sabato 5 marzo 2016

Tetris: un classico senza tempo


Articolo da BiblioMediaBlog

Si potrebbe azzardare, con un margine d’errore davvero infinitesimale, che chiunque abbia sentito parlare di Tetris almeno una volta nella vita. Si stima che questo immortale puzzle game, sviluppato nel 1984 da Aleksej Pazitnov, abbia venduto più di 100 milioni di copie nei 30 anni trascorsi dalla sua prima ideazione; può vantare molteplici versioni e adattamenti per qualsiasi sistema operativo immaginabile, dal glorioso Game Boy agli smartphone di ultima generazione, passando per le più svariate console domestiche. Anche in MediaLibrary sono presenti alcune versioni: inserite Tetris in ricerca e otterrete ben sei risultati nella collezione open dei videogiochi.
Dove ricercare le origini di questo successo? Difficile immaginare che Pazitnov, che allora lavorava come programmatore per l’Accademia delle Scienze di Mosca, potesse prevedere quanto la sua intuizione fosse azzeccata: basti pensare che inizialmente ne aveva ceduto i diritti di sfruttamento al governo dell’URSS. Eppure le radici della perfezione ludica di Tetris stanno in quell’idea di partenza, così semplice eppure geniale.

Per i pochi che non lo sapessero, Tetris sfida il giocatore a comporre delle linee orizzontali sfruttando le innumerevoli combinazioni di tasselli geometrici, detti tetramini, in continua caduta verticale. Il gioco, a seconda della difficoltà o della modalità scelta, a volte inserisce alcune variabili: ad esempio un incremento progressivo della velocità, o l’improvvisa apparizione di blocchi aggiuntivi che scompigliano i piani del giocatore. I comandi di Tetris sono essenziali, si possono utilizzare le frecce direzionali per spostare il pezzo a sinistra o destra mentre cade, o premere in giù per accelerarlo. L’unico altro pulsante, che nell’emulatore è il tasto CTRL di sinistra, serve a ruotare il tetramino in caduta in modo da farlo combaciare con quelli già presenti a terra.

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