Già in altri tempi si diceva la collina come avremmo detto il mare o la boscaglia. Ci tornavo la sera, dalla città che si oscurava, e per me non era un luogo tra gli altri, ma un aspetto delle cose, un modo di vivere. Per esempio, non vedevo differenza tra quelle colline e queste antiche dove giocai da bambino e adesso vivo: sempre un terreno accidentato e serpeggiante, coltivato e selvatico, sempre strade, cascine e burroni.
Tratto da :La casa in collina di Cesare Pavese
L'uso insistito dell'imperfetto crea un'atmosfera magica e favolosa ne "La casa in collina".
RispondiEliminaGrazie.
Paolo
Buona Pasqua Cavaliere.
PS: ho aperto un blog musicale; se ti va puoi passare di qui : http://persempre-paolo.blogspot.com/