sabato 13 agosto 2016

Le responsabilità del governo macedone per l'alluvione del 6 agosto



Articolo da East Journal

Il 6 agosto Skopje è stata colpita da una violenta alluvione, che ha provocato più di venti morti e innumerevoli danni. Molte persone si trovano attualmente senza casa o beni di prima necessità e la popolazione della capitale si è attivata immediatamente per aiutare i propri concittadini. Nonostante questo, nei giorni immediatamente successivi al disastro naturale, sono emerse le prove che questo disastro si poteva evitare. Mentre agenzie governative – anche di stampa – propagandano la visione che un evento climatico di tali dimensioni non fosse prevedibile e, quindi, evitabile. Come riporta infatti il Servizio Idrometeorologico macedone (HMS), in 5 ore sono caduti su una parte di Skopje 92,9 mm di acqua piovana. Un evento del genere, secondo l’HMS, accadrebbe con una percentuale dello 0,1%. Un evento quindi raro e imprevedibile.

Tuttavia, le responsabilità del governo non sono poche. L’esecutivo, attualmente presieduto da Emil Dimitrev ma per 10 anni ininterrottamente dal suo compagno di partito Nikola Gruevski, non si è adeguatamente impegnato nel mantenimento e nella costruzione delle infrastrutture necessarie per il corretto funzionamento del sistema fognario e degli argini dei torrenti e del fiume Vardar che attraversa la città. Come riporta il quotidiano Libertas, “le persone sono morte per la mancanza di infrastrutture adeguate”. Un report del settembre 2008 realizzato dal Comune di Skopje analizzava già allora come la città sarebbe stata a rischio idrogeologico. Al punto “Valutazione dei possibili rischi di pericolo da calamità naturali e altri disastri di Skopje”, il massimo rischio consisterebbe nei terremoti (come già accadde nel 1963, con la città quasi rasa al suolo) mentre al livello immediatamente inferiori vi sarebbero proprio “minaccia di inondazioni e la distruzione di dighe”. Nell’analisi del punto legato al rischio idrogeologico, l’intensità delle piogge è la prima discriminante legata al fenomeno.

Ad aggravare la posizione del governo vi è inoltre il progetto architettonico Skopje 2014. I fondi stanziati dall’esecutivo per questo progetto sono serviti per la costruzione di numerose statue e monumenti assolutamente non necessari, volti a creare un’identità nazionale posticcia. Un passo necessario per il governo che del nazionalismo fa il suo ideale portante. La spesa, che secondo numerose ricerche (e anche buonsenso) è stata assolutamente inutile, è arrivata a circa 800 milioni di euro. Seppur a posteriori è facile parlare, chi è stato a Skopje ha potuto vedere le gravi lacune che la città ha, non solo a livello idrogeologico. Non solo. Il governo ha deciso che alle famiglie alluvionate verranno donati 5.000€ per far fronte all'emergenza, andando a coprire una spesa pari a 110.000€ mentre proseguirà la costruzione della gabbia per le scimmie allo Zoo di Skopje, dal costo totale di 230.000€. Una spesa folle, in un momento di criticità come quello attuale.

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Fonte: East Journal


Autore: 
Edoardo Corradi

 
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Articolo tratto interamente da East Journal


Video credit YouReporterNEWS caricato su YouReporter.it


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