Articolo da Film-Rezensionen.de
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Pier Paolo Pasolini ha sempre amato la provocazione. Questa passione sfociò infine in un omicidio nel 1975. Il noto regista fu assassinato nel quartiere romano di Ostia dopo aver completato il suo controverso Le 120 giornate di Sodoma, la cui première provocò violenti attacchi e che, a tutt'oggi, può essere proiettato in molti paesi solo sotto una pesante censura – se non altro perché molti censori si sono offesi per varie scene in cui le persone urinano addosso a vicenda o mangiano feci. Ma anche prima di quest'opera, che non è ancora disponibile in versione DVD in Germania, Pasolini aveva attirato una notevole attenzione del pubblico.
Già con il suo primo lungometraggio da regista, Pasolini si spinse consapevolmente oltre certi limiti, e Accattone divenne presto sulla bocca di tutti. In questo film, Pasolini attinge al neorealismo italiano, illuminando al contempo temi mai visti prima sullo schermo con tanta chiarezza e intensità. Fu assistito da un certo Bernardo Bertolucci, la cui prima opera cinematografica fu proprio questo film, prima che l'italiano diventasse uno dei registi più importanti del XX secolo, autore di film come Novecento e Ultimo tango a Parigi.
Accattone è prima di tutto il ritratto di un ambiente. Il personaggio centrale è il giovane Vittorio ( Franco Citti ), detto Accattone, che non ha mai lavorato un giorno in vita sua. Si guadagna da vivere mandando la sua fidanzata Maddalena ( Silvana Corsini ) a prostituirsi, prima di diventare un pappone ed estorcerle i soldi che guadagna. Per amore di Accattone, lei lascia che le accada senza lamentarsi, finché una sera viene prelevata da una banda di uomini e brutalmente picchiata. Il giovane pappone, tuttavia, non si preoccupa del destino di Maddalena e continua a godersi la sua vita non corrisposta con i suoi amici, che trascorrono giorno e notte per strada, giocando a carte, bevendo e scherzando, quando non sono impegnati a scommettere sulla vita di uno di loro. Arriva il giorno, tuttavia, in cui Maddalena deve andare in prigione perché la prostituzione è illegale in Italia.
Le entrate di Accattone stanno crollando e non è in grado di sfamarsi da diversi giorni quando, un tardo pomeriggio, incontra una bellissima ragazza di nome Stella (Franca Pasut). Affascinato dalla sua avvenenza, le si avvicina, ma lei si dimostra molto timida e mantiene le distanze dal famigerato Vittorio. L'ampiezza e il dettaglio delle descrizioni dei personaggi di Pasolini sono evidenti nel fatto che non c'è mai alcun dubbio che Accattone non stia guardando Stella con gli occhi di un uomo innamorato, ma con lo sguardo scrutatore di un magnaccia che, come un macellaio, sta decidendo se il bestiame è pronto per essere macellato o mandato a prostituirsi. Tuttavia, Pasolini evita di condannare l'uomo impoverito per il suo punto di vista e, dopo aver fatto qualche avance a Stella, lei finalmente accetta di avere una relazione, mentre i suoi amici scommettono su quanto tempo ci vorrà prima che lui riesca a portare Stella al punto di andare in strada per il suo nuovo amante. Accattone non trascina solo Stella, ma anche se stesso, sempre più in una sventura che alla fine rischia di spezzarlo...
La Roma di Accattone è una landa desolata; le case non sono altro che rovine, le strade sono vuote e ai bordi giacciono cumuli di immondizia e sporcizia. Un magnaccia distrutto e senza speranza vaga nella desolazione più totale, in cerca di cibo come i suoi antenati Neanderthal. Lungo la strada, incontra mendicanti e cortei funebri; suo figlio gioca nella sporcizia; non lo riconosce più. È un mondo in cui gli uomini tradiscono e alienano i propri amici per la sola speranza di un pasto caldo. Sono uomini che hanno poco da perdere e quindi prendono la vita alla leggera, rischiando tutto in scommesse avventurose, mentre la popolazione voyeuristica e impoverita osserva. Osservano perché qualcuno potrebbe morire in questa scommessa. Non osserverebbero se la scommessa fosse sicura, perché allora perderebbe tutto il suo fascino. Hanno fame di sangue e morte nelle loro vite noiose. Quando la prostituta Maddalena viene picchiata, illuminata dai fari abbaglianti dell'auto di lusso, la musica senza tempo di Johann Sebastian Bach illumina la scena: un commento sarcastico, persino sadico, dell'ateo Pasolini.
Le persone che descrive rappresentano gli estremi della debolezza umana. Sono senza scrupoli e interessati solo a se stessi; si rifiutano di lavorare e sono sempre pronti a svendere qualcun altro pur di trarne profitto. Accattone è uno di quei film profondamente deprimenti, intensi e sordidi che, in tutto il loro realismo, sembrano quasi surreali. La sporca poetica della strada prende vita in modo spaventoso quando le proprie emozioni si risvegliano improvvisamente e entrano in conflitto con gli interessi commerciali che si devono perseguire per non morire di fame. I personaggi sono distrutti da questa incompatibilità tra desiderio e determinazione.
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Fonte: Film-Rezensionen.de
Autore: Stephan Eicke
Articolo tratto interamente da Film-Rezensionen.de
Articolo scritto il 25 marzo 2011







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