"Cultura, non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri. Cultura è la stessa cosa che la filosofia… ciascuno di noi è un poco filosofo: lo è tanto più quanto più è uomo… Cultura, filosofia, umanità sono termini che si riducono l’uno nell’altro […]. Cosicché essere colto, essere filosofo lo può chiunque lo voglia. Basta vivere da uomini, cioè cercare di spiegare a se stessi il perché delle azioni proprie e altrui, tenere gli occhi aperti, curiosi su tutto e tutti, sforzarsi di capire; ogni giorno di più l’organismo di cui siamo parte, penetrare la vita con tutte le nostre forze di consapevolezza, di passione, di volontà; non addormentarsi, non impigrire mai; dare alla vita il suo giusto valore in modo da essere pronti, secondo le necessità, a difenderla o a sacrificarla. La cultura non ha altro significato."
Antonio Gramsci
Purtroppo il signor Gramsci ha lasciato dei seguaci che interpretano cultura come "insieme di nozioni libresche e citazioni incrociate di una cricca autoreferenziale" che è quella dei semi-colti che spesso, guardano schifati coloro che sono avulsi dalle loro ideologie farlocco-mentaloidi.
RispondiEliminaL'ostilità di questi per la cultura contadina, è storica. Molto più fine olistica, calata nella realtà e nei cicli della natura è incompatibile con le loro seghe mentali. Quelli sono zotici, ignovanti, non capiscono nulla della [nostva] kultuva.
Andrebbe stampata e lasciata in giro in luoghi frequentati , proprio perchè la cultura è la grande assente di questi anni.
RispondiEliminaConcordo!
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