Articolo da Sinistra in Europa
Un precedente inquietante quello accaduto all’Itis Da Vinci di Modena, dove un ragazzo del quarto anno è stato punito con il sei in condotta per aver criticato sul suo profilo Facebook l’azienda metalmeccanica dove era stato mandato a lavorare (ovviamente a titolo gratuito) per un progetto di alternanza scuola-lavoro.
di Adriano Manna
Nel post pubblicato sul suo profilo personale sul noto social, il ragazzo si lamentava di essere sottoposto a mansioni ripetitive a titolo completamente gratuito e aveva riservato delle critiche anche al personale scolastico che aveva organizzato il periodo di “formazione” nella ditta.
Paolo Pergreffi, preside dell’istituto, ha giustificato così il provvedimento disciplinare: “Lo studente lamentava di non essere pagato per mansioni che considerava ripetitive. Questo proprio il primo giorno in azienda, quando le imprese, tra le prime caratteristiche che chiedono c’è la buona educazione, al di là delle competenze tecniche. Evidentemente la presa di posizione è dovuta a convinzioni ideologiche sull’alternanza scuola lavoro, probabilmente antecedenti rispetto all’inizio del periodo in azienda”.
Il preside poi aggiunge: “Nel post lo studente faceva riferimento all’alternanza scuola-lavoro come ad una condizione di sfruttamento”, e qualora non fosse sufficientemente chiaro ci tiene poi a sottolineare come il sei in condotta sia esclusivamente legato a questo episodio: “Il ragazzo va bene a scuola, ma il consiglio di classe ha voluto dare un segnale per un’inversione di rotta nel comportamento. Si tratta comunque di un giudizio intermedio che non pregiudicherà la promozione” conclude il preside.
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Fonte: Sinistra in Europa
Autore: Adriano Manna
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Articolo tratto interamente da Sinistra in Europa
Oltre ad augurarmi che questo ragazzo non abbia ripercussioni concrete sui voti e sulla promozione mi auguro che scatti un provvedimento disciplinare o perfino la rimozione di questo Preside se questo è possibile e permesso da qualche norma di carattere amministrativo.
RispondiEliminaUna notizia che deve far riflettere a tutti.
Eliminatrovo che si stia veramente percorrendo un terreno minato, libertà di opinione e diritti a scrivere ciò che si vuole in un momento privato. Cosa penso dell'alternanza scuola lavoro evito di scriverlo. In giro spesso i ragazzi vengono usati per tappare i buchi delle aziende
RispondiEliminaun saluto
Hai perfettamente ragione, questo non è lavoro, ma sfruttamento.
EliminaIn fondo ha detto la verità. STages di vario tipo tutti a titolo gratuito altro non sono che sfruttamento. Lavoro gratis. Che poi mi domando se effettivamente qualcosa insegna.
RispondiEliminaInsegna di sicuro l'accaduto, però. "Democraticamente"non si può dire qualcosa che va contro.
La libertà d'espressione è un optional.
EliminaEpisodio emblematico da tanti punti di vista, dalla libertà d'espressione, allo sfruttamento del lavoro, all'ideologia liberista che ha vinto (è quel preside che è ideologico, chino di fronte al pensiero unico), all'imbecillità dilagante. Sono sempre stato contrario da studente (iniziavano allora) a queste americanate, che servono a poco, se non a tappare buchi malamente, e da lavoro, vedo, con i miei occhi, l'assurdità di dovere trovare dei lavori per gli studenti che ci mandano (io mi rifiuto sempre di trovarne, infatti, dicendo che non saprei cosa far loro fare ... anche perché è così: non ne ho la competenza, e loro dovrebbero studiare e poi trovare un lavoro). Povera Italia.
RispondiEliminaAnalisi perfetta.
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