Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto
Genova, giovedì 30 aprile 2020
Per adesso lo si chiama "Ponte per Genova", o come lo definisce Fincantieri, il "ponte-nave". È stata infatti posata l'ultima campata del nuovo ponte sul torrente Polcevera, che andrà a sostituire il Ponte Morandi, crollato nell'agosto 2018. Al "varo" di quest'ultima campata hanno presenziato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, il presidente della Liguria, Giovanni Toti e il sindaco di Genova, Marco Bucci.
Il ponte, progettato dall'architetto Renzo Piano, è stato realizzato appunto da Fincantieri Infrastructure e Salini Impregilo ed è lungo 1 067 metri, poco meno di un centinaio di metri in meno rispetto al Viadotto Polcevera. Il ponte tuttavia non è ancora concluso, mancando infatti il rivestimento. L'azienda ha inoltre annunciato che al completamento dell'infrastruttura, saranno aggiunti dei particolari sensori sviluppati, dalle divisioni Seastema e Cetena, che renderanno il ponte il primo "smart bridge" d'Europa.
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Quell'assembramento in occasione dell'inaugurazione potevano benissimo evitarlo.
RispondiEliminaIntanto i responsabili del crollo del ponte precedente, stanno tutti "bene", vero?
Sulla caduta del ponte precedente, ci sono serie responsabilità, i parenti delle vittime attendono giustizia e chiarezza.
EliminaAppunto, io avrei presidiato il cantiere "Qua non si pianta un mattone se prima non vediamo i responsabili in galera!"4
EliminaInvece nuovo viadotto, "the show must go on", e la giustizia può prendersela comoda.
Fu una disgrazia epocale: giovani vite stroncate: una tragedia che avrebbe potuto essere evitata.
RispondiEliminaSicuramente si poteva evitare.
EliminaNon ne avevo più sentito parlare, fa piacere che stia ritornando in piedi, Renzo Piano poi è una garanzia. Speriamo bene, speriamo che una nuova era si apra, meno indutrializzata e più rispettosa di Madre Terra.
RispondiEliminaProteggere l'ambiente e soprattutto niente cementificazione selvaggia.
EliminaIo sono di Genova e questo tuo post mi colpisce in prima persona perché quel ponte, per forza di cose, l'ho attraversato centinaia di volte con la macchina e come me, tanti parenti e amici. Tutta quanta Genova piange ancora qualcuno di caro e mai e poi mai potremo dimenticare le drammatiche immagini del crollo e lo sconcerto doloroso che ha pervaso tutta la città per giorni e giorni. Ora assistiamo alla rinascita di questa nostra fiera terra ma non dimenticheremo mai le vittime innocenti dell'incuria e dell'indifferenza umana.
RispondiEliminaLa tragedia si poteva evitare, molti genovesi da tempo, denunciavano lo stato degradante del ponte, purtroppo l'appello è rimasto inascoltato.
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