
Articolo da Radio Onda d’Urto
1350 licenziamenti in tutta Italia: è il piano industriale presentato dalla Whirpool oggi ai sindacati e governo al Mise. 1.200 persone perderebbero il lavoro nelle fabbriche, mentre 150 nel centro di ricerca e sviluppo di None, in Piemonte. Per farlo si chiudono due stabilimenti: quello della Indesit, marchio acquistato dalla multinazionale USA, a Caserta, e quello di Albacina. Fortemente contrari sia i sindacati che il governo. Gli operai Indesit di Albacina, appresa la notizia, hanno bloccato la provinciale e la superstrada Ancona-Roma. Poco fa hanno tolto il blocco. Su questo stabilimento la dirigenza della multinazionale ha detto che non ci saranno licenziamenti, ma i lavoratori dovranno trasferirsi a Melano, a 8 km di distanza. Per la Fiom ”quello presentato è un piano che, se da un lato contiene scelte industriali importanti in termini di investimenti e volumi produttivi, con il rientro di produzioni attualmente fatte in Cina, in Turchia e in Polonia, dall’altro contiene la decisione di chiudere stabilimenti che non possiamo condividere”.
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Fonte: Radio Onda d’Urto
Autore: redazione Radio Onda d’Urto
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Non è tanto roseo l'avvenire per quella povera gente, caro Vincenzo.
RispondiEliminaCiao e buona notte caro amico.
Tomaso
questi sarebbero gli investimenti del capitale estero
RispondiEliminaE la pirelli diventa cinese, italia svenduta a pezzi.
RispondiEliminaallucinante
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