Articolo da Peacelink
Vittoria! Proprio in concomitanza con la Giornata mondiale dell'acqua, il 22 marzo, da El Salvador è arrivata la bella notizia che la Commissione ambiente dell'Assemblea legislativa ha respinto l'ingresso dei privati nella gestione dell'oro blu del più piccolo paese dell'America centrale. Il passo successivo, auspicano in molti, dovrà essere quello di approvare la Ley Geral de Agua, proposta, tra gli altri, dall'Alianza contra la privatización del Agua, dalla Chiesa cattolica e dalla Uca, l'Universidad Centroamericana José Simeón Cañas.
Del resto la popolazione salvadoregna si era mobilitata da tempo, all'insegna delle parole d'ordine el agua non es un negocio e por el derecho humano al agua.
In occasione dell'ultima manifestazione, avvenuta pochi giorni fa con
una partecipazione che aveva paralizzato le strade principali della
capitale San Salvador, il messaggio era stato chiaro ed ineludibile. Fin
dal 2006 il Foro del Agua insiste per l'approvazione di una Ley Geral de Aguas
in un paese dove non esiste una legge che regolamenti la distribuzione
dell'oro blu e lo riconosca come un diritto umano. La destra e le
imprese private per anni sono riuscite a rimandare il dibattito sul
diritto all'acqua in un paese che, nel corso del 2016, aveva conosciuto
una pericolosa emergenza idrica in tutta l'area metropolitana di San
Salvador, quella più densamente popolata.
Finora la cosiddetta "oligarchia
dell'acqua", così denominata da Carlos Flores, uno dei principali
esponenti del Foro del Agua, aveva approfittato dell'assenza di una
legge in materia per i propri affari privati. L'Asociación
Nacional de la Empresa Privada (Anep), la confederazione delle imprese
del grande capitale salvadoregno, di concerto con Alianza Republicana
Nacionalista (Arena, il partito di estrema destra che per tutti gli anni
Ottanta ha governato il paese con una spietata dittatura e ha governato
fino al 2009 grazie all'elezione dei suoi uomini alla presidenza del
paese), si era sempre opposta ad una gestione pubblica e comunitaria
dell'acqua, nonché all'inserimento nella Costituzione dell'oro blu come
diritto umano inalienabile e fondamentale. Ufficialmente, la
Costituzione salvadoregna proibisce la privatizzazione dell'acqua, ma la
destra ha sempre giocato sporco nel tentativo di aggirare la legge,
proponendo addirittura un ambiguo progetto di legge, la Ley integral de Agua, per piegare l'utilizzo dell'oro blu ai propri traffici.
In El Salvador le manifestazioni per reclamare l'accesso all'acqua sono
abbastanza frequenti, così come non stupisce che mentre la popolazione
sia costretta a fare i conti con la penuria di risorse idriche, nelle
residenze private, negli hotel di lusso e nei quartieri più altolocati
della capitale questo problema non esista. Negli ultimi anni il
conflitto più eclatante si era avuto nel 2013, quando l'impresa La
Constancia/sab Miller, produttrice della Coca Cola, aveva cercato di
sfruttare la zona acquifera di Nejapa (nell'area metropolitana di San
Salvador), che rifornisce dell'oro blu gran parte della capitale del
paese. Alla fine, La Constancia/sab Miller decise di desistere dal suo
piano di ampliamento che, come già accaduto in altre circostanze simili,
avrebbe lasciato senz'acqua intere comunità.
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Fonte: Peacelink
Caro Vincenzo, credo che questo problema spinoso sia solo all'inizio, nel Sud America, poi sappiamo tutti che gli interessi sono sempre per guadagnare.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
L'acqua è un bene prezioso.
Eliminal’acqua dovrebbe essere sempre pubblica a tutti gli effetti
RispondiEliminaConcordo!
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