Articolo da PensioniOggi
L'Istat ha confermato oggi l'innalzamento dell'età pensionabile di cinque mesi a partire dal 1° gennaio 2019. A 65 anni - rileva l'Istat confermando le stime dello scorso marzo - l'aspettativa di vita arriva a 20,7 anni per il totale dei residenti, allungandosi di cinque mesi rispetto a quella registrata nel 2013. Quindi sulla base delle regole attuali l'età per la pensione di vecchiaia raggiungerà i 67 anni nel 2019 (dagli attuali 66 anni e 7 mesi). Una prospettiva che era apparsa incerta lo scorso anno, per il sorprendente calo dell'aspettativa di vita nel 2015: ma ora l'istituto di statistica rileva che quella inversione di tendenza è stata completamente riassorbita l'anno successivo e dunque l'aumento nel triennio è di cinque mesi. Con questo dato si raggiunge con un biennio di anticipo il requisito tondo di 67 anni previsto dal decreto legge Sacconi nel 2010.
Ora la palla passa in mano al Governo che dovrà recepire con un decreto interministeriale l'adeguamento entro la fine dell'anno. Nelle scorse settimane forze politiche e sindacali hanno chiesto al governo di congelare questo passaggio ma per farlo servirebbe un intervento legislativo, che quanto meno sposti in avanti la data entro la quale il decreto deve essere adottato. Si vedrà. L'adeguamento colpirà in particolare le lavoratrici del settore privato che già dal 1° gennaio 2018 vedranno scattare l'ultimo scalone previsto dalla Legge Fornero che aggancerà l'età pensionabile di vecchiaia a quella degli uomini: insomma nel prossimo biennio le donne del settore privato subiranno un incremento di un ulteriore anno e cinque mesi come emerge dalla tavola sotto allegata elaborata da PensioniOggi.it.
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Fonte: PensioniOggi
Autore: Eleonora Accorsi
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Articolo tratto interamente da PensioniOggi
E' scandaloso che si procrastini l'età pensionabile facendo lavorare fino ad una età assurda. Il tutto per non pagare le pensioni che sono un diritto acquisito e sacrosanto di chi ha lavorato per anni onestamente.
RispondiEliminaOltre a i tempi lunghi, vorrei ricordare che alla fine si percepirà anche meno.
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