sabato 8 luglio 2023

In Ungheria è rivolta degli insegnanti



Articolo da East Journal

Il nuovo decreto del governo Orbán introduce ulteriori restrizioni per gli insegnanti: i sindacati paventano 5000 dimissioni

Arriva la risposta del governo ungherese a quelle che sono state le manifestazioni più partecipate degli ultimi anni nel paese: insegnanti e studenti sono infatti scesi in piazza a più riprese per denunciare salari da fame (a inizio servizio, un insegnante guadagna poco più di 400 euro), precarietà (i fondi all’istruzione sono scesi del 16% dall’arrivo al potere di Viktor Orbán) e intromissione dello Stato nelle scuole, oltre che per reclamare lo stesso diritto allo sciopero, duramente colpito dalle istituzioni.

La legge della vendetta

Con 136 voti a favore e 58 contrari, il governo Fidesz ha approvato il “decreto sullo statuto”, presto rinominato dagli insegnanti “legge della vendetta”. Si tratta di una versione leggermente meno radicale di quella inizialmente proposta, che prevedeva addirittura il diritto per i dirigenti scolastici di sorvegliare telefoni e computer degli insegnanti.

L’attuale decreto, che entrerà in vigore il primo gennaio 2024, prevede innanzitutto un cambio di status giuridico della professione dell’insegnante, che non sarà più equiparata a quella dei funzionari di Stato. Gli insegnanti saranno valutati annualmente e le progressioni salariali saranno indicizzate sui risultati del giudizio. Il diritto allo sciopero viene ulteriormente colpito: in caso di interruzioni scolastiche durante l’anno, è previsto un allungamento delle lezioni fino al 15 luglio.

Gli insegnanti potranno rifiutare lo statuto e dovranno comunicarlo tra il 15 e il 30 settembre: in questo caso potranno lasciare il posto di lavoro, con uno o due mesi di indennità in base all’anzianità.

I sindacati fanno sapere che il sistema educativo rischia il collasso: 5000 insegnanti, secondo le stime ottenute tramite un’indagine, potrebbero dimettersi a seguito dell’introduzione del nuovo decreto. In una situazione di già forte penuria dovuta ai pessimi salari (relativamente ancora più esigui se si tiene in conto il fatto che l’Ungheria ha uno dei tassi di inflazione più alti d’Europa), sarà impossibile garantire il regolare svolgimento delle lezioni.

Continua la lettura su East Journal



Licenza: Licenza Creative Commons

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.


Articolo tratto interamente da East Journal


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.