giovedì 13 febbraio 2014

La Consulta boccia la Fini-Giovanardi

 
Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

12 febbraio 2014

La Corte Costituzionale ha bocciato la legge Fini-Giovanardi che eqiupare droghe leggere a con droghe pesanti, con questa decisione risorge la Iervolino-Vassali che prevede pene più leggere per chi fa uso di droghe leggere. Le motivazioni della Corte Costituzionale sulla bocciatura della legge furono, che si legge nel testo integrale della Consulta; queste: per violazione dell’art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge - degli artt. 4-bis e 4-vicies ter del d.l. 30 dicembre 2005, n. 272, come convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 21 febbraio 2006, n. 49, così rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti). Le decisine della Cosnulta, secondo le ultime stime avrà effetto benefico su circa 10 000 attuali detenuti. Le reazioni del mondo politico furono diverse e differeneti, a cominciare dell'ex-ministro della salute Livia Turco che dichiara: «Oggi, con questa sentenza, si fa finalmente giustizia di una legge scellerata che ha portato migliaia di giovani a varcare le soglie del carcere o essere vittime di un procedimento penale per aver fumato uno spinello» Ben distante è il senatore NCD Carlo Giovanardi, uno dei firmatari della legge: «La Fini-Giovanardi è entrata in vigore all’inizio del 2006: nessuno dei Governi e dei parlamenti eletti nel 2006, 2008 e 2013, con maggioranze di centrosinistra, di centrodestra o tecniche, ha mai provveduto a modificarla. Dopo otto anni la Corte Costituzionale scavalca il Parlamento confermando alcuni articoli aggiunti nella legge di conversione e annullandone altri sulla base anche di una ben orchestrata campagna promozionale».

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Autori: vari

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