venerdì 12 gennaio 2018

Un attivista israeliano sceglie la prigione al posto del servizio militare per protestare contro l'occupazione



Articolo da Global Voices

Mattan Helman, 20 anni, si rifiuta di prestare servizio [en, come i link seguenti] nell'esercito israeliano, nonostante così facendo egli stia violando la legge del suo Paese.

Helman è un militante di HaOgen nel centro di Israele, a circa 26 chilometri a nord-ovest di Tel Aviv. Era stato assegnato alla Nahal Brigrade, una delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) che operava nei territori palestinesi occupati, ma Helman crede che unirvisi avrebbe legittimato il controllo “immorale” di Israele sulla Cisgiordania (compresa Gerusalemme Est) e Gaza.

Al momento della stesura di questo post, Helman stava scontando la sua seconda condanna, di 20 giorni, nella prigione militare 6, dal 18 dicembre 2017.

Helman ha parlato della sua decisione in una recente intervista con il gruppo di attivisti israeliani SocialTV, condiviso da altri gruppi ben noti come Jewish Voice for Peace .

Israele conquistò i territori durante la guerra arabo-israeliana del 1967, definita in arabo “النكسة” (An-Naksah, “la battuta d'arresto”), e 50 anni dopo continua a non solo occuparli, ma ad espandere le sue rivendicazioni sulla terra – con la condanna della comunità internazionale.

Nel 2004, ad esempio, la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), lo strumento giudiziario primario delle Nazioni Unite, ha stabilito che un muro costruito da Israele dentro e attorno alla Cisgiordania era illegale perché attraversava il territorio palestinese, avvertendo che il muro “potrebbe diventare un'annessione della terra palestinese e ostacolare il diritto palestinese all'autogoverno”.


Quanto segue è un grafico intitolato “Palestine Shrinking, Expanding Israel” (La Palestina si ritira, Israele si espande) del gruppo di visualizzazione dei dati Visualizing Palestine che mostra “gli strumenti militari, legali e finanziari che sono stati utilizzati nella graduale trasformazione della Palestina storica nel “Grande Israele”, mappando l'estensione del territorio ora definito come “terra di stato” israeliana, in cui i palestinesi – anche quelli che detengono la cittadinanza israeliana – non possono vivere”.

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Fonte: Global Voices


Autore: scritto da 
Romy Haber tradotto da Bah Abdoulaye

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.


Articolo tratto interamente da 
Global Voices 



Photo credit SocialTV - screenshot del video caricato su YouTube


4 commenti:

  1. Non vorrei sbagliarmi, ma non è il primo caso di questo tipo, e li trovo molto significativi. Oramai dovrebbero capire tutti che possono e devono esistere e coesistere due stati liberi: Israele e Palestina.

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    1. Non è il primo caso, ci sono tanti israeliani che si battono per aiutare i palestinesi.

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