martedì 1 agosto 2017

Legambiente: come difendersi dalla siccità



Articolo da Tekneco

Mentre quella che riguarda la siccità non è più emergenza ma situazione alla quale dobbiamo necessariamente adattarci, il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici avverte: “In Italia il clima muta più velocemente del previsto”.

“Non è il primo anno e sarà un comportamento sempre più frequente – spiega Paolo Mercogliano del Cmcc - sembra quasi che la realtà superi lo scenario. In Italia si abbatterà un aumento dei periodi di siccità, ovvero l’intervallo di tempo più lungo tra due periodi di pioggia, e una diminuzione delle piogge estive del 20%, rispetto ad oggi; cosa che per esempio al sud, dove piove già poco, è veramente tanto”.

Ma l’Italia, oltre a subire i colpi del clima che modificano la quantità di acqua pro-capite, pecca pure per cattiva gestione. Secondo l’ISPRA in diverse città viene sprecata più del 50% della risorsa idrica. Nel suo lavoro “XII Rapporto Qualità dell’ambiente urbano”, che analizza 116 capoluoghi di provincia, si parla di una perdita media del 35,4% (anno 2015). Le maggiori perdite si verificano nelle città di Cosenza (76,9%), Frosinone (71,9%) e Tempio Pausania (68,6%). Le più virtuose, invece, Macerata (6,6%), Udine (8,8%)e Mantova (9,6%).

Roma, sotto i riflettori proprio in questo momento, sconta i danni dalla mancata prevenzione nel corso degli anni, come conferma Legambiente: “crisi idrica nata da mancati investimenti, altro che svuotare i laghi!”. Solo negli ultimi 6 anni, infatti, le perdite sono passate dal 27% al 44,4%.

Le proposte di Legambiente per la gestione sostenibile delle acque

È l’attuale modello di gestione a non reggere. È quello che, è proprio il caso di dirlo, “fa acqua da tutte le parti”. Dalla gestione domestica alla gestione urbana, fino all’acqua destinata per scopi agricoli. Nel suo manuale “Il mondo è fatto di gocce”, Legambiente individua una serie di buone pratiche di sostenibilità da mettere in campo. Pratiche che per essere efficaci, ed efficienti, devono saper coinvolgere l’intera collettività.

Per quanto riguarda l’acqua in città, si parla di ammodernamento degli acquedotti per ridurre gli sprechi, di potenziamento delle reti di depurazione del territorio ed anche di gestione delle acque piovane, da recuperare e rimettere in circolo negli edifici per usi non potabili. Utili a questo scopo iniziative come “tetti verdi” e i giardini pensili cittadini. Misure che, oltre ad avere un riscontro positivo sui consumi, riescono sia a garantire un miglior isolamento termico degli edifici che un’attività di prevenzione alle sempre più violente piogge che si abbattono sullo Stivale. Sono capaci di filtrare, infatti, la quantità di pioggia che scende dal cielo in un tempo limitato rispetto al passato, in modo da prevenire il rigonfiamento dei torrenti.

Continua la lettura su Tekneco

Fonte: 
Tekneco

Autore: 


Licenza: Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia


Articolo tratto interamente da 
Tekneco 


1 commento:

  1. Caro Vincenzo, l'Italia è una nazione che l'acqua ne a abbastanza purché si faccia dei provvedimenti di saperla conservare, e riparare le perdite dei grandi acquedotti, che sono nelle pessima condizioni dei perdita. Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.