
Articolo da Agenzia stampa Infopal
Avoicefrompalestine. Il 16.09.1982, l’esercito israeliano controllava Beirut Ovest e sigillava i due campi profughi palestinesi di Sabra e Shatila e vi lanciava missili all’interno. Dopo, il comando militare israeliano dava alla milizia della Falange Libanese, alleata di Israele, luce verde per entrare nei campi. Nelle successive 40 ore la Falange stuprò, uccise e ferì un vasto numero di civili disarmati, molti dei quali bambini, donne e anziani dentro i campi di Sabra e Chatila “circondati e sigillati”.
Tali azioni, accompagnate e seguite da retate sistematiche appoggiate o rinforzata dall’esercito israeliano, che portarono a decine di desaparecidos. Durante il massacro, l’esercito israeliano impediva ai civili di scappare dai campi e li illuminava nella notte con razzi lanciati nel cielo da elicotteri e mortai.
Il numero delle vittime varia tra le 700 (dai ufficiali israeliani) e i 3.500 (nell’inchiesta lanciata dal giornalista israeliano Amnon Kapeliouk). Non fu mai possibile determinare la cifra esatta poiché, in aggiunta alle circa 1.000 persone sepolte in fosse comuni dalla Croce Rossa internazionale o in cimiteri a Beirut da familiari, la maggior parte dei cadaveri sotto gli edifici distrutti dai bulldozer della milizia.
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Fonte: Agenzia stampa Infopal
Autore: Avoicefrompalestine - traduzione a cura di Infopal
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Articolo tratto interamente da Agenzia stampa Infopal
Photo credit Bertramz (Opera propria) [GFDL o CC-BY-3.0], attraverso Wikimedia Commons
tante anime innocenti,vittime di una guerra assurda...che riposino in pace povere anime ...
RispondiEliminaPovera gente. E' stata e continua ad essere ignobile questa violenza contro povere persone indifese.
RispondiEliminanon dimentichiamo
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