mercoledì 13 settembre 2017

Le mense scolastiche non sono per tutti



Articolo da Altrenotizie

Garantisce il pieno godimento del diritto allo studio, del diritto alla salute e di quello alla non discriminazione. E strumento di integrazione, educazione alimentare e inclusione. Contrasta la dispersione scolastica e la povertà. E’ (dovrebbe essere) la mensa scolastica. Ma siccome ancora oggi è un servizio dei comuni a domanda individuale – e perciò erogato secondo la loro discrezionalità (legata al pareggio di bilancio delle scuole) - la sua presenza non è assicurata in modo uniforme sul territorio italiano.

Al sud, con picchi in Sicilia, Puglia, Molise, Campania e Calabria, c’è un’altissima percentuale di alunni tagliati fuori dalla mensa scolastica, sia in termini di offerta del servizio sia in quelli relativi a tariffe, agevolazioni, restrizioni ed esclusioni; e poi, anche quando disponibile, non sempre è erogato in appositi refettori che mancano nel 23 per cento delle scuole. Il mancato accesso alla mensa, superiore al 50 per cento degli alunni in ben otto regioni italiane, è direttamente proporzionale all’offerta del tempo pieno, presente solo nel 30 per cento delle classi italiane.

Variano da città a città, senza trascurare il criterio restrittivo all’accesso con esenzione basato sulla residenza, le tariffe, che vanno da un minimo di tre centesimi a Palermo a un massimo di sette euro a Ferrara. Varia anche la misura in cui le famiglie devono contribuire alla spesa: Bergamo, Forlì e Parma caricano il costo sulle famiglie del 100 per cento mentre Bari, Cagliari, Napoli e Perugia del 35 per cento.

La disomogeneità delle politiche comunali relative alle mense scolastiche pone il preoccupante problema dell’esclusione dal pasto degli alunni di genitori morosi: nove comuni sui quarantaquattro monitorati dalla ricerca “(Non) tutti a mensa 2017”, effettuata da Save the children, non permettono l’accesso ai bambini i cui genitori siano in ritardo con il pagamento delle rette, arrivando all’impossibilità di iscrizione all’anno scolastico successivo fino ad avvenuta risoluzione della morosità.

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Fonte: Altrenotizie

Autore: 
Tania Careddu 
Licenza: Creative Commons (non specificata la versione

Articolo tratto interamente da Altrenotizie.org 


2 commenti:

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