martedì 30 aprile 2013

In ferie forzate per potersi curare dal cancro


Articolo da Fanpage.it

In ferie forzate per poter effettuare i cicli di chemioterapia necessari a curare il suo cancro, altrimenti perderà il lavoro. E' la storia di un 51enne veneziano che lavora in un'azienda metalmeccanica del Miranese. Il calvario dell'uomo inizia nel 2011 quando gli viene diagnosticato il linfoma di Hodgkin, così la commissione per l'invalidità dell'azienda sanitaria veneziana lo dichiara invalido al 100% con la revisione della valutazione un anno dopo. All'inizio le cose sembrano andare bene, la sua malattia tumorale infatti comincia a regredire grazie alla chemioterapia che all'inizio veniva fatta ogni 20 giorni. Dopo 10 mesi a casa per curarsi e 3 mesi di ferie pregresse però a settembre dello scorso anno l'uomo deve ritornare al lavoro. A lui starebbe anche bene se gli lasciassero dei giorni in cui fare i cicli di chemio che ora si sono diradati a ogni due mesi.


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Fonte: Fanpage.it

Autore:
Antonio Palma

Licenza: Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Italia.

Articolo tratto interamente da Fanpage.it

 

Citazione del giorno


"Un giorno troverò le parole giuste e saranno semplici."

Jack Kerouac
 
 

venerdì 26 aprile 2013

Alla luna di Percy Bysshe Shelley

Luna

Alla luna

Sei pallida perchè
sei stanca di scalare il cielo
e fissare la terra
tu che ti aggiri senza compagnia
tra le stelle che hanno una differente
nascita, tu che cambi
sempre come un occhio senza gioia
che non trova un oggetto degno della
sua costanza?


Percy Bysshe Shelley

Fine del mondo

Le immagini ci portano a Ushuaia, capitale della provincia argentina della Terra del Fuoco, ritenuta la città più australe del mondo. Vi consiglio come sempre la visione a schermo intero e dove presente in HD.

 
  Fin del Mundo from Omar Molina on Vimeo.

Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Proverbio del giorno


Corpo sazio non crede a digiuno.
 

Radio Abawalla: musica libera con licenza Creative Commons



Io sono un fermo sostenitore della cultura libera, quella non fatta di solo profitto al servizio delle grandi major, ma con licenze libere, dove qualsiasi persona vivente può usufruire del diritto di conoscere, ascoltare e visionare un’opera. Oggi vi presento una radio che rispecchia proprio quello che vi ho descritto prima, il suo nome è Radio Abawalla.

Questa realtà è nata alcuni mesi fa, frutto di un progetto dell'associazione Albero della Speranza e nasce all'interno dei locali della sede dell'associazione ad Ivrea in Via Arduino 41.

Il suo palinsesto è tutto rigorosamente Creative Commons e dunque si può ascoltare musica condivisibile e libera, senza i vincoli del copyright tradizionale.

Una realtà come questa deve essere incoraggiata e soprattutto ha bisogno di ascoltatori e utenti; vi lascio i loro link e vi auguro un buon ascolto creativo.

http://www.radioabawalla.net/homepage


Pagina Facebook: https://www.facebook.com/RadioAbawalla


Video credit RadioAbawalla caricato su YouTube - licenza: Creative Commons



giovedì 25 aprile 2013

Ora e sempre Resistenza!




Citazione del giorno

 
"Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini."

Piero Calamandrei
 
 

Le Donne della Resistenza



Articolo da Reset Italia

Il 25 aprile tante tante persone riuscirono finalmente a fare un sorriso liberatorio…Ho inserito una foto , dove appare Rosalinda Zariati, staffetta partigiana comasca. Nell’ articolo che la riprende, mi piace citare un brano: “…La Resistenza “civile” delle donne, spesso anonima e silenziosa, è stata addirittura più ampia e diffusa di quella maschile «perché ha coinvolto gli infiniti gesti della vita quotidiana, un tessuto diffuso di relazioni». È soprattutto la guerra che determina una prima presa di coscienza antifascista, una guerra che irrompe brutalmente nel privato e nella quotidianità, una guerra che porta morte, fame, freddo e miseria.  Questa Resistenza femminile assume una molteplicità di forme. Molte donne offrirono rifugio e sostegno a ricercati, ebrei in fuga, a chiunque fosse in pericolo (esercitando una sorta di “maternage” di massa), altre svolsero il compito di staffette. Per alcune diventò vero e proprio impegno nei Cln locali, fino alla militanza nei Gap e nelle Sap. Tutte in ogni caso diedero vita…”

Già, il 25 aprile è l’Anniversario della liberazione d’Italia (anche chiamato Festa della Liberazione, anniversario della Resistenza o semplicemente 25 aprile) viene festeggiato in Italia il 25 aprile di ogni anno e rappresenta un giorno fondamentale per la storia d’Italia: la fine dell’occupazione nazista ed il termine del ventennio fascista, avvenuta il 25 aprile 1945, al termine della seconda guerra mondiale.
Io sono certa che la Liberazione è un esercizio quotidiano. Buona Giornata dunque a chiunque ami la Libertà, per sè e per chi è vicino e tantopiù se è lontano.

Doriana Goracci


Fonte: Reset Italia

Autore: Doriana Goracci

Licenza: Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.



Articolo tratto interamente da Reset Italia


Video credit massimopreti caricato su YouTube





lunedì 22 aprile 2013

E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza



Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra? L'idea ci sembra strana.
Se noi non possediamo la freschezza dell'aria, lo scintillio dell'acqua sotto il sole come è che voi potete acquistarli?
Ogni parte di questa terra è sacra per il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ogni ronzio di insetti è sacro nel ricordo e nell'esperienza del mio popolo. La linfa che cola negli alberi porta con sè il ricordo dell'uomo rosso.
Noi siamo una parte della terra, e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cavallo, la grande aquila sono i nostri fratelli, la cresta rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l'uomo appartengono tutti alla stessa famiglia. Quest'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è solamente acqua, per noi è qualcosa di immensamente significativo: è il sangue dei nostri padri.I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli.
Se vi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordarvi, e insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovrete dimostrare per fiumi lo stesso affetto che dimostrerete ad un fratello.
Sappiamo che l'uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra è uguale all'altra, perché è come uno straniero che arriva di notte e alloggia nel posto che più gli conviene. La terra non è suo fratello, anzi è suo nemico e quando l'ha conquistata va oltre, più lontano.
Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come se fossero semplicemente delle cose da acquistare, prendere e vendere come si fa con i montoni o con le pietre preziose. Il suo appetito divorerà tutta la terra e a lui non resterà che il deserto.
Non esiste un posto accessibile nelle città dell'uomo bianco. Non esiste un posto per vedere le foglie e i fiori sbocciare in primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono un selvaggio e non posso capire. Il baccano sembra insultare le orecchie. E quale interesse può avere l'uomo a vivere senza ascoltare il rumore delle capre che succhiano l'erba o il chiacchierio delle rane, la notte, attorno ad uno stagno?
Io sono un uomo rosso e non capisco. L'indiano preferisce il dolce suono del vento che slanciandosi come una freccia accarezza la faccia dello stagno, e preferisce l'odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina, o profumato dal pino pieno di pigne. L'aria è preziosa per l'uomo rosso, giacché tutte le cose respirano con la stessa aria: le bestie, gli alberi, gli uomini tutti respirano la stesa aria. L'uomo bianco non sembra far caso all'aria che respira. Come un uomo che impiega parecchi giorni a morire resta insensibile alle punture. Ma se noi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordare che l'aria per noi è preziosa, che l'aria divide il suo spirito con tutti quelli che fa vivere. Il vento che ha dato il primo alito al Nostro Grande Padre è lo stesso che ha raccolto il suo ultimo respiro. E se noi vi vendiamo le nostre terre voi dovrete guardarle in modo diverso, tenerle per sacre e considerarle un posto in cui anche l'uomo bianco possa andare a gustare il vento reso dolce dai fiori del prato.
Considereremo l'offerta di acquistare le nostre terre.
Ma se decidiamo di accettare la proposta io porrò una condizione: l'uomo bianco dovrà rispettare le bestie che vivono su questa terra come se fossero suoi fratelli. Che cos'è l'uomo senza le bestie?
Se tutte le bestie sparissero, l'uomo morirebbe di una grande solitudine nello spirito. Poiché ciò che accade alle bestie prima o poi accade anche all' uomo. Tutte le cose sono legate tra loro. Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che essi calpestano è fatto dalle ceneri dei nostri padri. Affinché i vostri figli rispettino questa terra, dite loro che essa è arricchita dalle vite della nostra gente.
Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: la terra è la madre di tutti noi. Tutto ciò che di buono arriva dalla terra arriva anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi.
Noi almeno sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo, bensì è l'uomo che appartiene alla terra. Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte le cose sono legate fra loro. Tutto ciò che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli. Non è l'uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a se stesso.
C'è una cosa che noi sappiamo e che forse l'uomo bianco scoprirà presto: il nostro Dio è lo stesso vostro Dio. Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre terre ma non lo potete. Egli è il Dio dell'uomo e la sua pietà à uguale per tutti: tanto per l'uomo bianco quanto per l'uomo rosso. Questa terra per lui è preziosa.
Dov'è finito il bosco? E' scomparso. Dov'è finita l'aquila? E' scomparsa.
E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza.

Chief Seattle


Tratto da | Lettera del capo indiano Seattle al presidente Franklin Pierce (alcuni studiosi parlano di un falso, ma rimane il grande significato di questa lettera)

Video credit  caricato su YouTube


Post originale pubblicato il 7 luglio 2012

I colori di madre Natura


Colors Mother Nature by by D'Alessandro Photography from D'Alessandro Photography on Vimeo.


Photo e video credit  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

domenica 21 aprile 2013

La sanità è diventata profitto

IO STO CON EMERGENCY

"La sanità italiana era tra le migliori, ma adesso è in crisi per colpa della politica che ha inserito il profitto. Gli ospedali sono diventati delle aziende. Oggi il medico viene rimborsato a prestazione, che è una follia razionale, scientifica ed etica. Si mette il medico in condizioni di dover fare o di ambire a fare più prestazioni perché così si guadagna e quindi si inventano nuove malattie e cure, oppure si fanno interventi chirurgici inutili.
L’obiettivo non è più la salute, ma il fatturato. Il profitto va abolito nella sanità, perché abolendolo e rendendo una sanità gratuita a tutti coloro che sono sul territorio italiano, si avrebbero 30 miliardi di euro da investire ogni anno."


Gino Strada

Tratto da un’intervista rilasciata alla trasmissione "Che Tempo Che Fa”

Fonte: Youmedia


Photo credit framino caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

La strage di Marzabotto: testimonianze

Francesco Pirini è uno dei superstiti della strage di Marzabotto.
Questo video racconta la sua vita e la sua memoria attraverso i luoghi, dove migliaia di persone hanno perso la vita.
Un documentario realizzato da Arcoiris TV.



Video credit Arcoiris TV caricato su Arcoiris TV - licenza: Creative Commons


L'uomo che verrà: recensione del film

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L'uomo che verrà è un film del 2009 diretto da Giorgio Diritti.

Trama

Nell'inverno 1943-1944 sull'appennino emiliano, la piccola Martina, di otto anni, vive con i genitori e con la numerosa famiglia contadina, che fatica ogni giorno per sopravvivere. Dalla morte del fratello più piccolo Martina ha smesso di parlare e questo la rende oggetto di scherno da parte dei coetanei, tuttavia il suo sguardo sul mondo che la circonda è molto profondo. La seconda guerra mondiale arriva anche sulle sue colline ricoperte di neve, con la presenza sempre più invadente di soldati tedeschi e squadre di partigiani. Lena, la madre della bambina, resta nuovamente incinta e Martina segue con attenzione i nove mesi della gestazione, mentre le complesse vicende della guerra si intersecano con la quotidianità della vita contadina: il bucato, le ceste intrecciate nella stalla, la macellazione del maiale, gli amoreggiamenti dei giovani, la Prima Comunione.
Il fratellino di Martina nasce in casa, a fine settembre del 1944. Allo spuntar del giorno le SS, appoggiati da reparti di soldati dell'esercito, arrivano sulle colline bolognesi, mettendo in atto un feroce rastrellamento, che verrà ricordato come strage di Marzabotto: vecchi, donne e bambini vengono trucidati, dopo esser stati raccolti nei cimiteri, nelle chiese e nei casolari. Martina, che era riuscita a fuggire, viene scoperta e rinchiusa in una piccola chiesa insieme a decine di altre persone e, dopo avere chiuso le porte, attraverso le finestre i soldati lanciano all'interno delle granate che fanno strage. La bambina resta miracolosamente illesa e torna a casa, trovando solo stanze vuote e silenzio: prende la cesta con il fratellino e si rifugia nella canonica di don Fornasini, uno dei parroci della zona, e, dopo che la strage si è compiuta, fa ritorno al casolare di famiglia, dove si prende cura del fratellino intonando per lui una ninna nanna, riacquistando l'uso della parola.

Curiosità sul film

Nei titoli di coda si dichiara che i personaggi e le vicende del film sono frutto di finzione, mentre lo sfondo storico (la strage di Marzabotto) è reale. Tuttavia alcuni personaggi del film sono realmente esistiti:
  • don Giovanni Fornasini, giovane parroco antifascista
  • don Ubaldo Marchioni, che fu ucciso davanti all'altare della chiesa di Casaglia: la pisside che teneva in mano al momento dell'uccisione si conserva ancora, con una pallottola incastrata sul fianco
  • il partigiano Lupo, della brigata Stella Rossa
  • la donna storpia uccisa in chiesa, perché non aveva potuto ubbidire ai soldati tedeschi che le avevano ordinato di uscire subito
  • il gruppo di ottantaquattro persone che fu realmente ucciso con le mitragliatrici nel cimitero di Casaglia
  • il gruppo di una settantina di persone che fu realmente ucciso all'interno di una chiesa con il lancio di bombe a mano
Questo articolo è pubblicato nei termini della GNU Free Documentation License. Esso utilizza materiale tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Photo credit pollobarca2 caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons

 

Primavera di Lev Tolstoj


Primavera

Le sementi, disgelandosi, manderanno
fuori i loro germogli; questi ingrosseranno
nella terra; dalle vecchie radici verranno
fuori germogli nuovi, e gli alberi e le erbe
cominceranno a crescere. Gli orsi, le talpe
usciranno dal loro torpore; le mosche e le
api si sveglieranno; le zanzare nasceranno e
le uova dei pesci si schiuderanno.
L'aria scaldandosi, si innalzerà, al suo
posto verrà l'aria fredda e il vento soffierà.
Le nubi saliranno...
Chi farà tutto questo? Il sole

Lev Tolstoj

Ciliegi in fiore




Cherry Blossoms from HJ. Song on Vimeo.



Photo e video credit HJ. Song caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


sabato 20 aprile 2013

Napolitano succede a Napolitano

WAKE UP ITALY

 “Tutto cambia affinché nulla cambi

Tratto da Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa


Presidente della Repubblica, Napolitano rieletto alla sesta votazione tratto da Il Fatto Quotidiano
 
 
Photo credit  rot ist die farbe der hoffnung  caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons




Forte terremoto distruttivo in Cina


 

Un potente terremoto ha colpito la provincia sud-occidentale cinese del Sichuan. L'epicentro del sisma è stato localizzato nei pressi della città di Ya'an, con una profondità di 12 chilometri. La stessa zona fu interessata nel 2008, da uno dei terremoti più catastrofici dell'umanità, con più di 70000 morti.

Purtroppo anche questa volta si contano molte vittime e feriti, con persone intrappolate nei numerosi edifici crollati.

Le reti di comunicazione sono ancora disabilitate in molte aree e le strade sono impraticabili, rendendo ancora più difficile i soccorsi in questa zona montuosa.

Video credit diecidue caricato su YouReporter.it

Oltre la metà delle acque italiane sono contaminate dai pesticidi

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Articolo da Unimondo.org

Oltre la metà delle acque italiane sono contaminate dai pesticidi. Lo afferma l'edizione 2013 del “Rapporto nazionale pesticidi nelle acque” realizzato dall’Istituto Superiore di Ricerca Ambientale (Ispra) in base ai risultati del monitoraggio nazionale dei pesticidi nelle acque superficiali e sotterrane svolto negli anni 2009-2010. La realizzazione del rapporto è il risultato di una complessa attività che coinvolge nelle analisi le Regioni e le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente permettendo all’Ispra di svolgere un compito di indirizzo tecnico e valutazione delle informazioni e dei dati raccolti che consentono una rappresentazione dello stato di contaminazione da pesticidi delle acque sul territorio nazionale in relazione con i limiti stabiliti dalla normativa europea e nazionale.
L'ampia disponibilità di dati, a partire dal 2003, ha consentito negli anni di analizzare l’evoluzione della contaminazione nel Belpaese che oggi certifica la possibile presenza di contaminati nelle acque campione pari alla cifra record di 23 sostanze diverse. Ma non solo. “Il 13,2% delle acque superficiali e il 7,9% di quelli delle acque sotterranee mostra livelli di tossicità per gli organismi acquatici superiori ai limiti legalisi legge nel rapporto. “Nel 2010 sono stati rinvenuti residui nel 55,1% dei 1.297 punti di campionamento delle acque superficiali e nel 28,2% dei 2.324 punti di quelle sotterranee, per un totale di 166 tipologie di pesticidi differenti, a fronte dei 118 del biennio 2007-2008, individuati nella rete di controllo ambientale delle acque italiane. Si tratta, per la maggior parte, di residui di prodotti fitosanitari usati in agricoltura, solo in questo campo si utilizzano circa 350 sostanze diverse, ma anche di biocidi (pesticidi per uso non agricolo) impiegati in vari campi di attività”.
Nelle acque superficiali i pesticidi più rilevati sono: glyphosate, Ampa, metolaclor, cloridazon, oxadiazon, Mcpa, lenacil, azossistrobina, mentre in quelle sotterranee, con frequenze generalmente più basse, le sostanze presenti in quantità maggiore sono bentazone, 2,6-diclorobenzammide, carbendazim, imidacloprid, metolaclor, metalaxil. Una rapido approfondimento magari a partire dall’incidenza degli agenti chimici sulla salute dei lavoratori in agricoltura certifica la pericolosità di alcuni di questi pesticidi oltre ai quali “Come in passato, nelle acque italiane continua ad essere diffusa anche la contaminazione da erbicidi triazinici come la terbutilazina, e sono ancora largamente presenti anche sostanze fuori commercio da tempo, come l’atrazina e la simazina” ha spiegato l’Ispra. Per Pietro Luciano, preside del corso di laurea in Scienze forestali e ambientali nella sede nuorese dell’Università di Sassari le sostanze “potenzialmente pericolose per l’uomo” possono manifestarsi non solo con l’esposizione diretta, ma anche in via indiretta entrando nella catena alimentare. “Il glyphosate per esempio, il principio attivo utilizzato dall’Anas per ripulire i bordi stradali dalle erbacce - ha spiegato Luciano - è sicuramente tossico per pesci, invertebrati e crostacei e moderatamente tossico per api e altri insetti, ma ricordiamoci che il moderatamente tossico può diventare tossico in base alla quantità di prodotto usato. In ogni caso, se anche non dovessero morire, bevendo l’acqua, le api raccolgono gli elementi inquinanti che vengono portati nell’alveare insieme al nettare e al polline, finendo quindi nel miele”. Le sostanze concepite per combattere organismi nocivi, infatti, sono potenzialmente pericolose anche per l’uomo e nonostante “il rapporto sia finalizzato al controllo e alla salvaguardia degli ecosistemi acquatici e non a quello delle acque utilizzate per scopo potabile” ha precisato l’Ispral'uomo può essere facilmente contaminato anche attraverso la catena alimentare”.
Anche se spesso basse, per l’Ispra le attuali concentrazioni di veleni nell’acqua indicano a livello complessivo una diffusione molto ampia della contaminazione. Così anche se per l’Ispra, “l’indagine è ancora in una fase transitoria visto che il fenomeno è in evoluzione per l’immissione continua sul mercato di nuove sostanze” i dati sono allarmanti se pensiamo che, come ci ha ricordato Maria Grazia Mammuccini la portavoce del Tavolo delle associazioni ambientaliste e del biologico (che comprende Aiab, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Fai, Firab, Federbio-UpBio, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Pro Natura-Federazione Nazionale, Siep, Slow Food Italia, Tci e Wwf) “a causa dell’assenza di dati sperimentali sugli effetti combinati delle miscele e di adeguate metodologie di valutazione, esiste la possibilità che il rischio derivante dall’esposizione ai pesticidi sia attualmente sottostimato e si impone una particolare cautela anche verso i livelli di contaminazione più bassi”.

Citazione del giorno


"Il più grande problema di questa classe politica é l'indifferenza alla sofferenza delle persone."

Gino Strada

 
 
 

Nuova integrazione tra Blogger e Google+

 
Articolo da Downloadblog.it
 
Google+ continua senza sosta ad insinuarsi in tutti i prodotti e servizi offerti da Google e Blogger non fa certo eccezione. Dopo aver dato la possibilità agli utenti del servizio di blogging di BigG di unificare il loro profilo con quello di Google+, ora a Mountain View hanno deciso di unificare i commenti tra i due servizi, seguendo l’esempio di Facebook e del suo plug-in Comment Box.

L’unificazione è opzionale. Gli utenti che vogliono continuare ad utilizzare Blogger come hanno fatto fino ad oggi possono farlo. Tutti gli altri, invece, possono abilitare l’opzione dalla dashboard di Blogger, tramite l’apposita scheda Google+.

Da lì, dopo aver unificato i due account, si ha la possibilità di unire i due sistemi di commento così da avere in un’unica posizione i commenti in arrivo da Blogger, quelli provenienti da Google+ e anche quei contenuti condivisi su Google+ che si ricollegano ai tuoi post di blog. Se, ad esempio, c’è una discussione pubblica su Google+ in merito ad un tuo post, quei commenti finiranno direttamente nel tuo blog.
 
Va da sé che, una volta abilitata l’opzione, i lettori dovranno possedere una pagina o un profilo Google+ per poter inviare un commento. I vecchi commenti, lo sottolinea l’azienda, continueranno ad apparire nel nuovo widget.

Via | Google Blog


Fonte: Downloadblog.it

Autore:                            

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic License.


Articolo tratto interamente da Downloadblog.it


giovedì 18 aprile 2013

martedì 16 aprile 2013

Mi stupisce...

Force-de-Frappe--atmospheric-test

 il numero delle persone intelligenti che parlano a favore delle armi atomiche. Le crescenti complessità della vita moderna, l'invasione cinetica del xx secolo, ci trovano accerchiati da gigantesche istituzioni che ci minacciano da tutti i lati, politicamente, scientificamente ed economicamente. Stiamo diventando le vittime di un condizionamento spirituale, di sanzioni e permessi. Lo stampo in cui ci siamo lasciati gettare è dovuto a una mancanza di intuito culturale. Ci siamo cacciati alla cieca nella bruttezza e nella congestione e abbiamo perso il gusto per l'estetica. Il nostro senso vitale è stato smussato dal profitto, dal potere e dal monopolio. Abbiamo permesso a queste forze di avvilupparci in un totale disprezzo delle sinistre conseguenze. Ora ci troviamo di fronte allo spettro della guerra nucleare, e siamo come pecore destinate al macello. La scienza, male indirizzata o priva di senso di responsabilità, ha consegnato agli uomini politici e ai militari armi capaci di tali distruzioni da permettere loro di tenere in pugno il destino di ogni essere vivente sulla terra. L'immensità del potere delegato a uomini la cui responsabilità morale e competenza intellettuale non sono, a dire il meno, infallibili, e in molti casi discutibili, potrebbe sfociare in una guerra di sterminio di tutta la vita sulla terra. Eppure si continua così, alla cieca.  Certi scienziati sembrano dei fanatici. Corrono avanti alla cieca, credendo che le loro scoperte siano sempre fonti di benessere e che la loro dottrina della necessità di sapere sia una dottrina morale. L'uomo è un animale in cui l'istinto della sopravvivenza viene al primo posto. Di conseguenza, si è sviluppato prima il suo ingegno e poi la sua anima. In tal modo il progresso della scienza è molto più avanti del comportamento etico dell'uomo.

Charlie Chaplin


Photo credit x-ray delta one caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


Post originale pubblicato il 6 aprile 2012

Violento sisma in Iran


 

Una violenta scossa di terremoto ha colpito il sud-est dell'Iran, vicino ai confini con l'Afghanistan e il Pakistan.Lo United States Geological Survey ha segnalato una magnitudine 7.8 e tra l'altro è il più grande terremoto in Iran degli ultimi quaranta anni. Purtroppo si segnalano moltissime vittime e feriti, con intere città rase a suolo. Una settimana fa, un’altra scossa di magnitudo 6,1 aveva colpito la zona di Bushehr, sulla costa del Golfo Persico, provocando vittime e feriti.

Terrore alla maratona di Boston

2013 Boston Marathon bombings map


Articolo da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

16 aprile 2013

Ieri, approssimativamente verso le 14:50 ora locale (le 20:50 in Italia), mentre era in corso di svolgimento la maratona di Boston, sono esplose due bombe artigianali nella zona antistante il traguardo uccidendo tre spettatori e causando oltre centoquaranta feriti.
La corsa podistica, che si corre nel giorno del Patriots' Day ed è giunta alla 117ª edizione, è una delle maratone più antiche e prestigiose, il cui fascino richiama non solo l'élite mondiale della disciplina, ma anche migliaia di semplici appassionati, difatti al via della corsa si contavano oltre 23.000 partecipanti. Proprio quest'ultima circostanza deve essere stato presa in considerazione dagli attentatori poiché gli ordigni sono esplosi quando la gara era ormai in corso da oltre 4 ore ed i migliori atleti erano quindi già tutti giunti al traguardo da tempo, ma si attendeva l'arrivo di una buona percentuale dei cosiddetti amatori, con quindi una teorica possibilità di causare più vittime e feriti, contando anche il gran numero di spettatori presenti al traguardo ad aspettare ed applaudire i propri cari.
Le bombe esplose erano piazzate entrambe sul rettilineo finale della corsa posto in Boylston Street, la prima proprio all'altezza della linea del traguardo e la seconda circa 170 metri prima, e sono detonate a poco più di 10 secondi di distanza l'una dall'altra. Oltre queste due però, le autorità hanno ritrovato almeno un altro ordigno inesploso. L'attentato terroristico non ha per adesso una chiara connotazione, non si conosce ancora se sia di natura interna od esterna ed al momento non sembra vi sia stata alcuna rivendicazione da parte di gruppi organizzati.

Fonte: Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Autori: vari

Licenza: Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 2.5 Generic License.

Articolo tratto interamente da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

Photo credit Anna Frodesiak (Discussione · contributi) [CC-BY-SA-2.0 o CC-BY-SA-2.0], attraverso Wikimedia Commons

lunedì 15 aprile 2013

Ricordiamo Vittorio Arrigoni

Ciao Vik Utopia (02)


"Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia, che è la famiglia umana."


Vittorio Arrigoni
 
Photo credit ¡NO MÁS! caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons
 
 


domenica 14 aprile 2013

Aria di primavera

Non ci sono aggettivi per descrivere la bellezza di questo timelapse, girato in primavera sul lago di Como e in Valtellina . Vi consiglio come sempre la visione a schermo intero e in HD.


Timelapse - SPRING SHINES IN THE AIR from Antonio Selva on Vimeo.

Photo e video credit   caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons


Post originale pubblicato il 16 luglio 2012


Incipit del giorno


Strada di campagna, con albero.
È sera.
Estragone, seduto per terra, sta cercando di togliersi una scarpa. Vi si accanisce con ambo le mani, sbuffando. Si ferma stremato, riprende fiato, ricomincia daccapo.
Entra Vladimiro
.
Estragone. (dandosi per vinto). Niente da fare.
Vladimiro (avvicinandosi a passettini rigidi e gambe divaricate.) Comincio a crederlo anch'io.


Tratto da | Aspettando Godot di Samuel Beckett (fonte: Wikiquote)



Un boschetto di meli di Saffo


Un boschetto di meli

Un boschetto di meli: sugli altari
bruciano incensi.
Mormora fresca l'acqua tra i rami
tacitamente, tutto il mondo è ombrato
di rose.
Stormiscono le fronde e ne discende
un molle sonno
e di fiori di loto come a festa
fiorito è il prato, esalano gli aneti
sapore di miele.

Saffo


Manifestazione contro il NWO a Milano: boicottata dai mass media


Il 6 aprile si è svolta a Milano, una manifestazione contro il NWO e altri temi importanti.

Se volete capire di più, v'invito a guardare il video caricato.



Video credit Rosario Marcianò caricato su YouTube

Visto anche su F r e e o n d a - R e v o l u t i o n



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sabato 13 aprile 2013

I sette fratelli Cervi: recensione del film


I sette fratelli Cervi è un film del 1968, diretto da Gianni Puccini.

Trama

Emilia-Romagna, 1943, durante la seconda guerra mondiale i sette fratelli Cervi, Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo e Ovidio, contadini di Campegine, in provincia di Reggio Emilia, di estrazione cattolica ma fortemente antifascisti, formarono, insieme al padre Alcide, la cosiddetta "Banda Cervi", che compì azioni di guerriglia contro i fascisti e contro i tedeschi.
Catturati dopo che il loro casale fu circondato da numerose forze nemiche furono imprigionati a Reggio Emilia e, il mattino del 28 dicembre 1943, tutti fucilati al poligono di tiro della città dai fascisti per rappresaglia, insieme ad un compagno di prigionia.

Curiosità sul film

Il regista Gianni Puccini morì pochi mesi dopo la fine delle riprese.

Il film fu a lungo boicottato dalla censura preventiva.


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Citazione del giorno


"L'esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque."

Enzo Jannacci
 
 

Ibiza Lights III

Gli splendidi tramonti di Ibiza e uno spettacolare cielo stellato, sono sicuramente alcuni dei protagonisti di queste splendido filmato. Vi consiglio la visione a schermo intero e in HD.


IbizaLights III from Jose A. Hervas on Vimeo.

Photo e video credit  Jose A. Hervas  caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons

mercoledì 10 aprile 2013

I nuovi emigranti




Secondo una recente analisi, è in progressivo aumento il fenomeno dell'emigrazione italiana; tutta colpa della crisi che ha fatto riesplodere questi esodi.

Soltanto nel 2012 è stato registrato un aumento del 30,1 % rispetto l'anno precedente, cosi l'emigrazione dalla penisola è passata dai 60.635 cittadini del 2011 ai 78.941 del 2012.

Ad andare all'estero sono più uomini che donne, sui trent’anni e perlopiù lombardi, poi seguono: veneti, siciliani, piemontesi, laziali, campani, emiliano - romagnoli, calabresi, pugliesi e toscani.

La Germania è la metà preferita d'approdo, seguita da Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Argentina, Usa, Brasile, Spagna, Belgio e Australia.

Questi nuovi emigranti sono molto diversi dalle generazioni precedenti; spesso sono nei laureati (la cosiddetta "fuga dei cervelli"). Molti di questi giovani scoprono presto che il loro diploma o laurea non serve per trovare un posto e quindi si arrangiano a fare qualsiasi lavoro. In fondo proprio come i nostri nonni che partivano con la valigia di cartone in cerca di fortuna.

Tra il 1860 e il 1985 sono state registrate più di ventinove milioni di partenze dall'Italia, che toccarono tutte le regioni italiane. L'emigrazione italiana si divide in due grandi periodi: quello della "Grande Emigrazione" tra la fine del diciannovesimo secolo e gli anni trenta del 1900 (soprattutto verso l'America) e quello dell'emigrazione europea, che ha avuto l'inizio dagli anni cinquanta.

Questa è un’amara storia che si ripete; magari, questi stessi ragazzi sono nipoti o pronipoti di quei primi emigranti; in fondo non è cambiato nulla. Oggi si hanno più cose, ma si è poveri anche con un cellulare e uno scooter; ieri c'era la valigia di cartone, oggi il trolley, ma l'amarezza dell'abbandonare la propria terra natia e la speranza in un futuro migliore non cambiano mai.

Autore e ricerca storica a cura di Mariangela B.

Co-autore
Cavaliere oscuro del web



 

martedì 9 aprile 2013

Proverbio del giorno


Guerra, peste e carestia, vanno sempre in compagnia.
 
 

9 aprile 1948 - Massacro di Deir Yassin: su ordine del futuro primo ministro israeliano Menahem Begin, l'organizzazione paramilitare Irgun, attacca il villaggio arabo di Deir Yassin uccidendo 250 persone


 
Articolo da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Massacro di Deir Yassin (Dayr Yāsīn), fu un massacro consumato il 9 aprile, sei settimane prima della proclamazione dello Stato di Israele e prima che scoppiasse la conseguente guerra nel 1948, ad opera di membri dell'Irgun guidati dal futuro Primo ministro israeliano Menachem Begin ai danni degli abitanti arabi dell'omonimo villaggio sito presso Gerusalemme ovest, nella Palestina all'epoca sotto Mandato britannico.
La memoria fisica del villaggio - posto nelle immediate vicinanze e visibile dal sito dello Yad Vashem, il famoso memoriale dell'Olocausto sofferto dagli ebrei in Europa - fu quindi cancellata, radendo al suolo gran parte delle case e persino molte delle lapidi del cimitero, ai resti del quale non è ancor oggi consentito l'accesso ai parenti dei defunti.
Più tardi, il centro del villaggio è stato trasformato dagli Israeliani in ospedale psichiatrico (Kfar Saul psychiatric hospital), mentre le aree limitrofe sono state occupate da un moderno insediamento ebraico. Negli anni recenti nei pressi del sito sono state consentite cerimonie commemorative alle quali, assieme a superstiti del massacro, hanno preso parte fianco a fianco ebrei e palestinesi.

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lunedì 8 aprile 2013

Vi segnalo (post interessanti da altri blog)


Oggi vi consiglio:

Scie chimiche, la minaccia che viene dal cielo! tratto da eliotropo

Incontro importante sulla geo ingegneria.

Questa sera tratto da  La Crisi 2009

Appuntamento con la poesia.

Video tutorial: Effetto tendina tratto da Graphics Phoenix

Come  applicare un "effetto tendina in movimento" sulle vostre immagini? Ecco un video tutorial realizzato da Elena. 

 

Reddito di base - un impulso culturale (documentario)

In questi mesi si è parlato molto di un reddito minimo garantito, Oggi vi mostro un documentario di 100 minuti, diretto da Enno Schmidt e Daniel Häni, che tratta proprio quest’argomento.
Il film è distribuito con licenza Creative Commons e ha già più di 500.000 visite.



Fonte: http://grundeinkommen.tv/

Video credit rzelnik caricato su Dotsub

Citazione del giorno


"Le bastiglie le abbattono i popoli: i governi le costruiscono e le mantengono."
 
Carlo Cafiero
 
 

domenica 7 aprile 2013

Oltre 1 milione di licenziamenti nel 2012



Articolo da Fanpage.it

Nuovi allarmanti dati sullo stato di salute del nostro Paese arrivano dal “sistema delle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro. Stando a quanto diffuso in queste ore, infatti, nel 2012 i licenziamenti sono stati oltre un milione (1.027.462), con un aumento del 13,9% rispetto al 2011 (quando erano stati poco più di novecentomila). Dati disarmanti per molti versi, considerando sopratutto che nel solo ultimo trimestre i licenziati sono stati oltre 329mila, con un aumento secco del 15% sullo stesso periodo del 2011. In calo anche le nuove assunzioni, (dato relativo al quarto trimestre del 2012, in termini di rapporti di lavoro attivati, dipendenti o parasubordinati), poco più di 2,2 milioni rispetto ai 2,4 dello scorso anno; mentre aumentano solo leggermente i nuovi assunti nella fascia over 55.


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Fonte: Fanpage.it

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Articolo tratto interamente da Fanpage.it

Occhi al cielo



SKYS from Daniel Gregoire on Vimeo.


Photo e video credit Daniel Gregoire caricato su Vimeo - licenza: Creative Commons




Incipit del giorno


Sul finire dell'estate di quell'anno eravamo in una casa in un villaggio che di là del fiume e della pianura guardava le montagne. Nel letto del fiume c'erano sassi e ciottoli, asciutti e bianchi sotto il sole, e l'acqua era limpida e guizzante e azzurra nei canali. Davanti alla casa passavano truppe e scendevano lungo la strada e la polvere che sollevavano copriva le foglie degli alberi. Anche i tronchi degli alberi erano polverosi e le foglie caddero presto quell'anno e si vedevano le truppe marciare lungo la strada e la polvere che si sollevava e le foglie che, mosse dal vento, cadevano e i soldati che marciavano e poi la strada nuda e bianca se non per le foglie.


Tratto da | Addio alle armi di Ernest Hemingway (fonte: Wikiquote)

L'Aquila: quattro anni dopo il sisma è tutto fermo

Ecco un raffronto video tra le immagini girate nel 2009 e quelle girate a inizio aprile 2013. In questi anni ci sono state soltanto passerelle e false promesse, mentre la vera ricostruzione tarda ad arrivare.



Video credit Peter85 caricato su YouReporter.it

sabato 6 aprile 2013

Una testimonianza a quattro anni dal terremoto dell'Aquila

Venite a L'Aquila

Articolo da Informare è un dovere

Oggi, 6 aprile 2013, ricorre il 4° anno da quella terribile scossa di terremoto delle 3.32 che distrusse L'Aquila, provocando 309 morti. Informare è un dovere intervista Anna, una donna che ha vissuto quel dramma e che vuole raccontare la situazione attuale dell'Aquila, a 4 anni dal terremoto.

Ciao Anna, iniziamo con una domanda semplice. Attualmente com'è la situazione a L'Aquila, a 4 anni dal terremoto?

'La situazione aquilana, a quatto anni dal terremoto, è drammatica, se possibile, ancora più drammatica di quel sei aprile di quattro anni fa. Oggi, tutti o quasi tutti sono concordi nell'affermare che forse potevano essere fatte altre scelte: resta il fatto che il Progetto C.A.S.E. ha prodotto, e continuerà a produrre, effetti irreversibili sia dal punto di vista del futuro aspetto urbanistico della città, sia dal punto di vista di una ricostruzione sociale, a seguito della cesura netta delle relazioni sociali, territoriali e culturali consolidatesi nel corso della millenaria storia della città'.

La ricostruzione come procede?
'La periferia è stata ricostruita soltanto nelle case con danni non pesanti, diciamo che la ricostruzione così detta leggera ha avuto luogo. Le case di periferia gravemente danneggiate dal sisma sono riparate in minima parte. Ma mi preme porre l'accento sulle condizioni nelle quali versa la nostra comunità. Dire disgregata è dire poco. Le 19 new town, costruite ad anello intorno al buco nero della città di una volta, hanno fortemente contribuito alla polverizzazione dei rapporti interpersonali. Abitazioni nate come provvisorie che si stanno trasformando in definitive per quasi 15mila aquilani. Abitazioni totalmente spersonalizzate, nelle quali gli aquilani non hanno potuto portare alcun effetto personale, poiché fornite di tutto dagli appalti della protezione civile di Guido Bertolaso. Nuclei abitativi lontani fra loro parecchie decine di chilometri e tutti lontani dalla città. I bimbi vanno ancora a scuola nei container provvisori, nessun edificio scolastico è stato ancora recuperato, se non quelli immediatamente agibili, dopo il terremoto. Gli aquilani, dopo quattro anni, non hanno alcun luogo deputato alla socializzazione, nessun luogo dove poter svolgere attività comuni. I tristissimi e alienanti centri commerciali hanno sostituito il luogo di incontro per eccellenza: la piazza del Duomo ed il bellissimo corso cittadino'.

Nello specifico, il centro storico della città, uno dei più colpiti dal sisma, ad oggi in che condizioni si trova?
'La città non è stata ricostruita, se per città intendiamo quella vera, cioè il centro storico, il luogo nel quale si svolgeva la vita dell'intera comunità. Il centro storico dell'Aquila è l'emblema del nostro terremoto. Uno dei centri storici più grandi d'Italia, secondo solo ad Arezzo per beni vincolati dalla Sovrintendenza, è, ancora oggi, come lo ha lasciato il terremoto di quella notte. Anzi, è ancora più solo, abbandonato dimenticato. Amministrazioni ed Istituzioni non hanno avuto la volontà di preservarne la memoria. E dopo quattro anni di vite "altre", sradicate, svolte forzatamente altrove, è inevitabile che giaccia sempre più dimenticato. Le promesse sono state tante, troppe, tutte disattese. Sta di fatto che oggi le gru in centro storico sono pochissime, i cantieri pressoché inesistenti, i sotto servizi ancora da approntare, la ricostruzione sbandierata e non ancora iniziata. Tutto questo senza una vera idea della città che dovrà essere. Quel centro storico fa male al cuore e alla vista. E' un buco nero che dovrebbe parlare alle coscienze di chi nella mancata ricostruzione ha responsabilità enormi. I governi in primis, a seguire le istituzioni locali, nella loro insipienza ed inefficacia'.

Un ringraziamento ad Anna Pacifica Colasacco per la disponibilità


Fonte: Informare è un dovere


Autore: Andrea De Luca

Licenza: Copyleft


Articolo tratto interamente da Informare è un dovere


Photo credit ZIC photo caricata su Flickr - licenza foto: Creative Commons


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giovedì 4 aprile 2013

Il primo uomo...



Il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l'idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie, quanti orrori avrebbe risparmiato al genere umano colui che, strappando i pali o colmando il fosso, avesse gridato ai suoi simili: «Guardatevi dall'ascoltare questo impostore; se dimenticherete che i frutti sono di tutti e che la terra non è di nessuno, sarete perduti!»

Jean-Jacques Rousseau
 
Tratto da |  Discorso sulle origini della disuguaglianza fra gli uomini, 1754