Articolo da NuovAtlantide.org
Settembre è il mese mondiale dell’Alzheimer, ed il 21 settembre è la giornata celebrativa istituita
nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e
dall’Alzheimer’s Disease International (ADI). Questa ricorrenza intende
testimoniare la crescita di un movimento internazionale che vuole creare
una coscienza pubblica sugli enormi problemi provocati da questa
malattia e ogni anno riunisce in tutto il mondo malati, familiari e
associazioni Alzheimer.
La malattia
di Alzheimer è la patologia più diffusa tra le varie forme di demenza,
un disturbo tipicamente associato alla terza età, caratterizzata da un
progressivo declino della memoria e di altre funzioni cognitive, uno
stato provocato da una alterazione delle funzioni cerebrali che implica
serie difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività
quotidiane. Tale patologia è stata definita secondo il Rapporto OMS e
ADI del 2012 “una priorità mondiale di salute pubblica”.
La
demenza nel mondo fa registrare 9,9 milioni di nuovi casi all’anno, uno
ogni 3,2 secondi. Non a caso si stima che siano colpite dal morbo di
Alzheimer circa 50 milioni di persone, numero che secondo diverse
ricerche è destinato a triplicare entro il 2050. Soltanto in Italia si
contano oggi oltre un milione di malati, che raddoppieranno
drammaticamente entro tre decenni.
Circa 3 milioni sono le persone coinvolte nell’assistenza dei loro cari nel nostro Paese, direttamente o indirettamente.
L’Alzheimer
non colpisce indelebilmente solo il cervello del malato, ma colpisce il
cuore e la vita dell’intero nucleo familiare, e soprattutto della
persona che se ne prende cura ogni giorno, spesso per anni, sottoposto
allo stress, alla stanchezza, e alla sofferenza di vedere il proprio
caro perdere sempre più la propria storia, i propri affetti, il proprio
stile di vita. La famiglia ha bisogno di essere appoggiata lungo il
percorso di malattia, di acquisire le conoscenze necessarie per stare
vicino al malato, ma anche di poter contare sui servizi di presa in
carico.
Di fronte a questa emergenza
sanitaria famiglie, medici, ricercatori, associazioni Alzheimer,
istituzioni sanitarie, aziende pubbliche di servizi alla persona sono
chiamati ad agire insieme per dare risposte concrete ai bisogni dei
malati e dei loro familiari.
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Fonte: NuovAtlantide.org
Autore: Mino Dentizzi
Fonte: NuovAtlantide.org
Autore: Mino Dentizzi
Licenza: Copyleft

Articolo tratto interamente da NuovAtlantide.org
Caro Vincenzo, anche oggi posso dire, che ho imparato cosa è settembre.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ti auguro una felice serata.
EliminaNon lo sapevo.
RispondiEliminaQuesta é una malattia che mi terrorizza, per due ragioni fondamentali.
La prima è che convivo da sedici anni con problemi alla memoria e so quanto questi possano risultare invalidanti, a livello psicologico e pratico.
La seconda è che ho il terrore di perdere possesso della mia mente.
Una vita senza ragione.
In tutti i sensi.
Tempo fa, avevo letto uno studio che pronosticava l'aumento dei casi, dovuti al troppo stress odierno. Comunque sono in corso molte ricerche, forse entro 10 anni riusciranno a trovare qualche cura.
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