Domenica, 14 giugno 1942
Venerdì 12 giugno ero già sveglia alle sei: si capisce, era il mio compleanno! Ma alle sei non mi era consentito d'alzarmi, e così dovetti frenare la mia curiosità fino alle sei e tre quarti. Allora non potei più tenermi e andai in camera da pranzo, dove Moortje, il gatto, mi diede il benvenuto strusciandomi addosso la testolina.
Subito dopo andai da papà e mamma e poi nel salotto per spacchettare i miei regalucci. Il primo che mi apparve fosti tu, forse uno dei più belli fra i miei doni. Poi un mazzo di rose, una piantina, due rami di peonie: ecco i figli di Flora che stavano sulla mia tavola quella mattina; altri ancora ne giunsero durante il giorno.
Tratto da:Il diario di Anna Frank(Traduzione di Arrigo Vita-Mondadori Editore -Einaudi, 1958)
Dovremmo leggere più spesso il suo diario...per ricordare.
RispondiEliminaBellissimo libro... ma che pianti mi son fatta all'epoca!!
RispondiEliminaL'esperienza di Anna Frank doverbbe essere conosciuta da tutti. Ma non è così!
Domando alle mie nipoti diciasettenni;
-vi è piaciuto il diario di Anna Frank?-
-... chi è?-
????
Terribile!
Le mie nipoti - 11 e 13 anni- hanno letto il 'diario', alcuni capitoli insieme a me e mi sono commossa a vedere la loro commozione.
RispondiEliminaErano incredule quando ho spiegato loro cosa è stato l'olocausto e ora s'interessano a libri e film che parlano di quel periodo disumano.
Cristiana
anni fa se non sbaglio ho visto il film....molto bello.
RispondiEliminabuona giornata!! a presto!
Mi commuovo ogni volta... nelle mie classi è un testo "obbligatorio", ma assolutamente non imposto... ne parlo in modo che siano i ragazzi stessi invogliati a cercarlo e a leggerlo...
RispondiEliminapurtroppo "il diario di anna frank"
RispondiEliminaè ancora attualissimo, ancora cè gente morta ammazzata, oggi in tv: quanti morti.............