"Non mi piace essere definito poeta. Non approvo una vita relegata nei confini fittizi di qualsiasi definizione. Non mi piacciono le recinzioni, le prigioni e le esclusioni. Voglio conoscere il mondo, tutto, voglio entrarci per liberare e per liberarmi. Accosto le parole alla musica per raccontarlo, questo mondo. L'unico possibile, l'unico cantabile e l'unico narrabile.
Sono un cantastorie con le corde della chitarra a farmi da dita e le ali dell'immaginazione per volare sull'altalena del mondo. Con Nina. Con tutte le donne che hanno occhi per vedere e sguardi da catturare.
Canto quello che vivo, vivo quello che vedo e quello che leggo. Canto un mondo che esiste quasi nascosto, popolato da persone pragmatiche, rappresentative delle categorie escluse dai benpensanti moralisti e dai borghesi. Racconto gli altri e racconto me. Anime Salve, prestatemi le vostre vite in bilico alla periferia della cosiddetta società civile."
Fabrizio De André
Fu un poeta!
RispondiElimina👍
EliminaConcordo Valeria, le sue parole fanno tanto riflettere.
RispondiEliminaUna grande persona, un artista eccezionale. Non ci sono più cantautori così, purtroppo.
RispondiEliminaCi manca.
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