martedì 3 maggio 2011

3 maggio- Giornata Mondiale della Libertà di Stampa

Rome, Italy - Demonstrating for freedom of press

Articolo da Unimondo.org 

“Quando i governi reprimono i propri popoli sottraendosi a ogni controllo, la libertà di stampa rappresenta uno dei mezzi più potenti per svelare i misfatti e ripristinare la fiducia dell’opinione pubblica”. Il messaggio del Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon per l’odierna “Giornata mondiale della libertà di stampa” rivolge particolare attenzione ai popoli dell’Africa del Nord e del Medio Oriente che in questi mesi si sono mobilitati – sottolinea Ban - “per rivendicare i propri diritti e libertà democratiche, facendo largamente ricorso a internet e ai media sociali per operare il cambiamento in queste società”.
Il tema della giornata di quest’anno, “Nuove frontiere, nuove barriere”, mette in luce - aggiunge il Segretario generale – “questo sconvolgimento del panorama mediatico globale. Nuovi media e strumenti quali i telefoni cellulari, offrono agli individui nuove possibilità, favoriscono la raccolta d’informazioni e rivelano comportamenti altrimenti ampiamente nascosti di governi, mondo degli affari e dell’industria”. Di fonte a questo nuovo scenario – nota Ban Ki-moon – “gli Stati impongono nuove barriere, quali sorveglianza informatica, controlli e censura su internet. Secondo il Comitato per la tutela dei giornalisti, almeno sei giornalisti che operavano soprattutto online sono stati uccisi nel corso del 2010”.



Il Comitato per la tutela dei giornalisti con sede a New York riporta una dettagliata analisi dei dieci strumenti dell’oppressione online, cioè delle dieci tattiche più usate per il controllo e l’oppressione da parte di diversi regimi: si va dal blocco del web perpetrato dall’Iran – dove il blogger Hossein Ronaghi Maleki è stato condannato a 15 di carcere per aver sviluppato un software anti-filtering software e aver ospitato altri blogger iraniani –, ai sistemi di “filtraggio mirato” adottati in Bielorussia, all’impedimento di accedere alla rete a Cuba, al controllo delle infrastrutture in Etiopia, agli attacchi informatici da parte delle autorità cinesi, ai “crimini cibernetici” nella Tunisia di Ben Ali, al blocco di internet adottato in Egitto durante le rivolte contro il regime di Mubarak, all’imprigionamento dei blogger da parte della Siria fino alle violenze esplicite sui cyber-giornalisti in Russia.
Oggi la sezione italiana di Reporters sans Frontières presenterà a Milano il nuovo rapporto "Predatori della libertà di stampa 2011". L’associazione segnala che nel 2010 sono stati 57 i giornalisti uccisi in connessione con il loro lavoro: erano stati 76 nel 2009. “Il numero di giornalisti uccisi in zone di guerra è diminuito negli ultimi anni mentre sta diventando sempre più difficile individuare i responsabili delle uccisioni di giornalisti perpetrate da bande criminali, gruppi armati, organizzazioni religiose o agenti statali” – afferma Jean-François Julliard, segretario generale di Reporters sans Frontières. “Gli operatori dei media sono assassinati soprattutto da criminali e trafficanti di vario genere.
Un’altra caratteristica distintiva del 2010 è stata l’aumento dei rapimenti di giornalisti. Ci sono stati 29 casi nel 2008, 33 nel 2009 e 51 nel 2010. I giornalisti sono sempre meno percepiti come osservatori esterni e la loro neutralità e la natura del loro lavoro sono sempre meno rispettate. “I rapimenti di giornalisti stanno diventando sempre più frequenti e si svolgono in un numero maggiore di paesi” – ha aggiunto il segretario generale di Reporters sans frontières. “Per la prima volta, nessun continente è sfuggito a questo male. I giornalisti si stanno trasformando in merce di scambio. I rapitori prendono ostaggi per finanziare le loro attività criminali, per fare accettare le loro richieste ai governi e per inviare messaggi alla pubblica opinione: i rapimenti forniscono loro pubblicità”.

Continua la lettura su......Unimondo.org

Fonte:Unimondo.org

Autore:Unimondo.org

Licenza:Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 2.5 Italia License.

Articolo tratto interamente da Unimondo.org

Photo credit  nimzilvio caricata su Flickr Licenza foto:Creative Commons

7 commenti:

  1. secondo il mio parere c'è anche troppa libertà di stampa!
    o no? che dici?
    ciao, cavaliere, buon pomeriggio

    RispondiElimina
  2. La libertà non è mai troppa.Molto spesso troviamo notizie soprattutto sul web,rispetto ai media tradizionali.

    RispondiElimina
  3. Da noi, zitti-zitti non fanno niente per espandere e migliorare INTERNET, come fanno tutti i Paesi dove la democrazia è solo apparente.
    Cristiana

    RispondiElimina
  4. Non si fa mai abbastanza per la libertà d'informazione.

    RispondiElimina
  5. Anche per me non c'è troppa libertà di stampa. Ci sono notizie orientate e in parte censurate e questo mal si sposa con la libertà dei giornalisti di esprimersi.

    RispondiElimina
  6. a volte questa libertà di stampa viene abusata in lungo ed in largo, per certe situazioni dovrebbero imporre silenzio assoluto.

    Scusa Cavaliere visto che tu sei superinformato, ho letto che ci sono sanzioni salate per chi indice giveaway su blogger o facebook ...tu sai nulla? grazie e ciao

    RispondiElimina
  7. ..sperando che non oscurino il web, lì dove dà fastidio, ma chiaramente ci difenderemo...
    Caro C. ormai il giornalista libero di esprimere le proprie idee è sempre più raro, ma quei pochi sono quasi eroici.

    RispondiElimina

I commenti sono in moderazione e sono pubblicati prima possibile. Si prega di non inserire collegamenti attivi, altrimenti saranno eliminati. L'opinione dei lettori è l'anima dei blog e ringrazio tutti per la partecipazione. Vi ricordo, prima di lasciare qualche commento, di leggere attentamente la privacy policy. Ricordatevi che lasciando un commento nel modulo, il vostro username resterà inserito nella pagina web e sarà cliccabile, inoltre potrà portare al vostro profilo a seconda della impostazione che si è scelta.