giovedì 12 luglio 2018

Mine vaganti: recensione del film


Mine vaganti è un film del 2010 diretto da Ferzan Özpetek.

Trama 

Tommaso Cantone, dopo aver lasciato la terra d'origine a causa dell'aria arretrata e bigotta, risiede a Roma da diverso tempo, dove ha avuto modo di crearsi una sua indipendenza e lì vive alla luce del sole la propria omosessualità con il compagno Marco. Dopo parecchio tempo, deciso a rivelare alla propria famiglia il suo orientamento sessuale, ritorna nella sua terra natale, il Salento, dove viene a confrontarsi con i borghesi genitori e una società, appunto, diversa. I Cantone sono una famiglia numerosa e bizzarra, nota a Lecce come proprietaria di un grande pastificio industriale. Tommaso dovrà fronteggiare la soffocante madre Stefania, il severo e duro padre Vincenzo, la sorella Elena che aspira a una vita migliore rispetto a quella di casalinga, e il fratello maggiore Antonio, che il padre vorrebbe venisse affiancato da Tommaso nella gestione del pastificio. Del numeroso clan dei Cantone fanno parte anche l'eccentrica zia Luciana e la nonna, imprigionata nel ricordo di un amore perduto, ma con una sua dolente e comprensiva saggezza.

Tra segreti, liti e colpi di scena, il soggiorno in famiglia di Tommaso si protrarrà più del previsto. Infatti Antonio (che era l'unico in famiglia che sapesse dell'omosessualità del fratello minore Tommaso), rivela alla famiglia la propria omosessualità e viene cacciato di casa dal padre Vincenzo. Toccherà così a Tommaso, rimasto unico "maschio" in famiglia, gestire il pastificio e la nuova linea imprenditoriale; attività che dovrà svolgere insieme ad Alba Brunetti, la figlia del socio del padre, in cui Tommaso troverà una amica e confidente preziosa.

Curiosità sul film

Integralmente girato nel Salento, riconoscibile dalle torri di avvistamento costruite dal sovrano aragonese Carlo V, dalle spiagge di Gallipoli al Pastificio (vero) di Corigliano d'Otranto o dalle zone di piazza Sant'Oronzo e via Paladini di Lecce.

Ha ottenuto 13 candidature ai David di Donatello 2010, vincendo due statuette per i migliori interpreti non protagonisti (Ilaria Occhini ed Ennio Fantastichini), e nello stesso anno ottiene il Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival. Ha vinto 5 Nastri d'argento e ha ottenuto una candidatura al Premio del Pubblico Europeo degli European Film Awards.

La mia opinione

Questo film ha ricevuto tantissimo consenso sia da parte della critica, ma soprattutto del pubblico. La famiglia Cantone racchiude tutte le ipocrisie e il bigottismo, di molte famiglie italiane. Ottimo film, da guardare!

Voto: 7,5

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