Articolo da Media Inaf
Una nuova piccolissima luna è stata scoperta in orbita attorno a Urano, grazie alle osservazioni del telescopio spaziale James Webb. Con un diametro di soli 10 chilometri, il satellite era sfuggito alla sonda Voyager 2 e ai telescopi precedenti. La scoperta porta a 29 il numero di lune note del pianeta e apre nuove prospettive sull’evoluzione del suo complesso sistema di anelli e satelliti
Dopo quasi quarant’anni dal sorvolo della Voyager 2, Urano continua a sorprenderci: una nuova luna, mai osservata prima, è stata scoperta in orbita attorno al pianeta grazie alle capacità del telescopio spaziale James Webb. A dare l’annuncio è un team guidato dal Southwest research Institute (Swri).
Con questa scoperta, i satelliti noti di Urano salgono a 29. Il risultato, ancora in attesa di revisione scientifica, è stato ottenuto nell’ambito del programma General Observer del Webb, che consente a ricercatori e ricercatrici di tutto il mondo di proporre osservazioni utilizzando gli strumenti all’avanguardia del telescopio spaziale.
L’oggetto è stato scovato in una serie di dieci immagini a lunga esposizione, ciascuna della durata di 40 minuti, catturate lo scorso 2 febbraio dalla Near-Infrared Camera (Nircam) a bordo del Webb. Si tratta di un corpo estremamente debole e compatto: il diametro stimato è di circa 10 chilometri, ragione per cui, probabilmente, la sonda Voyager 2 e altri telescopi finora utilizzati non sono stati in grado di osservarla.
La luna di trova a circa 56mila chilometri dal centro di Urano, in una regione molto affollata, compresa tra le orbite delle lune Ofelia e Bianca, e sul piano equatoriale del pianeta. La sua orbita, quasi perfettamente circolare, suggerisce che si sia formata in loco, piuttosto che essere un oggetto catturato dalla gravità di Urano. Inoltre, è più piccola e ha una riflettività (albedo) inferiore rispetto alla più piccola tra le lune interne già conosciute, il che lascia ipotizzare che ci siano ancora altri corpi da scoprire in quella zona.
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Fonte: Media Inaf
Autore: Giulia Mantovani
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Articolo tratto interamente da Media Inaf







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