lunedì 31 ottobre 2016

Un contagio sismico


Articolo da La Stampa

Un «contagio» sismico. Molto probabilmente quello che sta accadendo in Appennino centrale è simile a una propagazione laterale della sismicità, fatto che produce danni a cascata, feriti e paura.

Se si tratta, come dicono i dati del Cnr, dell’attivazione di altri segmenti della stessa struttura complessa che ha generato il terremoto di Amatrice, allo scarico della zona cosiddetta «ipocentrale» ha corrisposto un carico sui frammenti laterali della faglia stessa. Sono questi frammenti a essersi rotti e ad aver generato gli ultimi terremoti. Il contagio sismico è un fenomeno già osservato in altre regioni, come in Turchia, in California e ad Haiti.


In questo caso il terremoto si è spostato da Amatrice prima verso Nord, nell'area di Visso e Ussita, e da lì, ieri, nuovamente verso Sud, ancora a Norcia, dove il primo terremoto si era già arrestato. Il contagio può avvenire dopo anni o decine di anni, ma anche dopo giorni o mesi, come sembra stia accadendo. La propagazione laterale favorisce una serie di terremoti forti, ma non fortissimi: se i segmenti della faglia si fossero mossi insieme, si sarebbe potuto generare un terremoto di magnitudo almeno 7,0 Richter.

Secondo i dati Cnr-Ingv, tutto il settore è sprofondato di circa 20 cm. Ed è sempre vero che non siamo in grado di prevedere l’evoluzione dei fenomeni: scosse di replica via via meno energetiche che durano mesi o altre scosse molto forti a distanza di tempo.


Se quella di questi giorni è una vera crisi sismica, quella che colpì la Calabria, a intermittenza, per quasi un secolo, fra 1702 e 1783, resta la più impressionante sequenza di terremoti che abbia finora colpito il nostro Paese. Ogni cosa fu distrutta, dall’abitazione al podere, dalle borgate alle manifatture; ogni cittadina e città, da Bagnara, a Scilla, da Reggio a Messina. Si formarono 52 laghi a causa delle frane che bloccavano i corsi d’acqua, le case precipitavano nelle voragini, le colline scendevano a valle «come zattere sul mare in tempesta» e si aprivano fratture: una, a Plaisano, era visibile per 8 chilometri e aveva la profondità di un abisso di 75 metri. Tutta la Calabria precipitò verso il basso. Quella tempesta sismica si tramutò in una crisi che fiaccò un intero popolo. Una specie di paralisi che lasciava intorpiditi i calabresi, anche nella mente: molti si lasciarono morire. La crisi del Meridione comincia anche da lì.

Ma non è stato quello di Reggio Calabria e Messina del 1908 il sisma più forte mai accaduto in Italia? Sicuramente il terremoto del 1908 sullo Stretto, in associazione con lo tsunami, è stato quello che ha provocato più vittime e danni: a un secolo di distanza non si conosce con esattezza il numero dei morti (forse oltre 80 mila); a Messina rimasero in piedi 2200 abitazioni su 8 mila, a Reggio 176 su 3600. Questa resta la catastrofe d’Italia, la presa di coscienza di una realtà nazionale fatta di rischi e costruita su un territorio vulnerabile.

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Fonte: La Stampa

Autore: Mario Tozzi


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Articolo tratto interamente da 
La Stampa

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Animazione terremoto Italia Centrale Mw 6.5 - 30 ottobre 2016

Animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di Mw 6.5 delle ore 07:40 del 30 ottobre 2016 che ha coinvolto l'Italia Centrale.

 

Video credit INGVterremoti caricato su YouTube


Terremoto, la prima notte tra freddo e paura

30-10-2016 central italy ShakeMap

Articolo da NewsTown

Prima notte trascorsa in auto o nelle strutture di accoglienza per la popolazione colpita dal violento terremoto che ha sconvolto Umbria, Marche e Lazio [qui, la cronaca della giornata di ieri]. Almeno 114 le scosse registrate dalla mezzanotte nelle aree tra Rieti, Macerata, Perugia e Ascoli Piceno. Nella zona di Norcia, epicentro del sisma di ieri, si è avvertita la più forte di tutte: magnitudo 4.2, registrata alle 4:27 dai sismografi dell’Ingv e percepita nitidamente anche in Abruzzo.

In questo momento, sono oltre quindicimila le persone assistite dal Servizio nazionale della Protezione civile. In particolare, oltre cinquecento sfollati sono accolti in strutture alberghiere nell'area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa tremila persone in Umbria e altre settemila nelle Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.

I numeri, però, sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento.


Rimangono, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive, prevalentemente a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), presso le abitazioni del progetto C.a.s.e. nel comune dell'Aquila o nei M.a.p. localizzati in altri comuni d'Abruzzo nonché nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma.

Tuttavia, sono in molti, in queste ore, a non voler lasciare i propri borghi. A Norcia, in particolare, gli abitanti hanno scelto di restare in città. Stamane, il sindaco Nicola Alemanno ha convocato un'assemblea al campo sportivo, per invitare i suoi concittadini ad accettare il trasferimento altrove, seppur provvisoriamente. E si sono vissuti momenti di tensione. Alcuni cittadini, infatti, hanno contestato la scelta - di qualche giorno fa - di smontare le tende e hanno chiesto, anzi, vengano rimontate per permettere, a chi deciderà di restare, di affrontare meglio le difficoltà di queste ore.

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Fonte: NewsTown


Autore: redazione NewsTown


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Articolo tratto interamente da NewsTown


Photo credit Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia and Centro Nazionale Terremoti [CC BY-SA 4.0], attraverso Wikimedia Commons


Terremoto: frattura nel Colle dell'Infinito di Leopardi




Se oggi ho pubblicato la poesia L'infinito di Giacomo Leopardi, non è un caso. La forte scossa di ieri mattina ha anche aperto una profonda fessura nel Colle dell'Infinito a Recanati, città natale di Giacomo Leopardi.
 
La notizia è stata confermata anche dal primo cittadino:

"La fessura ha messo in evidenza come lo scivolamento a valle, provocato da una grave debolezza idrogeologica, ha provocato danni forse irreversibili."

Questo sopra è stato il commento del sindaco Francesco Fiordomo a vari organi della stampa.

Ripeto ancora una volta, la zona colpita ha un inestimabile patrimonio artistico, culturale e paesaggistico.



L'infinito di Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi verso colle Infinito a Recanati

L'infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.

Giacomo Leopardi

Photo credit Claudio.stanco (Own work) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons


Citazione del giorno



"La storia ci insegna, dicono, ma io continuo a vedere fratelli restare figli unici." 

Rino Gaetano


domenica 30 ottobre 2016

Terremoto 6.5: ecco alcuni video

In queste ore iniziano a girare molti filmati della scossa di stamattina, pubblico alcuni tratti dal noto portale YouReporter.it.


Il momento della scossa a Norcia


Video credit YouReporterNEWS caricato su YouReporter

Vista di Accumoli durante la scossa dal 30-10-16 da Grisciano

 


Video credit MarcoPop caricato su YouReporter


Ore 7,40: una fortissima scossa di terremoto sconvolge ancora il cuore dell'Italia


La terra ha tremato ancora nell’Italia centrale, stavolta con una violenza inaudita. Alle ore 7,40 di stamane, un sisma di magnitudo 6,5, ha risvegliato mezza Italia.

L’epicentro è stato individuato tra le province di Perugia, Macerata e Ascoli Piceno, a 5 km da Norcia, 7 km da Castelsantangelo sul Nera e 17 km da Arquata del Tronto. 

Al momento non si hanno notizie di vittime, ma si contano una ventina di feriti. I danni sono ingenti e a Norcia è crollata la basilica di San Benedetto, simbolo del paese e famosa in tutto il mondo.

La situazione in queste ore è altamente critica e inoltre ci sono numerose scosse di assestamento.


Il sisma di stamattina è stato il più forte dal 1980, dopo quello dell’Irpinia.


sabato 29 ottobre 2016

Animazione Terremoto 26.ottobre.2016 Mw 5.9 Castelsantangelo sul Nera


Ecco l'animazione della propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto di Mw 5.9 delle ore 21.18 del 26 ottobre 2016 che ha coinvolto le province di Macerata, Rieti, L'Aquila, Perugia, Ascoli Piceno.



Video credit INGVterremoti caricato su YouTube


venerdì 28 ottobre 2016

Allarme Wwf: l'uomo rischia di causare un'estinzione di massa


Articolo da WWF Italia

Le soluzioni sono nel cambiamento dei sistemi energetici e alimentari, assieme a un Piano Marshall per le specie selvatiche.

Per scaricare il rapporto e seguire lo streaming della presentazione

Mancano meno di 5 anni: entro il 2020 la popolazione globale di specie animali e vegetali potrebbe crollare del 67%. Il peso insostenibile della  mano dell’uomo sulla fauna selvatica  è solo uno dei numerosi segnali negativi che ci manda  il Pianeta Terra, segnali  raccolti dal WWF nel suo Living Planet Report, lanciato oggi in tutto il mondo con eventi speciali in tutti i continenti. A Stoccolma uno degli autori, Johan Rockström, illustrerà il report presso lo Stockholm Resilience Center di cui è direttore, alla presenza del Ministro dell’Ambiente svedese. In Italia è previsto nel pomeriggio un evento presso la  Camera dei Deputati, alla presenza, tra gli altri, della Presidente della Camera, on. Laura Boldrini, il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, l’economista Enrico Giovannini e la Presidente di WWF Italia, Donatella Bianchi. Living Planet Report 2016: Rischio e resilienza in una nuova era è l'undicesima edizione del Living Planet Report, una  pubblicazione biennale del WWF, e analizza oltre 14.000 popolazioni di vertebrati di oltre 3.700 specie dal 1970 al 2012. La presentazione in Italia  è promossa in collaborazione con Sofidel,  sarà seguita in diretta streaming:  bit.ly/LivingPlanetReport_2016

Per la prima volta nella storia l’impatto delle attività umane sui sistemi viventi del Pianeta è stato talmente forte da generare la ‘nascita’ di un nuovo periodo geologico nella storia della Terra, l’Antropocene: il Report WWF ne tratteggia lo stato indicando anche i cambiamenti più urgenti da attuare , a partire da una significativa rivoluzione nei  sistemi alimentari e energetici. Secondo il rapporto le popolazioni globali di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili si sono ridotte del 58 per cento tra il 1970 e il 2012, il dato disponibile più recente. Il declino subito dal mondo selvatico in appena mezzo secolo preannuncia un crollo imminente di almeno due terzi entro il 2020. Ma quell’anno coincide anche con diversi traguardi importanti: nel 2020 entreranno in funzione gli impegni assunti nel quadro dell’Accordo di Parigi sul clima, insieme alle prime azioni ambientali all’interno dei piani di sviluppo sostenibile. Queste misure, se verranno attuate contestualmente agli obiettivi sulla biodiversità che, sempre a livello internazionale ed europeo sono stati fissati per lo stesso periodo, saranno in grado di riformare adeguatamente il sistema alimentare e energetico per  tutelare la ricchezza della vita  selvatica in tutto il mondo.

"Il mondo selvaggio sta scomparendo a un ritmo senza precedenti", ha dichiarato Marco Lambertini, Direttore Generale del WWF Internazionale -  "Non stiamo parlando solo delle specie meravigliose che tutti amiamo: la biodiversità rappresenta la base stessa del buono  stato di salute delle foreste, dei fiumi e degli oceani. Senza le specie animali gli ecosistemi crolleranno e con loro i ‘servizi’ che la natura ci fornisce quotidianamente come la purificazione dell’aria, dell’acqua, il cibo e la difesa dai cambiamenti climatici. La buona notizia è che abbiamo gli strumenti per risolvere questo problema e dobbiamo usarli subito se vogliamo seriamente preservare un pianeta vivente che sostenga la nostra sopravvivenza e il nostro sviluppo".

Il rapporto del WWF utilizza il Planet Index Living, fornito dalla Società Zoologica di Londra (ZSL), per monitorare le tendenze delle popolazioni di fauna selvatica, tendenze che mostrano una riduzione importante della loro dimensione globale. Le specie di acqua dolce sono complessivamente diminuite dell’81% tra il 1970 e il 2012, l’indice marino delle specie mostra  per lo stesso periodo un calo complessivo del 36% . ma accanto alle pessime notizie, ve ne sono anche di positive: è il caso della lince europea, ridotta fortemente nel passato per la caccia e la deforestazione. Leggi di tutela, progetti di reintroduzione e garanzie per la sua espansione naturale hanno fatto sì che questa specie risalisse la china dell’estinzione. Oggi in Europa vivono tra i 9.000 – 10.000 esemplari di lince, il 18% della popolazione mondiale e il suo ritorno è un segnale incoraggiante rispetto alle potenzialità di recupero della natura che possiamo ancora sfruttare.

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Fonte: WWF Italia

Autore: WWF Italia

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Articolo tratto interamente da WWF Italia 



Torna l'ora solare, lancette indietro di un'ora




La notte tra sabato 29 ottobre e domenica 30 ottobre si lascerà l’ora legale per tornare all'ora solare. Le lancette si dovranno spostare dalle 3 alle 2 e con il risultato che si dormirà, un'ora in più.

Vi ricordo che questi cambiamenti d'orari non sono indolori, infatti, il cambio d'orario si ripercuote a livello di salute, portando in dote: stress, stanchezza, spossatezza, inappetenza, problemi d'umore e difficoltà di concentrazione.

L'ora legale tornerà nell'ultima domenica di marzo.



Mattino d'autunno di Federico Garcia Lorca


Mattino d'autunno

Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C'è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.

Federico Garcia Lorca


Barcellona in 4K

Amazing Barcelona - UHD 4K from Mattia Bicchi Photography on Vimeo.

Photo e video credit Mattia Bicchi Photography caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Canada in timelapse

Keep Exploring - Timelapse from Elcondor Film on Vimeo.

Photo e video credit Elcondor Film caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


Ogni giorno...


"Ogni giorno della vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo. Non importa se otteniamo dei risultati o meno, se facciamo bella figura o no, in fin dei conti l'essenziale, per la maggior parte di noi, è qualcosa che non si vede, ma si percepisce nel cuore."

Haruki Murakami



giovedì 27 ottobre 2016

Pollice su e giù della settimana


Napoli - Welcome Refugees: accoglienza e solidarietà nella città rifugio tratto da Melting Pot





Vergogna! tratto da Web sul blog







La terra è tornata a tremare con forte intensità nel centro Italia


Articolo da Vivere Italia

Nelle Marche continua a tremare la terra. Dopo le prime scosse di mercoledì sera di magnitudo 5.4, 5.9 e 4.6, nella notte e giovedì mattina lungo la faglia appenninica dell'Italia centrale si sono susseguite centinaia di repliche.

Ussita, Camerino, Norcia, Visso e Castelsantangelo sul Nera, i centri più colpiti dove pezzi di patrimonio storico architettonico sono stati devastati, le mura di cinta crollate così come il campanile della Chiesa di Camerino. Tuttavia le scosse di terremoto, avvertite in tutto il centro Italia, hanno colpito anche Arquata del Tronto, già devastata dal sisma del 24 agosto scorso, e Fabriano.

Molti i cittadini sfollati che hanno trascorso la notte nei centri di accoglienza e nei luoghi sicuri. Al momento non si registrerebbero morti, ad eccezione di un 73enne di Tolentino colto da infarto per lo spavento, né feriti gravi o dispersi.

Gravi invece i danni alle case ed alle strutture. Tanto che a Tolentino, Matelica e Cingoli sono stati evacuati gli ospedali ed a Camerino il carcere. Trasferiti gli anziani della casa di riposo di Pieve Torina.

Nello specifico al momento, le strutture sanitarie e socio sanitarie lesionate, risultano così:
CINGOLI (MC) – OSPEDALE DI COMUNITA’ ASUR AV 2 : evacuati 17 degenti trasportati su Ospedali AV 2 ASUR di Jesi
SAN GINESIO (MC) – RSA: 16 anziani ospiti trasferiti in altra ala della struttura MUCCIA (MC)
RESIDENZA PROTETTA – 18 pazienti trasferiti temporaneamente su alloggiamenti prefabbricati area cantiere stradale “Quadrilatero” in attesa ricollocazione in postazione più idonea
MATELICA (MC) OSPEDALE DI COMUNITA’ ASUR AV 3: evacuato il punto di primo intervento; in corso evacuazione di 17 pazienti (9 RSA Sassoferrato e 8 Ospedale di S. Severino)
USSITA (MC) CASA DI RIPOSO – STRUTTURA DA EVACUARE: 22 anziani ospiti allettati; trasferiti 8 su Casa di Riposo Montecosaro (MC); 14 RSA Recanati.
PIEVETORINA (MC) RP – struttura da evacuare; 40 pazienti evacuati : 3 presso Ospedale di S. Severino e i restanti in struttura pubblica comunale provvisoria per la notte; in fase di trasferimento presso strutture più idonee.
PIORACO (MC) CASA DI RIPOSO – 30 anziani ospiti trasferiti presso palazzetto dello sport comunale; da ricollocare
TOLENTINO (MC) OSPEDALE – lungodegenza – 30 pazienti trasferiti a 2 Recanati, 9 Macerata; 1 San Severino e 9 Clinica Marchetti ; 1 casa riposo Tolentino, 8 a domicilio.
VISSO (MC) HOTEL CRISTALLO – 25 ospiti anziani alloggiati dopo il sisma del 24.8.16, sono stati trasferiti il altre strutture (19 in struttura messa a disposizione dai Lion’s sita a Casette Verdini e 7 in via di sistemazione
PIEVEBOVIGLIANA e CALDAROLA (MC): 24 anziani disabili del luogo residenti in case lesionate sono stati trasportati nel palazzetto dello sport comunale in attesa di ricollocazione in strutture più idonee.

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Fonte: Vivere Italia


Autore: 
Sudani Scarpini

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Articolo tratto interamente da Vivere Italia


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martedì 25 ottobre 2016

Vergogna!


In queste ore, siete tutti a conoscenza dei fatti avvenuti a Goro, in provincia di Ferrara, dove gruppi di cittadini, hanno bloccato la strada d'ingresso del paese per l'arrivo di venti profughi. Il bus conteneva donne e bambini provenienti dalla Nigeria, Nuova Guinea e Costa d'Avorio, in fuga dalla guerra.

La protesta ha impedito l'arrivo del bus e le profughe sono state dirottate in altre strutture della provincia.

Mentre qualche politico xenofobo e razzista esulta, io come italiano mi vergogno. Sono stanco di vedere in giro guerra tra poveri e poco rispetto verso gli altri. Cosa c'entra chi scappa da guerre e povertà con la crisi attuale? Nulla, la colpa è dei potenti e da chi detiene il potere, ma forse qualcuno non riesce a  capirlo.

Ora rivolgo alcune domande a chi ha protestato:

Dov'eravate quanto, sono stati tolti i diritti sul lavoro, portando una vita precaria a noi e ai nostri figli? 

Dov'eravate quanto, hanno tagliato la sanità, la scuola, i servizi sociali e tutto il welfare?

Dov'eravate quanto, hanno concesso più privilegi ai ricchi, aumentando le tasse ai ceti medio-bassi?

Voglio fermarmi qui con le domande, perché la lista è veramente lunga. Sicuramente da una terra come l'Italia, che conosce la parola “emigrazione”, mi sarei aspettato più accoglienza e civiltà, probabilmente la memoria di qualcuno è molto corta.

Aspetto una vostra opinione in merito.


lunedì 24 ottobre 2016

Un'economia che ci consuma: la moralità ormai è merce



Articolo da Megachip.info
di Zygmunt Bauman
Vogliamo godere di una vita ricca, abbiente, il che ci ha orientati ad assumere come principale indicatore l'acquisto, lo shopping. Pare che tutte le strade che portano alla felicità portino ai negozi. 
Ciò sottopone il sistema economico, e più in generale il nostro pianeta, ad una pressione enorme. 
Ciò è disastroso per le nuove generazioni; è evidente che stiamo vivendo al di sopra dei nostri mezzi, sulle spalle dei nostri figli. Possiamo trovare delle alternative alla crescita della produzione e dei consumi per trovare soddisfazione, in definitiva per essere felici? 
Ciò è necessario se non vogliamo distruggere il nostro habitat e generare fenomeni catastrofici come le guerre. 
I livelli attuali di consumo sono già insostenibili dal punto di vista ambientale ed anche economico. L'idea della prosperità al di fuori delle trappole del consumo infinito viene considerata un'idea per pazzi o per rivoluzionari. 
Jackson dice che ci sono delle alternative: le relazioni, le famiglie, i quartieri, le comunità, il significato della vita.  Ci sono enormi risorse di felicità umana che non vengono sfruttate
La maggior parte delle politiche realizzate nel mondo dai governi va esattamente nella direzione opposta. Queste politiche raramente vanno al di là della prossima scadenza elettorale, raramente guardano a ciò che succederà fra 20 o 30 anni.
Assistiamo ad un processo di mercificazione e commercializzazione della moralità. I mercati sono abituati ad orientare i bisogni umani, bisogni che in passato non erano soddisfatti dal mercato. Questo è ciò che io indico con l'espressione 'commercializzazione della moralità'. 
Il nostro reale bisogno dovrebbe essere prenderci cura dei nostri cari. Credo che tutti noi qui in sala ci sentiamo in colpa perché non riusciamo a trascorrere abbastanza tempo con i nostri cari. 20 anni fa il 60% delle famiglie americane si ritrovava attorno allo stesso tavolo per cenare. 20 anni dopo solo il 20%. 

Le persone sono più occupate con il loro cellulare, il loro ipad e così via. La nostra vita quotidiana è profondamente cambiata, a causa anche delle tecnologie, che hanno sicuramente prodotto delle cose positive, ma hanno anche creato dei danni collaterali. 
Se oggi usciamo senza cellulari ci sentiamo nudi.  Il confine fra il tempo dedicato al lavoro e quello dedicato alla famiglia è sfumato. Siamo sempre al lavoro, abbiamo l'ufficio sempre in tasca, non abbiamo scuse. Dobbiamo lavorare a tempo pieno. 
E più si sale nella scala gerarchica meno tempo per sé si ha. Si è sempre in servizio. 

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Fonte: Megachip.info 

Autore: 
Zygmunt Bauman
Licenza: Copyleft 


Articolo tratto interamente da Megachip.info


Aria sempre più irrespirabile


Articolo da Unimondo

Da Pechino a Kathmandu, recentemente ho avuto occasione di condividere con alcune persone alcuni scambi opinioni riguardanti le… caccole del naso. Già, perché i discorsi seri cominciano spesso da particolari apparentemente insignificanti, curiosi, di poco conto. Per esempio dalle sensazioni che ti raccontano gli amici al ritorno dai loro viaggi, che ogni tanto riguardano anche situazioni quotidiane e molto semplici, come ad esempio soffiarsi il naso e realizzare che le secrezioni nasali che produci sono nere. Nere di polvere, smog, inquinamento. Nere di respiri talmente abituali da essere ignorati, ma da ritornare sotto la lente dell’attenzione per alcune occasionali conseguenze che innescano pensieri globali.

Perché in fondo sarà successo a molti… una serata in una palestra polverosa, un pomeriggio sul cantiere della ristrutturazione di casa, un giorno durante un trasloco. Le “polveri” ci invadono, ma non ci facciamo caso, perché abbiamo sempre un posto migliore dove rifugiarci, dove ripulire i polmoni e ringraziare le vibrisse. A volte, però, un luogo migliore dove andare non c’è, se l’aria grigia che respiri non è quella di un luogo circoscritto e temporaneo ma è quella della città in cui vivi, del mondo che abiti.

Bene, gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ci dicono qualcosa proprio su questo punto, e purtroppo non è affatto qualcosa di buono. Da quello che hanno chiamato Ambient air pollution. A global assessment of exposure and burden of disease emergono infatti dati agghiaccianti. Si tratta di uno studio dettagliato che ha come oggetto la contaminazione dell’aria esterna ed interna da parte di agenti chimici, fisici o biologici che modifichino le naturali caratteristiche dell’atmosfera e che, per i risultati emersi, offre un quadro per nulla confortante: a livello globale, oltre 9 persone su 10 respirano aria inquinata, che danneggia inesorabilmente la loro salute, quando non li uccide. Sono milioni infatti le persone morte a causa di solfati, nitrati e carbone che in corpuscoli minuscoli e ad alta densità introduciamo regolarmente nel nostro corpo. E che queste particelle abbiano impatti negativi anche in concentrazioni ridotte lo conferma il fatto che non sia stata identificata una soglia sotto la quale non si osservi alcun danno alla salute. Se guardiamo i dati forniti, ci accorgiamo ancor più di quanto tali rilevazioni non dovrebbero passare inosservate – cosa che invece purtroppo accade.

In Italia non ce la passiamo affatto bene se consideriamo una panoramica dell’Europa occidentale, anzi siamo il fanalino di coda, in particolare per quanto riguarda la Pianura Padana, che raggiunge i livelli di alcune tra le aree più inquinate del mondo. Quel che è peggio è che in Italia non compaiono “zone franche” e pulite, come accade invece in altri Paesi del Continente, ad esempio in Spagna, Francia, Scozia, Irlanda e altri Stati del nord. Che questi siano i risultati anche di un disinteresse generale da parte della politica è evidente: i rischi derivanti da fattori ambientali non sono percepiti come rilevanti e non occupano posti prioritari nelle scelte delle amministrazioni, pur rappresentando – e sono gli stessi esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a confermarlo – un fattore grave nell’incidenza dei decessi. Ogni anno nel mondo sono circa 3 milioni i morti a causa dell’inquinamento dell’aria e, dagli infarti al cancro ai polmoni, le particelle note come PM2.5 e PM10 – misurate da una comparazione di dati satellitari e territoriali - sono la causa di una serie di complicazioni e malattie che, nei casi migliori, si manifestano con gravi infezioni respiratorie.

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Fonte: Unimondo

Autore: 
Anna Molinari 

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Articolo tratto interamente da 
Unimondo.org



Proverbio del giorno


Quando nasce, il sole nasce per tutti.


24 ottobre 1929 – Giovedì nero crollo della borsa di New York


Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il giovedì nero (24 ottobre 1929) è stato il primo giorno in cui con chiarezza si andò profilando il più rovinoso crollo della borsa di Wall Street della storia, dopo alcuni anni di boom. Di lì a pochi giorni il crollo della borsa sarebbe diventato incontrollabile. Il giovedì è identificato come la prima delle giornate di contrattazione che definiscono il panico del 1929.

Il crollo del giovedì seguì ad una serie di giorni negativi per le persone che investivano sul mercato delle contrattazioni dei titoli. Lunedì 21 ottobre (dopo una cattiva seduta già il sabato precedente) era stato un giorno molto negativo. Quel giorno le vendite ammontarono a 6.091.879 seminando preoccupazione tra gli azionisti e tra gli stessi speculatori. Quel giorno Irving Fisher dichiarò a New York che la caduta aveva rappresentato "l'eliminazione del codazzo nevrotico", prevedendo che di lì in avanti la situazione sarebbe andata incontro al miglioramento. Il giorno successivo Charles Mitchell, direttore della National City Bank, tra i massimi responsabili della speculazione selvaggia che aveva interessato gli ultimi anni, dichiarò che le condizioni del mercato erano "fondamentalmente sane" e invitava a guardare positivamente al futuro, auspicando che la situazione di tranquillità si sarebbe automaticamente ripristinata.

Il mercoledì 23 fu un'altra giornata di nervosismo sul mercato. Quel giorno si vendettero circa 2.600.000 azioni, nell'ignoranza peraltro di moltissimi risparmiatori (così come era stato il lunedì), a causa del ritardo nella registrazione delle contrattazioni da parte del ticker (macchina che comunicava le quotazioni e le contrattazioni dei titoli e il loro volume). Alla fine della giornata aumentò vertiginosamente il numero delle richieste di aumento degli scarti di garanzia. Ai comuni investitori si richiedevano maggiori garanzie collaterali (come conseguenza della caduta del valore del titolo a riporto, che non costituiva più garanzia sufficiente a coprire il prestito con cui lo si era acquistato) e dunque, in definitiva, più soldi per la speculazione.

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domenica 23 ottobre 2016

Citazione del giorno


"Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un oceano."

Isaac Newton



sabato 22 ottobre 2016

Vi segnalo (notizie dal web)


Oggi vi consiglio:

Razzismo privato tratto da I diari dello scooter

Gravi episodi di razzismo, vi prego di leggere e commentare il post.


Moz apre un dibattito sul tema, cosa aspetti a dire la tua?


Alcuni consigli utili.


Autunno nel Maine

🍁🍂 Fall Foliage Flight 🚁 in the Mountains 🏞 of Maine 🌲 from Kevin207 on Vimeo.


Photo e video credit Kevin207 caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 




Corfù in 4K

Korfu - Paleokastritsa in 4K from Laszlo Huszar on Vimeo.

Photo e video credit Laszlo Huszar caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons 


Regno Unito: trovate uova di zanzara tigre nel Kent


Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Venerdì 21 ottobre 2016

A Stanford, una cittadina del Kent a pochi chilometri da Folkestone, sarebbero state trovate delle uova di zanzara tigre (Aedes albopictus). È il primo ritrovamento di questa specie in Gran Bretagna e i cittadini hanno scritto alle autorità non appena le uova sono state trovate. L'apprensione della popolazione è dovuta al fatto che la zanzara tigre sia una delle specie in grado di trasmettere varie malattie tropicali, tra cui il virus Zika.

La Public Health England (PHE) ha affermato che non ci sono ulteriori prove del ritrovamento della specie e che, «al momento, non ci sono rischi per la salute nel Regno Unito». Jolyon Medlock, capo della PHE, intervistato dalla BBC ha confermato che l'agenzia è sempre all'erta sulle nuove specie di zanzare che vengono ritrovate nel Regno Unito. Nell'area è stata aumentata l'attenzione, ma non sono state trovate altre prove della presenza della specie nel territorio. Come precauzione, comunque, la PHE ha invitato le autorità locali a utilizzare dei pesticidi come mezzo di controllo.


La PHE ha confermato che i controlli nella zona di Folkestone verranno intensificati per tenere la zona sotto stretta sorveglianza ed essere pronti nel caso vengano trovate altre prove della presenza di zanzare tigre. Due anni fa, la PHE aveva stabilito dei punti di controllo nelle stazioni di servizio delle autostrade per controllare tutti i camion provenienti dall'Europa per evitare che potessero essere trasportate in Gran Bretagna delle zanzare tigre, ma non venne trovato alcun esemplare a bordo dei veicoli esaminati.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto 

Autori: vari

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Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto 



Pollice su e giù della settimana


Bimbo autistico commuove il web. Un cane l'unico contatto col mondo tratto da Quotidiano.net





Donna morta dopo aborto gemelli, ispettori del ministero: “Nessun rilievo su come è stata affrontata l’emergenza” tratto da Il Fatto Quotidiano






giovedì 20 ottobre 2016

Questionario sul blog


Cari amici e lettori di questo blog,  oggi voglio chiedere un vostro parere su questo spazio e sui prossimi progetti. Vi ringrazio in anticipo delle vostre risposte.

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Immagine del giorno

https://www.flickr.com/photos/marittoledo/5071309814/

Atmosfera d'autunno

Photo credit Maritè Toledo caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons



ExoMars, persi i contatti con il lander Schiaparelli

Maquette EDM salon du Bourget 2013 DSC 0192

Articolo da Media Inaf

Doveva essere una notte di festa. Meriterebbe di essere una notte quanto meno in agrodolce, visto il successo dell’ingresso in orbita marziana di TGO. È invece una notte di ansia e di attesa, questa che è calata su Darmstad, in Germania, nella sede dell’ESOC, il centro di controllo delle missioni dell’Agenzia spaziale europea. Una notte che l’intero team di ExoMars sta trascorrendo a cercare di capire cos’è accaduto pochi istanti prima del previsto touchdown del lander (il modulo di discesa) intitolato all’astronomo italiano Schiaparelli. E cercando di ristabilire quel contatto tanto agognato che permetterebbe, finalmente, d’esorcizzare il fallimento di Beagle 2.

«Abbiamo perso il segnale, questo è chiaro», dice il responsabile delle operazioni di missione ESA Paolo Ferri, «ma non è affatto chiaro a che punto lo abbiamo perso, e per quale ragione».

Ma cos’è accaduto? Cerchiamo di rimettere in fila ciò che sappiamo facendo un passo indietro. Riavvolgiamo dunque il nastro fino alle 15:05 ora italiana di ieri, mercoledì 19 ottobre, quando l’orbiter (la sonda destinata, appunto, a rimanere in orbita) TGO aziona i razzi che gli consentono di rallentare di circa 1.5 km al secondo. Una frenata lunga 2 ore e 19 minuti, al termine della quale TGO entra correttamente in orbita ellittica attorno al Pianeta rosso, andando così ad affiancare l’altro orbiter europeo, Mars Express, già lì all’opera da 12 anni. Un indubbio successo, dunque, ma messo per il momento in congelatore in attesa di conoscere le sorti del suo compagno di viaggio, il lander Schiaparelli.

Quest’ultimo, un “vassoio” da oltre mezza tonnellata pieno di tecnologia italiana, da domenica scorsa in viaggio da solo, attorno alle 15:27 inizia a inviare segnali captati dal più grande array interferometrico del mondo, il Giant Metrewave Radio Telescope (GMRT) di Pune, in India: una schiera d’una trentina d’antenne da 45 metri di diametro ciascuna. Si unisce all’ascolto anche Mars Express. E tutto fila liscio fino all’ingresso del modulo nell’atmosfera marziana, avvenuto come da tabella di marcia alle 16:42 ora italiana, alla velocità di 21mila km/h.

Da quell’istante, parte un countdown di circa sei minuti – per l’esattezza, 5 minuti e 53 secondi – durante i quali il lander deve compiere, in modo completamente autonomo, una sequenza rigidamente cadenzata di operazioni cruciali per rallentare la velocità di caduta fino a 4 km/h: aprire il paracadute (siamo a 3’21”), sganciare lo scudo termico e azionare il radar di bordo (4’01”), staccarsi dal paracadute (5’22”), azionare i retrorazzi (5’23”), spegnerli (5’52”) e, infine, adagiarsi sul suolo marziano (5’53”).

Ebbene, a un punto ancora indefinito di questi sei minuti – che gli scienziati della missione chiamano, ora capiamo bene perché, i sei minuti di terrore – qualcosa va storto. Le comunicazioni si interrompono. Il segnale va perduto. E non a causa dei ricevitori.

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Fonte: Media Inaf


Autore: 
Marco Malaspina    

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Articolo tratto interamente da 
Media Inaf


Photo credit Pline (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons