mercoledì 25 ottobre 2017

La sparizione della classe media



Articolo da The Walking Debt

Nel grande libro della nostre cronache economiche cresce di volume il capitolo dedicato al tema assai popolare della diseguaglianza al cui interno occupa uno spazio crescente un’altra questione ad esso correlata: la sparizione della classe media, o quantomeno il suo assottigliamento, alla quale stiamo assistendo da almeno un paio di decenni. Sulle ragioni di tale tendenza sono stati versati i canonici fiumi d’inchiostro, con la globalizzazione grande indiziata nel processo intentato dalle opinioni pubbliche di mezzo mondo.

Mezzo mondo letteralmente, visto che la globalizzazione trova illustri difensori fra i campioni dei paesi emergenti, e non a caso. Il teorema dell’aumento della diseguaglianza, del quale la sparizione della classe media è un corollario, cela infatti una natura bifronte che viene messa bene in evidenza nell’ultimo Fiscal Monitor del Fmi. L’analisi cela in sostanza un dilemma di difficile scioglimento, visto che, come si può osservare da questo grafico, la diseguaglianza è diminuita globalmente mentre è aumentata all’interno dei paesi. In sostanza l’indice di Gini, che lo ricordo è uno degli indicatori statistici utilizzati per misurare l’equità della distribuzione di reddito e ricchezza all’interno di una società, è diminuito di alcuni decimi di punto negli ultimi trent’anni su scala globale, mentre è aumentato all’interno di alcuni paesi a partire dal XXI secolo. In sostanza, la diminuzione della povertà globale, guidata dai progressi registrati in Cina e in altri paesi emergenti, è stata in qualche modo associata a una maggiore diseguaglianza a livello locale, con i paesi avanzati a guidare la classifica per la semplice ragione che qui la classe media è cresciuta e ha prosperato a partire dal secondo dopoguerra. Quindi chi dice che la diseguaglianza è aumentata dice una mezza verità e una mezza bugia, dipende da come la si vede.


Se focalizziamo la nostra attenzione sull’aumento della diseguaglianza all’interno dei singoli paesi, ci ritroviamo nel pieno nella narrazione che va per la maggiore, con i ricchi che diventano più ricchi e i poveri che aumentano. Questo effetto è la conseguenza oppure la causa, dipende sempre da come la si veda, proprio dell’assottigliarsi della classe media. L’analisi del Fmi diventa interessante allorquando prende in esame un altro possibile indiziato in questo processo: il declino pluridecennale della progressività fiscale, associato al suo compagno di ventura: la liberalizzazione dei flussi di capitale. Ecco come la racconta il Fondo.

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Fonte: The Walking Debt 

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Articolo tratto interamente da The Walking Debt



2 commenti:

  1. Caro Vincenzo, oggi ci sono solo i ricchi e i poveri!!!
    Ciao e buona notte con un forte abbraccio e un sorriso .-)
    Tomaso

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