martedì 30 gennaio 2024

Una strage invisibile



Articolo da Pressenza

Nel corso del 2023 sono morte 415 persone senza dimora, 16 in più rispetto al 2022. Sono i dati del report presentato in questi giorni dall’Osservatorio fio.PSD con l’obiettivo di cercare di dare dignità e visibilità a quelle tante, troppe, persone che sono decedute in solitudine, disperazione e abbandono.

Dai dati del 2023 emerge che lo scorso anno i mesi invernali hanno rappresentato la stagione più dura per chi non può contare su un alloggio adeguato. In questo periodo dell’anno infatti i decessi sono stati considerevolmente più frequenti, arrivando a coinvolgere oltre 130 persone. Sebbene l’inverno rappresenti il periodo dell’anno più drammatico, in cui anche i riflettori dei media si accendono per riportare i casi di cronaca più eclatanti, è doveroso mettere in luce che la “strage invisibile” si alimenta mese dopo mese durante tutto l’anno. Il fenomeno della grave marginalità adulta è tipico soprattutto delle grandi città, ma è altrettanto vero che in Italia tale fenomeno si sta facendo sempre più esteso e capillare arrivando ad interessare anche i centri urbani di medie dimensioni o più periferici dal momento che sono 215 i Comuni italiani in cui è stato registrato almeno un decesso.

Il dettaglio regionale mostra che le regioni in cui i decessi sono stati particolarmente diffusi sono la Lombardia (21%, pari a 86 decessi), il Lazio (18%, pari a 74 decessi), dove c’è la maggior presenza di persone senza dimora, seguite dall’Emilia-Romagna (10%, 42 decessi), la Campania e il Veneto (entrambe 8% con 32 decessi). Le città con il maggior numero di decessi sono Roma (44) e Milano (22), ma dati allarmanti provengono anche da Bergamo, Torino, Bologna, Brescia e Genova. Le morti in strada interessano soprattutto uomini (93%), persone di nazionalità straniera (58%), con un’età media di 47,3 anni. Le circostanze in cui muoiono le persone senza dimora raccontano molto delle condizioni di vita delle stesse. Condizioni di abbandono, di mancanza di cura e di reti di protezione, di un disagio profondo che intreccia la sfera sociale, abitativa e relazionale. Ne sono testimonianza i luoghi in cui i corpi sono stati ritrovati, in primis strade (33%) e corsi d’acqua (11%), ma anche ospedali (11%) e carceri (4%).

Il 40% delle persone senza dimora muore per malori (ovvero malesseri fisici improvvisi e aggravamento di situazioni già compromesse), di cui la forma più estrema è rappresentata dagli episodi di ipotermia (15 casi in un anno). Il 42% di esse muore per eventi traumatici ed accidentali, quali atti di aggressione, annegamenti, cadute, incendi e suicidi.

Il report dedica un focus al tema “Grave marginalità e Salute”, riprendendo una recente pubblicazione di FEANTSA che indica che le persone senza dimora soffrono più spesso di malattie respiratorie e di malattie croniche. “Si osserva inoltre – si legge nel report – un’elevata incidenza di doppie diagnosi relative a problemi di dipendenza da sostanze e altre diagnosi di problemi di salute mentale. Le persone più distanti dai servizi, ovvero coloro che vivono in strada sono spesso colpite da malattie dermatologiche, gastrointestinali e podologiche, a causa delle cattive condizioni igieniche in cui vivono. Severe patologie e l’insorgenza di malattie infettive, incluse l’epatite, l’HIV e il diabete, e i problemi dentali sono spesso collegate alle difficoltà di accesso al sistema sanitario e alla malnutrizione. Durante il periodo pandemico le persone senza dimora sono state considerate fra i gruppi di popolazioni più a rischio di contrarre il COVID19, a causa della loro vulnerabilità clinica e sociale e, più nello specifico, della promiscuità e la condivisione forzata di spazi comuni come i dormitori. Come evidenziato da studi europei e internazionali un altro tema delicato è l’ampia diffusione di problemi di salute mentale fra la popolazione senza dimora, che si traducono in ansia, depressione, disturbi posttraumatici, disfunzioni comportamentali, intenti suicidari nonché disturbi psichiatrici.”


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Fonte: Pressenza

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Articolo tratto interamente da Pressenza 


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