sabato 29 novembre 2014

Il marchese del Grillo: recensione del film


Il marchese del Grillo è un film del 1981 diretto da Mario Monicelli.

Trama

Nella Roma papalina del 1809 il marchese Onofrio del Grillo, nobile romano alla corte di papa Pio VII, trascorre le sue giornate nell'ozio più completo, frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine con popolane e tenendo un atteggiamento ribelle agli occhi di sua madre e della parentela conservatrice, bigotta e autoritaria.
Il suo principale passatempo, che lo rende famoso in tutta la città e alla sua diretta servitù, è costituito da innumerevoli scherzi e beffe dei quali risulta spesso vittima la sua aristocratica famiglia composta da personaggi stravaganti e chiusi al mondo esterno.
Il ricco nobile proprietario terriero riesce sempre a uscire con umorismo e in maniera rocambolesca dalle tante e impensabili situazioni durante tutta la commedia, sfruttando senza vergogna anche le conoscenze dell'alta borghesia spesso compiacente (ne è l'esempio la scena del tribunale con la condanna alla gogna dell'ebanista ebreo Aronne Piperno).
Un incontro casuale con un povero carbonaio alcolizzato, Gasperino, suo perfetto sosia, ispira il nobile a coronare il suo repertorio burlesco. In varie situazioni egli arriva a coinvolgere il Pontefice in nome di una giustizia e di un rinnovamento sempre invocati ma che mai riescono seriamente ad impensierire l'audace e brillante "Sor Marchese": nel finale infatti, dopo una finta condanna alla ghigliottina inflittagli da Pio VII, viene graziato da quest'ultimo fino a riprendere il posto di reggitore del sacro soglio.

Curiosità sul film

Il marchese Onofrio del Grillo, nella rappresentazione di Mario Monicelli, è un personaggio satirico e letterario, una maschera aristocratica e reazionaria che dileggia e ridicolizza il sistema dal suo interno senza arrivare mai però a metterlo in discussione o peggio in pericolo, neanche quando fugge al nord per accogliere le truppe napoleoniche.

L'episodio dello scambio d'identità tra il nobile e l'umile carbonaio s'ispira a diversi racconti della letteratura, tra i quali appunto la biografia del bontempone romano e la novella Storia dell'uomo addormentato ridestato, della raccolta di novelle arabe Le mille e una notte, ambientata nella mitica Baghdad medievale, dove a farne le spese è un giovane popolano narcotizzato da un sultano, per vivere per un giorno i fasti del nobile e poi tornare alla propria vita ordinaria per essere ritenuto pazzo e, successivamente, generosamente ricompensato dal sultano stesso. Il monologo di fra Bastiano sul patibolo è stato ripreso dai Mercanti di liquore come prima traccia del loro album La musica dei poveri.

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2 commenti:

  1. Non ricordo di averlo visto, cara Vincenzo, ma se mi capita l'occasione non mancherò di guardarlo.
    Buona serata amico.
    Tomaso

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  2. L'ho visto a spezzoni, sempre incontrato per caso scorrendo noiosamente tra un canale e l'altro. Credo che mi manchi ancora l'inizio, speriamo nella prossima volta! Film piacevolissimo da guardare, molto simpatico ma anche molto "intelligente".

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