venerdì 4 marzo 2022

4 marzo 1877 - Debutto del balletto Il lago dei cigni di Pëtr Il'ič Čajkovskij


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Il lago dei cigni è uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, musicato da Pëtr Il'ič Čajkovskij. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Bol'šoj di Mosca il 20 febbraio 1877, con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger.

Il libretto di Vladimir Petrovic Begičev, direttore dei teatri imperiali di Mosca insieme al ballerino Vasil Fedorovič Geltzer, è basato su un'antica fiaba tedesca, Der geraubte Schleier ("Il velo rubato"), seguendo il racconto di Johann Karl August Musäus.

Primo dei tre balletti di Čajkovskij, fu composto tra il 1875 e il 1876. Viene rappresentato in quattro atti e quattro scene. Sebbene esistano molte versioni diverse del balletto, la maggior parte delle compagnie di danza basa l'allestimento, sia dal punto di vista coreografico che musicale, sul revival di Marius Petipa e Lev Ivanov per il Balletto Imperiale, presentato la prima volta il 15 gennaio 1895 al Teatro Imperiale Mariinskij a San Pietroburgo, Russia.

In occasione di questo revival, la musica di Čajkovskij venne rivisitata dal maestro di cappella dei Teatri Imperiali, Riccardo Drigo. 

La prima esecuzione assoluta fu accolta tiepidamente a causa di molteplici problemi: l'orchestra e il direttore, un semidilettante, lamentavano le difficoltà di una partitura "complicata" e diversa dalla consuetudine. Lo stesso avvenne da parte dei danzatori avvezzi a standard meno impegnativi. Pure l'allestimento scenico fu debole e assemblaggio di precedenti spettacoli; la coreografia di Reisinger fu banale e insignificante. Ad aumentare la dose le due prime protagoniste, che si alternarono nella successione delle recite, avevano doti coreutiche minori o si trovavano in età tecnicamente avanzata. Le critiche del tempo banalizzavano l'esito coreografico: "un'ammirevole abilità [del coreografo, ndr] nell'arrangiamento degli esercizi ginnici"; la Gazzetta Teatrale del 22 febbraio 1877 ammetteva "qualche momento riuscito" ma affermava che "in generale la musica è piuttosto monotona, noiosa... interessante probabilmente solo per i musicisti".

Il punto della situazione e la verità dei fatti è rintracciabile nelle memorie (1896) di un critico quotato amico del compositore, Nikolaj Dmitrievič Kaškin:

«Il Lago dei Cigni ebbe successo, non grande ma certamente lo ebbe, e continuò ad essere eseguito per molti anni fino a quando il decorativismo fu completamente sorpassato per non essere più riportato in auge. Non solo se ne minimizzò questo elemento; la musica soffrì sempre più, fino a quando circa un terzo di essa venne sostituita da musica di altri balletti, non necessariamente buoni"»

(riportato da Warrack, p. 22)

Dopo la morte del compositore, nel 1895, il balletto passò nelle mani di Marius Petipa, coreografo che si era distinto egregiamente anche nell'altra opera di Pëtr Il'ič Čajkovskij (La bella addormentata), e in quelle di Lev Ivanov.

Il 15 gennaio 1895, ebbe luogo il primo allestimento coreografato da Petipa e Ivanov presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Petipa curò il primo e il terzo atto, mentre Ivanov curò gli atti bianchi, il secondo e il quarto. Inoltre vennero apportate anche modifiche alla sequenza dei numeri e furono aggiunti brani del musicista trascritti dal compositore italiano (e direttore d'orchestra in tale occasione) Riccardo Drigo. Questa volta fu un successo e Il lago dei cigni entrò a pieno diritto nel repertorio dei teatri pietroburghese e moscovita, e col tempo in quello internazionale, divenendo una pietra miliare del balletto classico. 

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