mercoledì 15 novembre 2023

La tragedia dimenticata delle donne native canadesi



Articolo da Unimondo

C’è una tragedia davvero poco conosciuta quando si parla di violenza sulle donne – e se ne parla comunque sempre troppo poco-che è quella che è diventato negli ultimi anni il più drammatico e grave scandalo dell’intera storia e probabilmente dell’intero Canada: le migliaia di donne native scomparse nel nulla e spesso, poi, trovate, barbaramente uccise dopo probabili stupri. Si tratta di una ferita dolorosa e  per questo in parte ancora rimossa per il civile a sviluppato Paese del Nord America, uno degli stati con la più alta qualità di vita del pianeta, preso ad esempio per essere un modello per esempio di integrazione multietnica e interculturale.

In questo mese di novembre che vedrà il 25 cadere la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne ricordiamo la pubblicazione, nel giugno 2019, di un impressionante, spaventoso e documentatissimo Report su queste sparizioni e assassini di donne avvenute negli ultimi decenni composto di  migliaia di pagine e voluto sotto le pressioni di molte associazioni e denunce di gruppi nativi o "native canadians"’ al primo ministro canadese Justin Trudeau. La commissione di inchiesta ha lavorato due anni per produrre questo documento ricco di testimonianze, dati e prove. Una delle conclusioni relative al Rapporto è un appello a tutta la popolazione canadese perché sia presente solidale e partecipe, perché questo femminicidio coperto  spesso dall’omertà o dalla comoda voglia di non sapere abbia finalmente e definitivamente termine.

C’è un clima ancora molto teso tra le comunità di nativi e le istituzioni pubbliche e, molto spesso, tra i nativi o indiani canadesi e il resto della popolazione specie quella bianca, che siano nord americani o europei poco importa. Gli accadimenti terribili e devastanti che si sono verificate in questi anni e decenni in Canada (come, peraltro, nei confinanti Stati Uniti), e che continuano ad accadere a migliaia di famiglia di nativi con figlie – e spesso si tratta di ragazze o ragazzine - sorelle e madri hanno causato ferite e dolori eterni e una rabbia molto profonda per la mancata giustizia che quasi sempre si è manifestata riguardo queste sparizioni o questi omicidi. Indagini frettolose, superficiali; parzialità a sfondo razzista, coperture o indifferenza a livello delle varie istituzioni nazionali o locali; probabili complicità in alcun casi delle stessa polizia nel merito delle stesse investigazioni considerate quasi di serie B proprio per elementi di razzismo; ma rabbia anche per l’impossibilità di risalire ai colpevoli, ai rapitori ed assassini, e per non avere mai più notizie delle proprie congiunte, dissoltesi nel nulla, “missing’’ come vengono chiamate da un giorno all’altro.

Una tragedia rimasta senza giustizia e quasi sempre senza voce di cui ha parlato anche il film documentario shock dal titolo emblematico ‘’River of silence’’  (“Fiume dI silenzio’’).

Le parole di accusa della commissione sono pesantissime: «Le violenze su queste donne trovano ragione nella inazione dello Stato e nel colonialismo con le relative ideologie connesse, basate su una presunta superiorità». Non si conosce il numero esatto delle donne scomparse o uccise, né, probabilmente, lo si conoscerà mai (poiché tanti famigliari, per paura di ulteriori violenze  di stampo vendicativo, non hanno parlato o detto nulla anche perché a conoscenza del fatto che le indagini non sarebbero state condotte con reale zelo). Si ritiene che questo numero, al ribasso, sia di quattro mila donne native americane scomparse o uccise.

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Fonte: Unimondo

Autore: 
Umberto Rondi


Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da 
Unimondo.org


2 commenti:

  1. Cioè non una Giornata contro la violenza sulle donne, ma per l'eliminazione della violenza sulle donne?!?

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