Nell'ora di un caldo tramonto primaverile apparvero presso gli stagni Patriaŝie due cittadini. Il primo – sulla quarantina, con un completo grigio estivo – era di bassa statura, scuro di capelli, ben nutrito, calvo; teneva in mano una dignitosa lobbietta, e il suo volto, rasato con cura, era adorno di un paio di occhiali smisurati con una montatura nera di corno. Il secondo – un giovanotto dalle spalle larghe, coi capelli rossicci a ciuffi disordinati e un berretto a quadri buttato sulla nuca – indossava una camicia scozzese, pantaloni bianchi spiegazzati e un paio di mocassini neri.
Il primo altri non era che Michail Aleksandrovič Berlioz, direttore di una rivista letteraria e presidente di una delle più importanti associazioni letterarie di Mosca, chiamata con l'abbreviazione MASSOLIT; il suo giovane accompagnatore era il poeta Ivan Nikolaevič Ponyrëv, che scriveva sotto lo pseudonimo Bezdomnyj.
Tratto da | Il maestro e Margherita di Michail Afanas'evič Bulgakov (fonte: Wikiquote)
Mi sono bastate le prime due parole per riconoscere questo incipit. E' un libro che adoro, assieme a "Dona Flor e ai suoi due mariti". Se dovessi salverei solo questi due!
RispondiEliminaUn caro saluto!
Bulgakov! Immenso artista. Sparito nella fornace dei crimini di Stalin.
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