riduzione. Molti degli effetti negativi fortunatamente sono stati contenuti grazie a interventi statali volti ad aiutare le famiglie tramite indennità, ma anche a bloccare i licenziamenti. Nonostante ciò, l’impatto è stato visibile.

Oggi che l’emergenza sanitaria è finita e che tutte le attività, anche non essenziali, hanno ripreso il loro corso, anche il mondo del lavoro si è normalizzato. La massa salariale è aumentata, il tasso di disoccupazione è diminuito e quello di occupazione ha superato i livelli precedenti al lockdown. Tuttavia ha gravato su tutto il continente una forte spinta inflazionistica che ha avuto un duro impatto sui bilanci familiari, come abbiamo raccontato in un recente approfondimento, a cui però non sempre è corrisposto un incremento dei redditi.

A ben vedere infatti non sempre, o non ancora, i salari lordi sono tornati alla situazione pre-Covid. Come evidenzia anche l’Ocse, il riallineamento non si può ancora dire completato. L’Italia è uno dei 12 paesi in cui nel 2022 (l’ultimo anno per cui sono disponibili i dati) i salari medi annui risultavano più bassi rispetto al 2019.

Sono forti le disparità salariali tra stati membri

Tra 2019 e 2022 l’entità dei salari medi lordi dei cittadini europei è cambiata, come abbiamo accennato, anche a causa del lockdown e del suo impatto sul mondo del lavoro. Osservando i dati dell’Ocse possiamo rilevare che le disparità di reddito medio lordo tra i paesi europei risultano più evidenti nel 2022 rispetto al 2019.

Lo stato in cui si registravano i valori più elevati (il Lussemburgo) ha registrato un incremento del proprio salario medio annuo pari al 5,3%. Mentre la Grecia, il paese membro con il dato più basso, ha riportato un calo del 5,9%. La distanza tra questi due stati si è ampliata e oggi in media i lussemburghesi guadagnano 3 volte rispetto i greci. Una differenza di oltre 52mila dollari che nel 2019 era di meno di 47mila.

DA SAPERE

I dati si riferiscono ai salari medi nel 2022, nei paesi europei membri dell’Ocse (escludendo quindi Romania, Bulgaria, Croazia, Malta e Cipro). Il valore è in dollari convertiti in Ppps (purchasing power parities, una misura che permette di appianare le differenze tra diverse valute) con valore di riferimento al 2021. Per calcolare i valori nazionali, l’Ocse divide la massa salariale totale per il numero medio di impiegati dell’economia totale, che viene poi convertito in unità di full-time equivalenti (calcolati in base alle ore mediamente dichiarate da un impiegato full-time). Non sono disponibili i dati dell’Irlanda.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ocse
(consultati: martedì 23 Aprile 2024)  
            

Il Lussemburgo è quindi il paese Ue con i salari medi annui più elevati: quasi 80mila dollari nel 2022. Seguono Belgio, Danimarca, Austria e Paesi Bassi con valori superiori ai 60mila dollari. Ultimi invece i paesi dell’Europa centro-orientale e meridionale, in particolare Grecia, Slovacchia e Ungheria con cifre inferiori ai 30mila dollari l’anno. L’Italia, con un valore pari a circa 45mila, è undicesima in Europa.

È importante sottolineare che le differenze salariali possono dipendere da numerosi fattori tra cui anche la prevalenza di lavoratori in specifici settori. Per esempio l’incidenza del lavoro nel settore tecnologico rispetto a quello manuale.

Il valore che l’Ocse utilizza per rilevare le differenze tra paesi sono i dollari convertiti in Ppps (purchasing power parities, una misura che permette di appianare le differenze tra diverse valute). Per calcolare i valori nazionali, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico divide la massa salariale totale per il numero medio di impiegati dell’economia totale, che viene poi convertito in unità di full-time equivalenti (calcolati in base alle ore mediamente dichiarate da un impiegato full-time).

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Fonte: Openpolis


Autore: redazione Openpolis

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Articolo tratto interamente da 
Openpolis