Articolo da Zero in condotta
L’Associazione dei parenti delle vittime della strage: “Se la magistratura non riesce ad arrivare in fondo, deve intervenire il Governo”. Ieri a Roma rinviata l’udienza davanti al gip sulla richiesta di fermare l’inchiesta avanzata dalla Procura.
Ieri a Roma è iniziata davanti al gip l’udienza sull’opposizione alla richiesta di archiviazione dell’indagine sulla strage di Ustica del 27 giugno 1980 presentata dalla Procura capitolina. In questo primo passaggio in aula il giudice ha rinviato l’udienza al 19 dicembre, disponendo che l’individuazione di tutte le parti offese deve avvenire tramite l’acquisizione dell’elenco completo dei familiari superstiti delle vittime, detenuto al ministero dell’Interno. Il giudice si è inoltre riservato la decisione sulla richiesta, avanzata da una delle parti offese e a cui si è associato il pm, di chiamare nel procedimento, sempre come parte offesa, la presidenza del Consiglio. Alla vigilia dell’udienza, intanto, l’Associazione dei parenti delle vittime della strage è tornata a far sentire la propria voce affermando che “purtroppo la magistratura confessa di non poter determinare gli autori materiali dell’abbattimento di un aereo civile in tempo di pace, perché alle rogatorie internazionali e a tutte le richieste fatte ai Paesi alleati non è stata data una risposta esaustiva“. Ma, hanno aggiunto i familiari, “se la magistratura non riesce ad arrivare in fondo, deve intervenire il Governo, perché questa vicenda non si può concludere in questo modo“, nel caso venisse disposta l’archiviazione.
Fonte: Zero in condotta
Autore: redazione Zero in condotta

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