mercoledì 29 giugno 2016

WAVE e le associazioni europee che ne fanno parte lanciano la campagna Step up!






La rete Europea contro la violenza alle donne (WAVE) e le associazioni europee che ne fanno parte lanciano la campagna Step up! sui diritti delle donne che subiscono violenza e dei loro figli.


In Europa una donna su tre subisce violenza fisica o sessuale mentre gli Stati assicurano un limitato, e in alcuni Stati inesistente, accesso ai Centri Antiviolenza. Ad oggi solo 15 su 46 stati europei hanno istituito un numero d’emergenza o una help line e mancano oltre 47 mila Centri Antiviolenza. La discriminazione è uno degli ostacoli più grandi per l’accesso delle donne ai Centri. Le minoranze etniche le immigrate e le rifugiate, le donne prive di un titolo di soggiorno regolare, le donne diversamente abili, anziane e lesbiche sono le più discriminate.
"Chiediamo alle autorità europee e ai governi nazionali di STEP UP! ovvero fare un passo nella giusta direzione e assicurare gli investimenti necessari a combattere e prevenire la violenza contro le donne” (Rosa Logar, WAVE President)."
L’Unione Europea raccomanda un Centro antiviolenza ogni 10.000 persone e un centro d’emergenza ogni 50.000 abitanti, quindi in Italia dovrebbero esserci 5.700 posti letto e invece ce ne sono solo 500. Le richieste di tante donne restano senza risposta nonostante molte di esse siano a rischio di vita.
The WAVE Network e D.i.Re chiedono all’Europa e al Governo italiano di riconoscere che i Centri Antiviolenza non sono servizi generici né luoghi qualunque. Ascoltare, accogliere, mettersi in relazione con altre donne che subiscono violenza è una pratica quotidiana, una metodologia basata sull’empowerment e sulla relazione tra donne, un percorso da fare insieme in un luogo di libertà. Nei Centri Antiviolenza le donne non sono mai considerate “vittime”, come accade invece nelle comunità per “mamme e bambini” di ispirazione religiosa che cercano di farsi largo in Italia, di accreditarsi presso le istituzioni e di sostituirsi ai Centri Antiviolenza nati dalla pratica femminista. Noi sappiamo che le donne hanno risorse, intelligenza, capacità che la violenza vuole distruggere e che noi invece riteniamo il fulcro del loro percorso e del nostro accompagnamento, così come la garanzia dell’anonimato e la tutela della privacy, da noi sempre garantite e che oggi sono minacciate da leggi regionali e pratiche di ordine pubblico. Ma non c’è possibilità di autentica uscita dalla violenza senza il rispetto della scelte delle donne, il riconoscimento della loro dignità e la valorizzazione delle loro risorse.


Fonte: D.i.Re Donne in Rete contro la violenza 


Autore: D.i.Re Donne in Rete contro la violenza 


Licenza: Licenza Creative Commons
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Articolo tratto interamente da D.i.Re Donne in Rete contro la violenza


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