Articolo da WWF Italia
Il rapporto delle Nazioni Unite pubblicato oggi è un punto di riferimento scientifico che valuta le prospettive di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 °C e mostra la necessità di un’azione urgente per il clima.
Approvato da 195 governi, il report sottolinea che oggi abbiamo l’opportunità, ancora e per poco, di modificare la china pericolosa su cui abbiamo posto il mondo come lo conosciamo. Il report speciale sul riscaldamento globale a 1,5 °C del Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), è stato chiesto proprio allo scopo di guidare i prossimi passi dei Governi sul clima.
Il rapporto dimostra che mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 °C è più sicuro rispetto ai 2 °C in termini di impatti climatici e che l’aumento della temperatura globale a 2 °C al di sopra dei livelli preindustriali porterebbe a conseguenze devastanti, fra cui l'innalzamento del livello del mare, la desertificazione di molti territori, la perdita di habitat e specie naturali e la diminuzione delle calotte glaciali, che avrebbero ripercussioni gravissime sulla nostra salute, sui mezzi di sussistenza, sulla sicurezza umana e sulla crescita economica. Il livello attuale di emissioni gas serra porterà a conseguenze peggiori del previsto, causando impatti irreversibili. Fra queste la perdita del patrimonio naturale, che danneggerebbe le persone, l’ambiente e le economie, spingendoci verso scenari nei quali l’adattamento sarebbe impossibile, con molte comunità costrette ad affrontare disastri e catastrofi.
Stephen Cornelius, Capo della Delegazione del WWF all’IPCC, ha dichiarato: “Ci aspettavamo negoziati difficili su questo rapporto e siamo felici che i governi abbiano fatto una ragionevole riflessione fondata su basi scientifiche. Gli attuali impegni dei Paesi per ridurre le emissioni non sono sufficienti per limitare il riscaldamento globale a 1.5 °C e con la scienza non si può negoziare”.
"Ogni mezzo grado fa la differenza per le persone e la natura: questa è la realtà sul riscaldamento globale. Dobbiamo scegliere un’azione climatica più forte e accelerare la transizione verso un’economia a zero carbonio in tutti i settori: quello energetico, dei trasporti e alimentare - continua -. Senza rapidi e profondi tagli alle emissioni di anidride carbonica, ci troveremo davanti a impatti più gravi per gli ecosistemi: dalle barriere coralline ai ghiacciai del mare Artico e molte più specie animali a rischio”.
Il report IPCC evidenzia la necessità di un’azione urgente. Gli impegni finora assunti dai governi non sono sufficienti a limitare il riscaldamento a 2 °C, ancor meno a 1,5 °C, e più ritardiamo drastiche riduzioni delle emissioni, più le conseguenze saranno irreversibili e le soluzioni future saranno costose”.
“Superando i 2 gradi centigradi di riscaldamento globale rispetto all’età preindustriale, potremmo vedere un cambiamento climatico inarrestabile”, conclude Cornelius.
Il rapporto dell’IPCC e il suo sommario per i decisori politici sono stati commissionati dai governi con l’Accordo sul Clima di Parigi, raggiunto nel 2015, quando è stato deciso di agire per limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 °C e cercare di rimanere entro 1,5°C.
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Fonte: WWF Italia
Autore: WWF Italia
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Articolo tratto interamente da WWF Italia
È terribile...ho paura che sia molto difficile riuscirci.
RispondiEliminaCiao e grazie Vincenzo.
La situazione è veramente pericolosa, si rischia l'estinzione di molte specie.
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