Articolo da Verdecologia
Il 90% degli italiani vorrebbe avere un mercato di agricoltori vicino casa per avere più possibilità di scelta e di acquisto.
Per ben l’86% è il rapporto diretto con il produttore o coltivatore a garantire la sicurezza dei prodotti alimentari.
Anche al ristorante, gli italiani sono attenti alla qualità: il 93% del campione apprezza che nel menù ci siano prodotti di stagione e il 90% quelli tipici e DOP o a Km 0.
Questi dettagli emergono dal VII Rapporto: “Gli italiani e l’agricoltura” realizzato da Fondazione UniVerde e IPR Marketing, in collaborazione con Coldiretti e Fondazione Campagna Amica.
Gli italiani e l’agricoltura
Aumenta la percentuale di italiani che pensa che gli agricoltori guadagnino poco, per il lavoro che svolgono, che passa dal 62% dello scorso anno al 65%. Un dato che dimostra il riconoscimento del valore sociale dell’agricoltura. Il 78% degli intervistati non ha alcun dubbio nel valutare positivamente il ruolo degli agricoltori rispetto all'ambiente perché: mantengono in vita un’antica tradizione (per il 25%); fanno manutenzione del territorio, evitando frane e allagamenti (per il 21%); coltivano cibo biologico e creano occupazione (per il 16%).
Agricoltura multifunzionale
Il 67% conosce e apprezza l’agricoltura multifunzionale, quella che consente alle aziende agricole, grazie alla riforma dell’agricoltura del 2001, non solo di produrre cibo, ma anche di offrire servizi, trasformare i prodotti e venderli direttamente ai consumatori. Tra le attività più amate: farmers market (84%); produzione di energia rinnovabile (83%); fattorie didattiche (82%); agriturismo con ospitalità per dormire (81%); attività agro sportive (77%) e gli agri ospizi per anziani (68%)*. Rispetto agli agri asilo che si stanno diffondendo in Italia, l’86% sarebbe disposto ad iscrivere il proprio figlio.
«Gli italiani chiedono sempre più turismo e agricoltura sostenibili. Cresce il turismo in campagna – spiega Alfonso Pecoraro Scanio presidente Fondazione Univerde– e le attività ecoturistiche. Sarebbe un bel segnale nell’Anno internazionale del Turismo Sostenibile prevedere un eco bonus agrituristico che punti al turismo in campagna a impatto zero. Servono agevolazioni, anche burocratiche, per consentire la diffusione dei farmers market e della cultura del cibo sano e a km 0».
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Fonte: Verdecologia
Autore: Manuela Michelini
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Articolo tratto interamente da Verdecologia
Caro Vincenzo, questa si che è una bella notizia, noi tutti dovremmo capire cosa vuol dire, a Km 0, dobbiamo consumare il prodotto che viene più vicino possibile solo così saranno più sicuri e salutari.
RispondiEliminaCiao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
In genere i prodotti italiani sono abbastanza sicuri.
EliminaE tutti noi poveracci che compriamo dagli egiziani a 0,99?
RispondiEliminaMolte volte i prezzi sono lievitati a livello finale e agli agricoltori rimangono le briciole.
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