La raccolta del grano era nel suo massimo ardore. Il campo sconfinato d'un giallo luccicante era limitato, solo da una parte, dall'alta, azzurreggiante foresta.
Tutto il campo era coperto di covoni e di gente.
Nell'alto, folto grano si vedeva qua e là, sul campo mietuto, la schiena curva di una mietitrice, lo sbatter delle spighe, quando essa le prendeva fra le dita; una donna all'ombra e i covoni dispersi qua e là per la seminagione.
Dall'altra parte contadini ritti' sui carri affastellavano i covoni e sollevavano polvere sul campo arso, rovente.
Lev Tolstoj
Adoro Tolstoj!
RispondiElimina...incanto...sembra di esserci in quel campo...quando la Vita era spontanea proprio come il ciclo naturale delle stagioni...grazie Cavaliere...un raggio di Sole per Te...a presto..
RispondiEliminaDandelìon
é un piacere trovare Tolstoj nel tuo blog!
RispondiEliminaChe splendide potenti pennellate!
Un saluto
Nina