mercoledì 7 ottobre 2015

Mississippi Burning - Le radici dell'odio: recensione del film



Mississippi Burning - Le radici dell'odio (Mississippi Burning) è un film statunitense del 1988, diretto da Alan Parker.

Trama

Nel giugno del 1964 tre giovani attivisti per i diritti civili degli afroamericani (African-American Civil Rights Movement) non fanno ritorno dopo essersi recati nella contea di Jessup, Mississippi, per istruire gli appartenenti alla comunità nera all'iscrizione nei registri elettorali; l'FBI, all'epoca diretto da J. Edgar Hoover, invia sul posto i due agenti Rupert Anderson e Alan Ward, per indagare sulla loro scomparsa.

I due agenti sono agli antipodi in tutto, per formazione, età e provenienza e la strada che devono intraprendere, spesso in contrasto tra loro, è molto pericolosa, confrontandosi dapprima con l'omertà delle autorità e degli abitanti di fronte alle molteplici brutalità perpetrate contro la popolazione nera, e successivamente con gli uomini del Ku Klux Klan, presenti in ogni ganglio della piccola contea, compresi lo sceriffo e il suo vice.

La scomparsa dei tre ragazzi attira nella piccola contea non solo l'interesse dell'FBI ma anche quello dei media ma, nonostante il ritrovamento dell'automobile in una palude, i due agenti non riescono a ricostruirne le ultime ore di vita. Qualche piccolo aiuto giunge da alcuni giovani della comunità nera ma le immediate rappresaglie del Klan sortiscono il duplice effetto di alzare ulteriormente il muro di paura e di vedere condannati tre appartenenti ad una breve, e sospesa, pena detentiva per la distruzione della casa di un giovane nero, reo di avere parlato con gli agenti.

La moglie del vicesceriffo Pell, una donna dal carattere semplice che non condivide la spirale di odio che regna nel Mississippi, viene lentamente convinta da Anderson ad aprirsi ed una sera, mentre il marito si trova ad un raduno del Klan, dove il leader locale Clayton Townley arringa la folla contro l'integrazione razziale, gli rivela il luogo dove i corpi dei tre attivisti sono stati sepolti e per questo, su ordine dello sceriffo Stuckey, verrà selvaggiamente picchiata dal marito.

A seguito di questi episodi la strategia dell'FBI cambia e vengono utilizzati tutti i mezzi possibili, dalla coercizione al ricatto, per incriminare gli autori degli omicidi per cospirazione e per violazione dei diritti civili, gli unici reati federali punibili, stante il rifiuto dello Stato del Mississippi di accusare gli assassini per omicidio, e, individuato in Lester Cowens il soggetto debole del gruppo, Anderson lo costringe a collaborare, riuscendo a mettere sotto processo i mandanti e gli esecutori dei delitti, e ottenendo la condanna di sei di essi.

Curiosità sul film

Il film è ispirato all'assassinio degli attivisti per i diritti civili del Mississippi, avvenuto nella contea di Neshoba, Mississippi, nella notte tra il 21 e 22 giugno 1964.

Nel film "Mr. X", l'informatore che consentì agli agenti di rinvenire i corpi dei tre attivisti e di risolvere il caso, è identificato nella moglie del vicesceriffo Pell, interpretata da Frances McDormand. Nella realtà questi fu un appartenente al Ku Klux Klan, ed autore di uno degli omicidi, di nome James Jordan; nel film il personaggio ha il nome di Lester Cowens.

La mia opinione

Anche se il film può sembrare crudo, ci catapulta negli anni sessanta del profondo sud degli Stati Uniti, dove esisteva una forte componente discriminatoria e razzista. La pellicola è tratta da una storia vera e sicuramente resta molto attuale, visto anche gli ultimi episodi in diversi luoghi americani. Grande interpretazione di Gene Hackman in coppia con Willem Dafoe.

Voto: 7,5

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