Articolo da Radio Città Fujiko
La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 3, comma 1 del Jobs Act, che per i licenziamenti senza giusta causa calcolava l'indennità al lavoratore solo sulla base dell'anzianità. "Norma contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro". Il commento di Marta Fana.
La Corte Costituzionale ha dato ragione al Tribunale del
Lavoro di Roma, definendo incostituzionale il calcolo delle indennità al
lavoratore previsto dal Jobs Act. L'articolo 3, comma 1 del
Jobs Act prevedeva infatti un indennizzo pari a due mensilità
dell'ultima retribuzione di riferimento per ogni anno di servizio, da un
minimo di 4 mensilità ad un massimo di 24. Il recente Decreto
Dignità a firma Di Maio ha alzato i limiti previsti per il numero di
mensilità, portandoli ad un minimo di 6 e ad un massimo di 36, ma senza
intaccare i criteri definiti illegittimi nell'odierna sentenza della
Corte Costituzionale.
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Quindi adesso le cose dovrebbero migliorare, esatto?
RispondiEliminaBuon fine settimana.
Speriamo bene.
EliminaVuoi vedere che si staranno ravvedendo? Scherzi a parte, questo governo mi da i brividi!
RispondiEliminaIn Italia ogni giorno scompare qualche diritto.
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