giovedì 8 novembre 2012

DDL diffamazione: arriva il nuovo testo


Articolo da Wired

Palla al centro e nuovo norma. Il travagliato percorso del ddl diffamazione, il cosidetto Salva-Sallusti, riprende con un nuovo testo, frutto di un accordo fra Pdl e Pd e depositato in Commissione giustizia dopo il rinvio dell'aula del Senato della scorsa settimana. Il relatore è Filippo Berselli, sentore sponda Pdl. Fino a lunedì alle 12 sarà possibile proporre nuovi emendamenti, anche se i gruppi hanno promesso di non intervenire in alcun modo, e martedì prossimo, il 13, si tenta l'ennesima alzata di mano. La versione concepita ieri è più snella di quella su cui ci si era incagliati: per i giornalisti che diffamano sono previste multe da 5 a 50mila euro ed è, obiettivo primario della norma, abolito il carcere. Permane l'obbligo di rettifica, senza commenti, non oltre due giorni dalla richiesta. In caso contrario, si va incontro a una sanzione da 8 a 16mila euro. La pubblicazione della rettifica comporta una riduzione della pena fino a due terzi.

Veniamo a Internet. Le versioni telematiche - blog compresi? - delle testate giornalistiche cartacee rimangono nel mirino. Blog autonomi e motori di ricerca non vengono più citati, ma, spiega a Wired.it il giurista Fulvio Sarzana, "online si è comunque assoggettati alla diffamazione semplice". Non, quindi, in qualità di giornalista e con pene che vanno da 3mila a 15mila euro. Sarzana, nonostante la semplificazione del testo, rimane comunque scettico sulla possibilità che si arrivi a un accordo e a un'approvazione definitivi.

Soddisfazione, invece, da parte di Vincenzo Vita: "Si tratta di un'incoraggiante passo avanti, sono state eliminate tutte le parti più scabrose". Pollice alto del senatore Pd alla decisione "di aver tolto le voci relative al Web", mentre - secondo Vita - "le pene pecuniarie rimangono ancora troppo alte. 50mila euro per un giornalista precario è una somma eccessiva. Andrebbero introdotte distinzioni per le tipologie di contratto".

Un provvisorio sospiro di sollievo per la Rete, quindi: bisognerà attendere i prossimi passi del testo per mettere definitivamente nel cassetto i timori emersi nelle scorse settimane, ma allo stesso tempo rimane la spada di Damocle di una regolamentazione che presto o tardi potrebbe arrivare e a proposito della quale ci sono evidenti difficoltà nel definire confini e priorità d'azione.

Fonte: Wired


Autore: Martina Pennisi 


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Articolo tratto interamente da Wired



8 commenti:

  1. meno male che ci sei tu che ci fai sapere tutte queste news, altrimenti io rimarrei all'oscuro di tutto, un abbraccio SILVIA

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  2. Come dice Silvia, io sono d'accordo sei una fonte di novità caro cavaliere.
    Buona serata con un abbraccio.
    Come mai che io non vengo inserito come lettore fisso?!?!?!

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    1. Ho ricontrollato è vero che ci sono:)
      sono stato veramente distratto!!!
      ciao e scusa del contrattempo.
      Tomaso

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    2. Non preoccuparti Tomaso e sempre un vero piacere aiutare.

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  3. Indubbiamente "verba volant,scripta manent" per cui era necessaria una regolamentazione sul tema, speriamo soltanto che non si aggiri l'ostacolo come spesso accade!
    (P.S. complimenti per la tua abbondante produzione)













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  4. eppure qualcosa cambierei...non è tutto ancora molto chiaro,ma è forse questo il loro intento...buon fine settimana Cavaliere:)

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