Lavandare
Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:
Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese!
quando partisti, come son rimasta!
come l’aratro in mezzo alla maggese
resta un aratro senza buoi che pare
dimenticato, tra il vapor leggero.
E cadenzato dalla gora viene
lo sciabordare delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene:
Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese!
quando partisti, come son rimasta!
come l’aratro in mezzo alla maggese
Giovanni Pascoli
In montagna dove abitavo tanti anni fa c'era un lavatoio....bellissimo immaginare le donne che andavano a lavare i panni ma per fortuna esiste la LAVATRICE!
RispondiEliminaBuona notte....ce l'ho fatta a passare ^___^
Non la ricordavo,mi ha fatto piacere rileggerla.
RispondiEliminaAi miei tempi imparavamo le poesie a memoria,e molte mi fanno ancora compagnia.
Ciao e grazie per le notizie che metti a nostra disposizione.
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non conoscevo questa poesia,grazie di averla postata,'notte
RispondiEliminaChe raffinatezza.
RispondiEliminaUn abbraccio forte