martedì 17 maggio 2011

Oggi Giornata mondiale contro l'omofobia

Stop omofobia

Articolo da Reset Italia.

Oggi si celebra in tutto il mondo la giornata contro l’omofobia. Ferma restando la lodevolezza di tale decisione, fa riflettere e sconforta pensare che ancora oggi, nel 2011, ci debba essere bisogno di una giornata in cui persone normali, assolutamente normali, come tutti noi, sono “costrette” a ribadire questo concetto, che dovrebbe essere scontato.

E’ ancora più desolante pensare che fino a ventuno anni fa per l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’essere omosessuale fosse sinonimo di malato mentale.
Dal primo gennaio 2006 al 18 agosto 2010 gli episodi di omofobia registrati dalla cronaca dei media italiani sono stati 308, di cui 37 omicidi e 194 tra violenze e aggressioni.
In un’ipotetica “mappa mondiale” di come viene trattata l’omosessualità si evince che solo in Europa essa non è considerata un reato. In molti paesi africani, mediorientali, asiatici e anche alcuni sud-americani e oceanici, purtroppo, l’essere omosessuale. ancora oggi, è considerato un reato, punito, a seconda dei casi, con la reclusione fino, nelle nazioni più estreme, alla pena di morte. In tal senso è sintomatica la situazione di paesi come Uganda (dove, per fortuna, di recente non è passato un referendum in tale direzione), Iraq o Iran.
Tuttavia, per quanto riguarda l’Europa, il fatto di non considerare l’omosessualità come reato è tutt’altro che una vittoria. E’, se vogliamo, un piccolo passo, ma decisamente troppo piccolo. Perchè moltissimo c’è ancora da fare, ad esempio in un paese come il nostro. Troppe sono ancora, infatti, le discriminazioni contro le persone di un altro orientamento sessuale. E questo accade sia fra i comuni cittadini sia, e il che è ben più grave, a livello politico.

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Fonte:Reset Italia



Autore:Lorenzo Repetto

Licenza:Creative Commons License
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Articolo tratto interamente da Reset Italia

Photo credit  Dedda71 (Opera propria) [CC-BY-3.0], attraverso Wikimedia Commons

2 commenti:

  1. Oggi su R101 è stato trattato il tema da Vladimir Luxuria. Tra le telefonate in studio, mi ha colpito una di un ragazzo: mentre era in un locale, un altro ragazzo si avvicina al primo e chiede "Sei gay?": alla risposta affermativa parte un pugno. Nessuno è intervenuto in difesa di questo ragazzo e il titolare era scocciato all'idea di chiamare la polizia.

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  2. Non posso che condividere la riflessione e lo sconforto! che ci sia ancora bisogno di ricordare che non c'è nulla di diverso.. è davvero triste!

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