
Articolo da Openpolis
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Negli ultimi anni, in tutta Europa è aumentato il consumo di psicofarmaci nonostante l’alto rischio di assuefazione a cui sono associati. Una situazione resa ancora più grave dagli scarsi investimenti nell’assistenza psicologica, che potrebbe invece costituire una modalità di trattamento più sostenibile.
Secondo l’Oms, milioni di cittadini europei ogni anno affrontano ansia, depressione e insonnia. Di conseguenza, sempre più persone in Ue fanno uso di antidepressivi e ansiolitici, come il diazepam e il lorazepam, meglio conosciuti con i loro nomi commerciali Valium e Orfidal. Il loro consumo è aumentato in molti paesi, in particolare in Spagna, Italia, Croazia e Slovacchia.
25% della popolazione europea soffre di ansia o depressione, secondo l’Oms.
A partire dal 2010, c’è stato un boom nell’uso di antidepressivi, con un parallelo aumento anche nel numero di persone cui è stato diagnosticato un disturbo ansioso o depressivo. Nel 2017, prima dello scoppio della pandemia, Regno Unito e Portogallo prescrivevano più di 100 dosi giornaliere di antidepressivi ogni 1.000 abitanti, la quota più alta tra quelle dei paesi europei.
Tra le possibili cause di questo fenomeno, l’aumento di disturbi mentali comuni, la prescrizione di antidepressivi al posto di terapie non farmacologiche, l’accesso sempre più facile agli antidepressivi e gli investimenti insufficienti nell’innovazione terapeutica, secondo l’International Journal of Environmental Research and Public Health.
Anche se bisognerebbe monitorare l’uso di antidepressivi, sono gli ansiolitici a creare le maggiori preoccupazioni tra gli psichiatri. Il Portogallo, anche qui, è in testa in quanto a numero di prescrizioni, ma seguono a poca distanza Spagna e Croazia.
In Croazia, ad esempio, il diazepam è stato il settimo medicinale più consumato nel 2019, davanti all’ibuprofene, che invece si è posizionato al nono posto. Gli ansiolitici sono spesso prescritti per trattare insonnia e ansia, ma la buona prassi medica sarebbe quella di limitarne l’uso nel tempo, visto che generano dipendenza.
Le benzodiazepine: tra gli psicofarmaci più pericolosi
Le benzodiazepine sono gli ansiolitici che danno più dipendenza. L’uso non andrebbe protratto oltre i 3 mesi, ma ci sono pazienti in Europa che le hanno consumate anche per 10 anni. Meno dannoso prendere gli antidepressivi, ma spesso le persone percepiscono uno stigma su questo tipo di farmaco e di conseguenza li rifiutano.
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Fonte: Openpolis
Autore: redazione Openpolis
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Articolo tratto interamente da Openpolis
Non voglio passare per complottista, ma l'industria del farmaco la vedo come una delle cause di questa eccessiva prescrizione. Certo il periodo che stiamo vivendo non è dei migliori, ma bisognerebbe ricorrere a cure "umane" non chimiche.
RispondiEliminaSi prescrivono troppi farmaci.
EliminaA proposito di Windows 11 a me manca il TPM. E' nascosto nel BIOS e non riesco ad attivarlo.
RispondiEliminaProva in questo modo:
Eliminahttps://www.windowsblogitalia.com/2021/06/controllare-tpm-abilitato-pc/
diciamo anche che i medici ultimamente tendono a risolvere tutto con una pastiglia
RispondiEliminaEsatto, ma senza risolvere il problema.
EliminaAnch'io ho sempre dovuto fare i conti con l'ansia , ora che sono in pensione va un pò meglio ma quando lavoravo, era un'ansia continua !! Saluti
RispondiEliminaL'ansia e lo stress sono compagni giornalieri.
Eliminaeffetto covid ci ha reso anche dipendenti da questi farmaci
RispondiEliminaOltre al consumo eccesivo di antibiotici.
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