giovedì 26 gennaio 2012

La farfalla di Pavel Friedman

La farfalla

L'ultima, proprio l'ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
L'ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell'altra volta fu l'ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.

Pavel Friedman

Note sull'autore:
Pavel Friedman è nato a Praga il 7 gennaio 1921. Fu prima deportato a Terezin (era un ghetto ebraico) e poi trasferito nel campo di sterminio di Auschwitz, dove trovo la morte il 29 settembre 1944.

Post originale pubblicato il 26 gennaio 2011

11 commenti:

  1. Caro Cavaliere grazie di aver condiviso questa bellissima poesia, le farfalle mi hanno sempre affasciscinato dai suoi bellini colori.
    Tomaso

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  2. bellissima poesia!! le farfalle ce ne sono in giro di veramente belle e variopinte.....odio chi fa la collezione, devono essere libere!!!
    ciao cavaliere felice pomeriggio ;)

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  3. E' una poesia che toglie il fiato per la bellezza e lo stupore tragico. Mi hai fatto venire in mente Bruno Schulz, con le sue notti stellate in "Le botteghe color cannella" e la sua tragica morte nel ghetto di Drohobyc.

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  4. meravigliosa sia la poesia che la farfalla!
    ciao, Cavaliere, buona serata

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  5. Immaginare dove e quando son stati scritti questi versi fa venire una tristezza infinita e il senso di vergogna per ciò che è riuscito a fare il genere umano.
    Cristiana

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  6. Un bellissimo contributo alla memoria :)

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  7. Quale forza d'animo deve avere avuto! Anche altri che come lui sono riusciti a lasciarci fortunosamente postume testimonianze.

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  8. Accettazione e velata speranza in questi versi...
    sereno finire del giorno Cavaliere..
    un caro saluto..
    dandelìon

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