"Ti alzi che è ancora buio. Vai al lavoro. Torni a casa che è già buio. E la giornata è finita. C'è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo. Non è il lavoro in sé, ma il fatto che vivere significhi sacrificare gli anni di mezzo per raggiungere il traguardo, che arriva quando non si hanno più l'età, la forza, l'ambizione. La vita di per sé non è niente, è il modo in cui l'umanità ha deciso di viverla che la rovina: E' tutto un sacrificio, un'attesa, una rincorsa, una privazione. A me sembra inammissibile che il godimento sia una parentesi del sacrificio e non viceversa. È proprio il concetto che sta alla base a disturbarmi: devi sacrificarti per godere. E potrai godere solo quando si potrà, quando ti sarà consentito, quando l'avrai meritato, quando avrai raggiunto l'obiettivo. Avrebbe avuto senso se avessimo avuto due vite, una per seminare e una per raccogliere, una per sacrificarci e l'altra per godere. Ma così proprio non ne vale la pena."
Luca Rizzi
Questa riflessione è troppo troppo vera.
RispondiEliminaE sconcertante. Non dovrebbe essere così.
Viviamo così poco e dobbiamo farlo così male.
La vita è molto breve.
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