Il ddl 1004, attualmente in esame al Senato, non è solo una proposta di legge: è un attacco frontale e vergognoso alla libertà di manifestare, un diritto costituzionale che da sempre definisce i valori fondamentali della nostra democrazia. Proibire le manifestazioni a favore della Palestina e, al contempo, presentarla come una misura contro l’antisemitismo, significa manipolare il dibattito pubblico e soffocare le voci critiche sotto una pesante cappa di censura.
È sconcertante constatare come chi oggi governa l’Italia sia politicamente e ideologicamente l’erede diretto di quei regimi fascisti che hanno calpestato i diritti umani e le libertà di un’intera generazione. Troppi sono i ministri e i parlamentari con radici, familiari o politiche, legate a quelle ideologie autoritarie; una continuità inquietante che si traduce in una gestione sociale sempre più repressiva e meno trasparente. E come se non bastasse, questa classe dirigente non è mai stata chiamata davvero a rispondere dei propri legami con episodi di violenza, discriminazione e soprusi del passato. L’impunità è una colonna portante del sistema che ci governa.
Il ddl 1004 è l’ennesima dimostrazione di questo modello di potere: si vuole mettere a tacere chi si oppone alle ingiustizie e alle politiche di apartheid nei territori palestinesi, si marchiano le lotte per i diritti come pericolose e antisemitiche, dimenticando che il vero antisemitismo, così come qualsiasi razzismo, va combattuto con strumenti democratici e non con leggi che annullano ogni dissenso.
La drammatica realtà è che non si tratta soltanto di limitazioni puntuali, ma di un disegno politico più ampio: un governo nato dalla cosiddetta “destra reazionaria”, che si è radicata in modo quasi impenetrabile nelle istituzioni, è deciso a soffocare qualsiasi forma di opposizione seria, non solo sui temi sociali e geopolitici, ma anche nei confronti delle libertà civili, delle minoranze, e dei lavoratori.
Questo ddl è una pietra tombale sulla libertà di espressione in Italia, una dichiarazione d’intenti chiara da parte di chi governa: chi dissente, chi protesta, chi osa mettere in discussione le loro narrazioni ufficiali sarà punito, isolato e marginalizzato. Un’eco inquietante di un passato che non è mai stato davvero superato.
È urgente mobilitarsi contro questa vergognosa deriva autoritaria, denunciare la complicità di un sistema che protegge i suoi eredi fascisti e pretendere una politica che torni a rispettare la democrazia, il pluralismo e soprattutto le libertà fondamentali di tutti i cittadini, senza discriminazioni né censura.
Autore: Spartaco







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