martedì 28 febbraio 2017

La libertà non è un bavaglio



Oggi è partita una prima iniziativa comune, contro una proposta di legge bavaglio. Purtroppo non è la prima volta che vogliono colpire la rete e la libertà di espressione, già in passato ci siamo riuniti e abbiamo protestato, contro le varie leggi che tentavano d'imbavagliare il web e qualche volta anche la stampa.

Queste leggi sono in  linea con la censura fascista attuata nel ventennio e visto che la memoria è corta, ecco come descrive quel periodo Wikipedia:


La censura si proponeva il controllo:
  • dell'immagine pubblica del regime, ottenuto anche con la cancellazione immediata di qualsiasi contenuto che potesse suscitare opposizione, sospetto, o dubbi sul fascismo;
  • dell'opinione pubblica come strumento di misurazione del consenso;
  • dei singoli cittadini ritenuti sospetti dal governo con la creazione di archivi nazionali e locali (schedatura) nei quali ognuno veniva catalogato e classificato a seconda delle idee, delle abitudini, delle relazioni d'amicizia, dei comportamenti sessuali e delle eventuali situazioni e atti percepiti come riprovevoli.
La censura fascista aggiunse ai temi che già in epoca liberale venivano tenuti sotto sorveglianza, come la morale, la magistratura, la casa reale e le forze armate, una quantità di argomenti che variavano a seconda dell'evolversi dell'ideologia fascista e dei suoi atti politici. In particolare veniva censurato ogni contenuto ideologico alieno al fascismo o considerato disfattista dell'immagine nazionale, ed ogni altro tema culturale considerato disturbante il modello stabilito dal regime.
Dapprima fu eliminata ogni considerazione ritenuta lesiva del regime (a proposito del Duce, della guerra, della patria e del sentimento nazionale) e, in seguito, ogni accenno ritenuto negativo nei confronti della maternità, della battaglia demografica, dell'autarchia ecc. In modo particolare la censura del regime era attenta ed occhiuta quando nelle produzioni e visione degli spettacoli si rintracciava una qualche considerazione celebrante l'individualismo che mettesse in discussione la supremazia dello Stato, principio supremo dell'ideologia fascista.

Sono passati anni dalla fine della seconda guerra mondiale, ma la voglia di repressione di molti politici, sembra non passare mai di moda.

Il vero problema è che il web ha portato una ventata nuova di libertà e di parola, vorrei ricordare che molte inchieste e informazioni partono dalla rete e senza di questa, forse saremo all'oscuro di tante verità.

Come contrastare le fake news? Facile, ci vuole più cultura e voglia di verificare le fonti, niente di più semplice. Qualche soluzione senza limitare la libertà si trova sempre, basta chiedere a esperti che provengono dalla rete.

Mi auguro che questa proposta sia ritirata prima possibile, va in netto contrasto con la Costituzione e i diritti umani, la libertà senza parola, non può definirsi tale.


Questo post aderisce all'iniziativa congiunta "la libertà non è un bavaglio",  vi ricordo di leggere anche i post dei seguenti blog/siti, forum e pagine social: 


41 commenti:

  1. Il dramma ulteriore è che stanno tentando di approvare questo ddl liberticida facendolo passare sotto silenzio come se nulla stesse accadendo. Ecco perché questa iniziativa è importantissima e va sostenuta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La volta scorsa tirava in ballo anche le testate giornalistiche, adesso no e quindi più facilmente attuabile.

      Elimina
  2. Questa cosa di imbavagliare i blog e togliere la possibilità di un libero scambio di idee ed esperienze in rete mi spaventa molto , mi sembra di tornare al regime fascista o ai paesi con regimi dittatoriali. Non è una legge per un paese libero. Ci vuole più responsabilità da parte di tutti .. Buona giornata

    RispondiElimina
  3. Questa idea di tornare indietro nel tempo riproponendo regole davvero da fascismo mi preoccupa molto Vincenzo. Spero davvero che quanto prima questa proposta assurda che va contro ogni libertà di espressione possa essere cancellata. L'idea che una persona per portare avanti un blog o per aprirlo debba consegnare i suoi dati personali è assurda davvero incostituzionale e fuori dal tempo. Buona giornata - speriamo in bene :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un paese democratico non può definirsi tale, con queste leggi.

      Elimina
    2. Infatti l'Italia ultimamente ha preso una china che non mi piace assolutamente, purtroppo- Vedremo ...... Buona giornata a te intanto !

      Elimina
  4. Io ero un bambino di appena cinque anni. Avevano tappezzato i muri di manifesti del Duce -quelli con l'elmetto in cui "guardava lontano"-Erano ad altezza di bambino ed io giocando li schiaffeggiavo, uno schiaffetto piccolo piccolo. Mio padre e mia madre vennero trattenuti due giorni e una notte alla "Casa del Fascio" locale, per interrogazioni.
    Vogliamo tornare a quei metodi?

    RispondiElimina
  5. Caro Vincenzo, speriamo che tutto quello che facciamo serva per fare capire a nostri politici ciò che vogliamo.
    Ciao e buona giornata caro amico con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La speranza è quella, un passo indietro e il ritiro della proposta.

      Elimina
  6. Non esiste la libertà di parola senza la libertà di poterla diffondere. Manteniamo la libertà di Internet.
    Un caro saluto.

    RispondiElimina
  7. Grazie per avere lanciato questa iniziativa! Ti seguo come Young Hyde, ma commento come Mr.Hyde. Non fare caso a questi sdoppiamenti di personalità...

    RispondiElimina
  8. Ciao Cavaliere..
    Grazie per l'iniziativa molto importante in questo momento in cui di tenta di togliere anche questo diritto.

    RispondiElimina
  9. PETIZIONE
    "Senato della Repubblica Italiana: NO al bavaglio dell'informazione on-line ! NO al DDL gambaro !".
    Ecco il link:
    https://www.change.org/p/senato-della-repubblica-italiana-no-al-bavaglio-dell-informazione-on-line-no-al-ddl-gambaro?utm_medium=email&utm_source=notification&utm_campaign=petition_signer_receipt&share_context=signature_receipt&recruiter=371500108

    Ciao Cavaliere. Se t'interessa...
    Cri

    RispondiElimina
  10. Non credo che la faranno mai... il web è molto sensibile ed attivo a riguardo ma noi non si deve mai abbassare la guardia, e ben vengano iniziative del genere!


    Ispy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ultimamente vedo sempre più diritti negati, ma quello che mi fa più paura è l'indifferenza di molti.

      Elimina
  11. La mia paura è che si tenda a circoscrivere le diversità di opinione, a fare gregge del popolo imbottendolo di Montalbano e di Sanremo, ad evitare il libero confronto, lo scambio di idee e di soluzioni. I social possono riservare brutte sorprese, coltivare ignoranze e cattiverie, ma un pregio che infastidisce ce l'hanno sicuramente. Ci tengono in contatto e aggiornati, capaci di discutere e scegliere.
    Non ci toglieranno questo privilegio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scegliere e discutere, sono punti di partenza per sentirsi liberi.

      Elimina
  12. Hai avuto un'ottima idea a citare wikipedia, bisognerebbe chiamare le cose col loro nome, forse così le persone capirebbero come stanno (o come qualcuno vorrebbe che stessero) le cose.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le fonti devono essere sempre citate e mi è tornato subito in mente la censura fascista.

      Elimina
  13. Eccomi qui, arrivo anche io (dopo 9 ore filate di lavoro, lasciamo stare ...). Faccio mio il tuo commento da me: "La libertà di espressione è un diritto e noi difendiamo questi diritti." ... aggiungo, tutti insieme!

    RispondiElimina
  14. Caro Vincenzo, non ho avuto il tempo di preparare un post ad hoc ma il banner svetta in bella vista sul mio blog.
    Buona serata e grazie.

    RispondiElimina
  15. Perchè mi vien da cantare Here' to You della Beaz ? ahhaha Ciao

    RispondiElimina
  16. La libertà di pensiero è il diritto a coltivare e a sviluppare il proprio modo di pensare, non condizionato e non soggiogato dalla volontà di chi detiene il potere (di qualsiasi natura esso sia: politico, religioso, sociale, familiare). Alla libertà di pensiero si accompagna la libertà di parola, che garantisce l’espressione di ciò che si pensa e l’ascolto di ciò che pensano gli altri. Reprimere questi diritti fondamentali, che sono sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e tutelati dalla Costituzione Italiana, vuol dire imporre un regime autoritario. La rete, in questo senso, è un simbolo: ogni individuo deve avere diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione, e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e frontiera. Ciao Vincenzo.

    RispondiElimina
  17. Quindi anche i commenti anonimi spariranno?

    RispondiElimina
  18. Grazie dell'informazione perchè ero un po all'oscuro della cosa

    RispondiElimina
  19. Grazie per l'iniziativa.
    Mi fa paura l'ignoranza dilagante, quella che si si interessa solo al Gossip o alle news di tendenza (a volte nemmeno verificate ma "bevute come oro colato"). Non voglio dire che il Gossip faccia male, ma secondo me fa male il modo in cui viene diffuso oggi: sempre e solo quello, lasciando in secondo ordine quelle notizie che DOVREBBERO interessarci in prima persona se solo aprissimo un po' di più gli occhi e leggessimo di più....

    RispondiElimina

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.