S'ode ancora il mare
Già da più notti s'ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d'una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d'uccelli delle torri, che l'aprile
sospinge verso la pianura. Già
m'eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un'eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
Salvatore Quasimodo
Meravigliosa poesia di ricordi...versi malinconici con i quali era solito esprimersi questo grande poeta,assillato dalla solitudine esistenziale.L'isola,luogo mitico,la Sicilia,il dolore di aver abbandonato precocemente la sua Terra determinò la sua bellissima poesia.Splendida l'immagine che accompagna i versi.Grazie Cavaliere,una buona giornata,un affettuoso abbraccio. :)
RispondiEliminaBellissima, grazie per averla condivisa, mi ha fatto capire che ho bisogno della voce del mare.
RispondiElimina