mercoledì 30 gennaio 2019

30 gennaio 1972 - Derry: Bloody Sunday, paracadutisti dell'esercito britannico uccidono tredici dimostranti cattolici nordirlandesi nel corso di una manifestazione contro l'internamento senza processo



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Bloody Sunday (in gaelico: Domhnach na Fola), letteralmente "Domenica di sangue", è il termine con cui si indicano gli eventi accaduti nella città di Derry, Irlanda del Nord, il 30 gennaio del 1972, quando il 1º Battaglione del Reggimento Paracadutisti dell'esercito britannico aprì il fuoco contro una folla di manifestanti per i diritti civili, colpendone 26.

Tredici persone, la maggior parte delle quali molto giovani (di cui sei minorenni), furono colpite a morte, mentre una quattordicesima morì quattro mesi più tardi per le ferite riportate. Due manifestanti rimasero feriti in seguito all'investimento da parte di veicoli militari. Molti testimoni, compresi alcuni giornalisti (tra i quali l'italiano Fulvio Grimaldi), affermarono che i manifestanti colpiti erano disarmati e manifestavano pacificamente. Cinque vittime inoltre furono colpite alle spalle. Nel 2003 un ex paracadutista inglese confessò di aver sparato a Bernard McGuigan, che sollevava un fazzoletto bianco, uccidendolo.
Il Governo Britannico condusse due inchieste:
  • Il "Widgery Tribunal", tenutosi in seguito al verificarsi dei fatti, prosciolse largamente l'autorità ed i soldati britannici da ogni colpa, ma fu da più parti criticato come un "insabbiamento", compreso l'ex capo di gabinetto di Tony Blair, Jonathan Powell.
  • La "Saville Inquiry", stabilita nel 1998 per gettare nuova luce sui fatti (presieduta da Lord Saville di Newdigate). Il documento - composto da migliaia di pagine - fu fornito al governo inglese a giugno 2010 dopo molti ritardi. Il 15 giugno 2010 il primo ministro del Regno Unito David Cameron ha presentato le conclusioni del rapporto a firma di Lord Saville di Newdigate commissionato alcuni anni prima dal Governo britannico, che condanna senza alcuna giustificazione la condotta tenuta in quelle circostanze dall'esercito inglese. Il primo ministro del Regno Unito ha così concluso: «Sono patriottico e non voglio mai credere a niente di cattivo sul nostro Paese, ma le conclusioni di questo rapporto sono prive di equivoci: ciò che è successo il giorno di Bloody Sunday è stato ingiusto e ingiustificabile. È stato sbagliato».

La campagna dell'IRA contro l'occupazione britannica dell'Irlanda del Nord era in corso già da due anni, e l'eco dell'evento incoraggiò l'arruolamento nell'organizzazione. La Domenica di sangue resta tra gli eventi più significativi della storia recente dell'Irlanda del Nord, probabilmente anche perché avvenuta sotto gli occhi di telecamere e giornalisti.

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